20 Maggio 2024
Davide Tramice ha preso parte all’incontro elettorale del 14-15 maggio candidandosi al Senato Accademico del Polo Scientifico con Studenti Unisa. Lo abbiamo incontrato per chiedergli delucidazioni sulle istanze di cui si è fatto portavoce.
Fai parte dell’associazione StudentIngegneria, che ha scelto di concorrere alle elezioni studentesche con la coalizione Studenti Unisa. Quali sono le motivazioni di questa scelta?
Studenti Unisa è una realtà nella quale StudentIngegneria si colloca storicamente da tanto tempo. Ciò che ci lega è la condivisione di ideali che la coalizione vuole portare avanti. Studenti Unisa ha dato conferma del lavoro che è stato portato avanti e che si ha la volontà di proseguire. È una scelta che si ripropone, ma sempre in condivisione con gli ideali che vengono portati avanti da tempo, e che sono condivisi con tutta la realtà del contesto di Studenti Unisa.
In relazione alla tematica delle Tasse, all’interno del programma elettorale, proponete tutta una serie di misure tra cui, citandone soltanto alcune, la riduzione del divario delle quote previste tra la IV e la V fascia, e tra la V e la VI, l’ampliamento del vaglio di coloro che possono ottenere un esonero o una riduzione della terza rata. Secondo voi, l’Università di Salerno applica un giusto criterio di tassazione?
Si può riconoscere alle strutture dell’Università di Salerno il merito di aver introdotto agevolazioni che non sono affatto scontate. La No Tax Area a 30.000 euro è una misura che non tutte le università del panorama italiano hanno. Anzi, sono veramente pochissime le strutture universitarie che hanno un sistema di questo tipo. È anche vero che ciò che è già stato migliorato nel tempo, anche grazie al contributo della rappresentanza, può essere migliorato ancora, motivo per il quale nel programma elettorale ci sono proposte come quella di andare a rivedere il divario tra le varie fasce e l’agire sulla situazione della tassazione attuale.
All’interno del programma elettorale, fate riferimento allo studente fuori corso chiedendo l’estensione della No Tax Area e del bando per il part-time anche per questa figura (attualmente il limite per entrambe le misure è quello del I anno fuori corso). Ritenete che la figura del fuori corso sia sfavorita?
Si può dire che in determinati contesti non sia adeguatamente tutelata. Anche per quanto riguarda la No Tax Area. Crediamo che il diritto allo studio sia un concetto che si debba confermare per tutti i tipi di studenti, indipendentemente dall’essere fuori corso o meno. La restrizione al primo anno fuori corso per questa iniziativa è qualcosa che non riteniamo sia corretto. Non siamo d’accordo nell’associare il sinonimo di qualità del percorso universitario al carattere tempistico dello stesso. Non vogliamo che il concetto dell’essere fuori corso sia associabile all’essere uno studente di seconda categoria. È per questo che riteniamo che determinate iniziative e determinate classi di agevolazione, se così vogliamo chiamarle, debbano riguardare anche gli studenti fuori corso, così come gli studenti in corso. Andando a migliorare la questione di vita universitaria e diritto allo studio per tutti, indipendentemente dall’anno di corso che si sta frequentando.
Proponete l’istituzione di un Fondo di emergenza per gli studenti. In che modo sarebbe gestito? Quali studenti potrebbero aderirvi? In che modo sarebbe finanziato?
Il modo in cui sarà finanziato è un aspetto che andrà sviluppato in divenire. Dobbiamo valutare quante delle categorie che si vorrebbero andare a tutelare riusciranno poi ad essere effettivamente tutelate. Per questo, si tratta di una misura in divenire. Abbiamo avuto esperienza di studenti, che abbiamo conosciuto, che si sono ritrovati in improvvisa difficoltà economica. Le ragioni per le quali può accadere questo possono riguardare situazioni familiari, o situazioni economiche in generale tali da non permettere di proseguire il percorso di studi e necessitare di un aiuto extra da parte dell’Ateneo, in quanto non tutelati in nessun altro modo per il proseguimento degli studi.
All’Università di Salerno è stata recentemente introdotta la figura del Garante dei Diritti degli Studenti. Nel vostro programma elettorale ne menzionate la figura prevedendo un ciclo di incontri che possa garantire un’interlocuzione costante tra la rappresentanza e il Garante. Quale ruolo immaginate di poter ricoprire in quanto rappresentanti? In quale modo favorirete la partecipazione degli studenti?
Aver ottenuto la nomina di una figura di questo genere è senz’altro un grande traguardo. Ci teniamo che questa figura venga, nel senso positivo del termine, sfruttata al massimo. Il pensiero condiviso è che un’interazione periodica con questa figura, che è per definizione imparziale, sia la chiave per poter andare a valutare anche con un occhio esterno quelle che sono le dinamiche vissute nell’Ateneo. Per noi rappresentanti è importante avere un confronto, diretto e periodico, con questa figura. È vero che i rappresentanti incarnano la voce degli studenti, però, ci sono tanti margini in cui è necessario che gli studenti agiscano in modo diretto. Quindi, per esempio, implementare un servizio di ticket per determinate situazioni è un modo per potersi interfacciare direttamente con una figura che è importante che venga consultata per le funzioni che deve svolgere.
In merito alla Carta dei Diritti e dei Doveri degli Studenti, che è l’atto normativo che introduce la figura del Garante dei diritti degli studenti, quanta consapevolezza ritieni che vi sia da parte della classe studentesca sul suo contenuto? Ritenete si debba fare un lavoro di maggiore consapevolezza? Sapendo che solo attraverso una piena conoscenza dei propri diritti si può al meglio usufruire della figura preposta al rispetto degli stessi.
Sono d’accordo sul fatto che si debba continuare a sensibilizzare su questo aspetto perché ci sono molte realtà in cui il mancato rispetto della Carta, anche a livello dipartimentale, passa in sordina. Ritengo che, laddove ancora non si fosse iniziato un lavoro di sensibilizzazione, sia il caso di intervenire per favorire l’applicazione delle misure necessarie affinché tutto ciò che è relativo alla Carta dei diritti e dei doveri degli studenti venga effettivamente applicato.
L’Open Campus è un punto del vostro programma elettorale: proponete l’apertura serale e nel weekend dei Campus. In che modo pensate di ottenere questi obiettivi, sapendo che il tema si lega inevitabilmente a quello dei trasporti?
Questo è un tema che si lega fortemente a quello dei trasporti (che tra l’altro è molto dispiegato all’interno del programma elettorale) perché è importante garantire, soprattutto quando si ha a disposizione una struttura come quella del Campus, l’accesso a tutto ciò che Unisa abbia da offrire. Quindi, un sistema di trasporti che permetta di vivere appieno le strutture, come quelle degli impianti sportivi (che sono in continuo sviluppo) il cui utilizzo è limitato dagli orari dei trasporti e dal numero di corse. Poter vivere il campus a 360° è un qualcosa che richiama altrettante tematiche a 360°. Ci si sofferma, in un primo momento, sul poter estendere gli orari di apertura in maniera formale, per poi collegarsi ad altre tematiche che vanno sviluppate in parallelo, per poter far sì che quel servizio sia disponibile, ma che si colleghi poi in maniera adeguata a tutti gli altri servizi che i campus Unisa hanno da offrire.
In relazione alla presenza di barriere architettoniche (di cui fate menzione nel programma elettorale), quanto ritenete siano accessibili i Campus dell’Università di Salerno?
L’accessibilità potrebbe rivelarsi non ottimale a causa della presenza di barriere architettoniche che in determinati casi possono ostacolare il passaggio. Questo vale anche per gli studenti che non presentano disabilità: basti pensare allo spostamento tra i vari edifici per qualsivoglia necessità, che sia per una lezione o per un colloquio con un docente. Pensiamo che i Campus come struttura, essendo molto concentrati, possano essere migliorati sotto l’aspetto della mobilità interna favorendo, in questo modo, la vivibilità dei Campus.
Gli spazi sono una tematica costante nel dibattito accademico. Ritenete vi sia una carenza di spazi e/o una cattiva gestione degli stessi? Ritenete sia equo il criterio attualmente adottato dal bando per l’assegnazione degli spazi per le associazioni studentesche?
C’è sicuramente la necessità di un ampliamento degli spazi adibiti alla didattica. La carenza di spazi è dovuta all’aumento del numero degli iscritti ai corsi di laurea che, sebbene sia un dato positivo, va messo in relazione alla gestione degli spazi che va senz’altro ottimizzata, in quanto ci sono spazi che potrebbero essere riqualificati per essere resi come aule studio e aule didattiche. Per quanto riguarda il criterio di assegnazione spazi per le associazioni, credo si possano introdurre meccanismi che permettano di sfruttare al meglio gli spazi. È sotto gli occhi di tutti che le realtà associative sono in aumento, quindi è immaginabile l’apertura ad un bando stanze che sia più inclusivo e copra l’esigenza un po’ di tutte le associazioni, che costituiscono uno dei punti di centro della vita degli Atenei e della quotidianità degli studenti, che devono pertanto avere pari modo di poter vivere quella convivialità.
All’Università di Salerno è ora presente il Servizio Psicologico di base. Ritenete, con questo, esaurito il tema del benessere mentale degli studenti?
Assolutamente no. Il tema della salute mentale per molte persone è ancora un tabù. Al di là del lavoro che è stato svolto e che ha portato all’attivazione del servizio di counseling, credo sia necessario un lavoro di sensibilizzazione sul tema, che può essere avviato con attività culturali. È importante sdoganare questa tematica, per permettere agli studenti di poter accedere a tutti gli strumenti, i mezzi, e i servizi che gli sono stati messi a disposizione. Quello del benessere mentale è un tema molto importante sul quale non c’è mai un punto di fine, e su cui serve lavorare continuamente.
Invece i servizi del Presidio Sanitario sono stati ridotti. Cosa proponete a riguardo?
Nel nostro programma elettorale abbiamo espresso la volontà di rafforzare il Presidio. Più nello specifico: la volontà di avere a disposizione un medico operante in ogni Campus affinché possa essere pronto al servizio, anche di emergenza. Perché, anche per esperienza personale, posso constatare che anche il raggiungimento della guardia medica o dei servizi sanitari può rivelarsi complicato per chi non vive quotidianamente l’Università. Il servizio di emergenza potrebbe avere difficoltà nel recarsi prontamente sul luogo. Ci sono tantissimi studenti all’Università che potrebbero avere bisogno di un intervento d’emergenza in un qualsiasi momento. Anche uno studente, che è fuori sede da poco tempo e che non ha ancora un medico di base nella città in cui si è trasferito, potrebbe avere bisogno di un pronto intervento o di un consulto medico all’interno dei Campus. Crediamo sia importantissimo lavorare su questo tema.
Nel vostro programma elettorale, proponete di intensificare gli accordi con le strutture straniere. Quali criteri, secondo voi, andrebbero adottati per meglio individuare le strutture più adeguate?
I criteri da adottare riguardano gli interessi che queste strutture, in termini di obiettivi stabiliti all’interno dell’Ateneo, intendono perseguire, e quali sono le iniziative intraprese in termini di terza missione e di divulgazione scientifica. Sono da considerare tutti gli aspetti di collocazione delle università straniere all’interno del panorama internazionale per far sì che si possa costruire un dialogo costruttivo con strutture che siano affini all’Università degli Studi di Salerno. In modo da favorire l’internazionalizzazione e lo scambio con le università che hanno tanto da offrire, così come tanto da ricevere da noi. Intensificare questi rapporti può permettere agli studenti di università straniere di interfacciarsi con la nostra realtà, di fare uno scambio sotto questo punto di vista. Gli studenti dell’Università degli Studi di Salerno potrebbero fare nuove esperienze, aprire nuovi orizzonti grazie ai rapporti che potrebbero andare ad arricchire il panorama formativo.
Sul tema della sostenibilità ambientale, l’Ateneo ha adottato un nuovo sistema di raccolta differenziata e ha da poco iniziato la distribuzione delle borracce. Ritenete sia abbastanza? Cosa proponete a riguardo?
C’è sicuramente ancora tanto da fare, a partire dai materiali impiegati in mensa. Le strutture dell’Università di Salerno ospitano tanti studenti, in quanto tali necessitano di un’attenzione maggiore sui materiali impiegati nella quotidianità. In passato venivano utilizzati piatti in ceramica e posate in acciaio per non produrre rifiuti, sarebbe ottimale un ritorno ad attenzioni di questo tipo. Sarebbe, inoltre, necessario sensibilizzare la classe studentesca rispetto alle tematiche di necessità ambientali, quali le energie rinnovabili. C’è bisogno che la comunità, al di là di quella studentesca, la comunità nella sua interezza, sappia quali sono le tematiche di importanza, prevedendo l’organizzazione di iniziative che possano interessare gli studenti e, allo stesso modo, avvicinarli alle tematiche in questione. Vanno, inoltre, incrementati gli erogatori d’acqua nei vari Campus, anche nel polo di Avellino dove ancora non ci sono, e serve installarli quanto prima per permettere agli studenti di usufruire di un servizio che serve a noi studenti, ma serve anche all’ambiente.
Gli edifici F sono purtroppo stati agli onori di cronaca per via dei decadimenti strutturali che si sono verificati. Cosa è stato fatto e in che modo, secondo voi, si può affrontare Il problema per una risoluzione definitiva?
Sono sicuramente necessari interventi strutturali più consistenti. Per quanto ci siano già stati interventi, questi non sono serviti a risolvere la situazione. Nei giorni di forte pioggia, questa carenza si rivela molto critica per gli studenti. È un problema che rende effettivamente complicato vivere le aule studentesche. Si deve lavorare per garantire un’equa e periodica manutenzione degli edifici. Questo ha a che fare anche con l’area umanistica dove ci sono aule inutilizzate per via dei problemi di carenze strutturali. La questione, quindi, va rivolta all’interezza delle strutture che afferiscono all’Università degli studi di Salerno. Ci sono aule che sono state dismesse perché non permettono un adeguato svolgimento delle attività, c’è quindi tanto da operare rispetto alla manutenzione e all’utilizzo di questi spazi che vanno riadeguati e riutilizzati, proprio in virtù di quanto detto sul tema della carenza degli spazi.
Avete un punto programmatico su F. Quali esigenze avete riscontrato?
All’interno dei Campus ci sono varie zone verdi in cui gli studenti possono ritrovarsi al di là dell’occasione didattica. Tuttavia, la zona relativa agli edifici F è un po’ carente di questi spazi. Gli spazi verdi, così come i luoghi di ritrovo adiacenti alle fontane, o le piccole piazze in cui gli studenti possono riunirsi, forniscono un benessere agli studenti, oltre a costituire un impatto visivo positivo per la contemplazione del contesto nel quale si vive la propria quotidianità.
Per quanto riguarda, invece, il campus di Baronissi, ritenete vi siano degli interventi mirati che volete fare?
C’è da continuare l’intervento del corpo C. C’è da considerare la situazione delle disponibilità dei parcheggi sia nel campus di Baronissi, che in quello di Fisciano, dove persistono carenze di posto auto che non consentono un’adeguata vivibilità di Campus agli studenti che ritardano alle lezioni per via dell’impossibilità di trovare un parcheggio utile. Questo è un problema riscontrato molto nel Campus di Baronissi. Anche qui dobbiamo tener presente tutta la questione delle barriere architettoniche, a cui si aggiunge il tema dell’accessibilità alla mensa, del canone di locazione, degli erogatori d’acqua che devono essere intensificati in entrambi i Campus, così come la questione degli Amazon Locker. Molti studenti, spesso fuori sede, non hanno modo di spostarsi (anche per via della questione trasporti), per cui fanno acquisti online e l’installazione di questi box potrebbe essere d’aiuto. La segnaletica all’interno dei Campus può essere dispersiva e non favorire l’orientamento, per cui proponiamo l’introduzione di indicazioni per persone non vedenti. Ci sono tante infrastrutture sportive, che sono già state realizzate, sulle quali c’è un’interlocuzione già avviata ma che necessita di essere proseguita per confermare l’implementazione del servizio sportivo.
Alla luce delle considerazioni fatte, vuoi aggiungere qualcos’altro?
Vorre soffermarmi sulle tematiche del placement e del post laurea, nei confronti delle quali proponiamo l’espansione dell’offerta formativa di master di primo livello e di secondo livello. C’è un’interlocuzione già avviata, tramite le scorse sedute in Senato Accademico, che hanno portato all’approvazione di un pre-accordo che porterà auspicabilmente all’introduzione di collaborazioni all’interno delle Università degli studi di Salerno che possano portare gli studenti a interfacciarsi con realtà formative che ancora non sono presenti. Basti pensare al Sole 24 ore con cui un’interlocuzione è già stata avviata. Ci sono tante opportunità all’orizzonte sulle quali bisogna continuare a lavorare.