27 Maggio 2023
Al primo incontro del book-club PlurAli organizzato dalle Biblioteche dell’Università degli studi di Salerno, si arriva con un interiore senso di responsabilità nei confronti di chi si troverà, al proprio fianco, a condividere i propri pensieri: mollare letteralmente una piccola parte di sé. Per chi vive la lettura con intimità, esternare le emozioni e le idee che le parole suscitano è un atto violento a livello simbolico, si prova una certa scopertura, un preambolo di smarrimento, uno spaesamento da cui ci si solleva soltanto se chi ci è accanto mostra un’attitudine alla compartecipazione migliore della propria.
All’entrata della sala convegni della Biblioteca Scientifica, durante la prima settimana di maggio, la visione che si propone dinanzi agli occhi è un cerchio, un po’ ancestrale, senza il fuoco al centro: si comunica. Si dice il proprio nome, i propri interessi, i libri letti, non letti, chiusi in uno “scaffale della vergogna” da spolverare. Un gruppo eterogeneo che ha il compito, per il prossimo mese, di scegliere il testo da discutere durante il secondo incontro. Un bookclub si svolge attraverso la discussione su cicli tematici di rose di libri. Attraverso una votazione, uno di questi verrà letto e discusso, durante gli incontri, da tutto il gruppo. Ogni tema potrà essere, attraverso i testi, sviscerato nel migliore dei modi, senza limiti di tempo, finché gli argomenti proposti non si esauriscano del tutto. Il primo nucleo concettuale è la parola Donna, declinata nel senso più ampio del termine attraverso la possibilità di scegliere tra libri contemporanei, dalla struttura scorrevole e dal prezzo accessibile, se l’acquisto è nel proprio interesse. I testi proposti, saranno sempre disponibili all’interno della biblioteca umanistica dell’Università degli studi di Salerno e sulla piattaforma MLOL.
La scelta del libro da leggere avviene in gruppo, ogni partecipante ha la possibilità, nella maniera più democratica e inclusiva possibile, di proporre testi da acquisire. La rosa di libri prescelta per il primo incontro comprendeva “l’Arminuta” di Donatella Pietrantonio, “Accabadora” di Michela Murgia, “L’acqua del lago non è mai dolce” di Giulia Caminito. Dopo aver discusso di decostruzione del ruolo materno e ruoli antropologici, la scelta delle/i partecipanti ricade sul nuovo romanzo di Giulia Caminito, nuova promessa della letteratura italiana contemporanea. Vincitrice del Premio Strega, ambienta la sua storia a Bracciano, a cavallo tra una Roma elitaria e realtà complesse, tra arrivismo e stanchezza, ambizione e lotta di classe, essere madre ed essere figlia.
Al prossimo incontro, probabilmente in un venerdì di giugno.
Annaclaudia D’Errico