25 Febbraio 2022
“Metro chiuse nelle principali città come Milano, Roma e Napoli ed una adesione media del 90% con punte fino al 100% in alcune località, tra autisti e personale addetto alla circolazione degli autobus sia urbani sia extraurbani”. Le ultime dichiarazioni dei sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl autofferrotranvieri dimostrano un’adesione quasi totale alle istanze proposte dalle comunità di lavoratrici e lavoratori del settore trasporti in Italia.
Uno sciopero, quello del 25 febbraio, dovuto e ritenuto necessario dai sindacati a causa di un mancato accordo con le associazioni datoriali Asstra, Agens e Anav, rispetto al rinnovo del contratto nazionale di lavoratrici e lavoratori del trasporto pubblico locale e di una mancata realizzazione di piani adeguati per contrastare gli ingenti danni subiti a causa delle norme sanitarie di contenimento.
La denuncia dei sindacati va però ricondotta, oltre che alla scarsa tutela del diritto al lavoro in crisi pandemica, ai ritardi delle associazioni datoriali per la chiusura e per il rinnovo del nuovo contratto. Le proposte presentate da Asstra, Agens e Anav sono state considerate “irricevibili”, manchevoli del riconoscimento contrattuale del triennio 2018-2020, ad un’assenza di piani logistici per la prevenzione di aggressioni sui mezzi di trasporto, per una mobilità più sostenibile, green, adeguata al resto della comunità europea e maggiore attenzione all’evitamento del contagio. La maggioranza delle persone del settore, come affermano i sindacati, ha lavorato senza tutela minima durante le prime fasi di riapertura.
Il mancato rinnovo del contratto nazionale (ccnl) è quindi il risultato di tagli deleteri al settore avvenuti negli anni precedenti alla crisi sanitaria e alla cospicua riduzione di un servizio necessario, ma diventato a fasi alterne inaccessibile, a causa delle continue chiusure, a tutta la comunità. Una possibilità di risoluzione delle criticità esistenti, non è quindi in nessun modo rimandabile.
“Di fronte a questa alta partecipazione alla protesta per il rinnovo del ccnl – sottolineano i sindacati – è ancora più necessaria la convocazione in sede istituzionale, alla presenza di tutti i soggetti coinvolti nella trattativa che da molti mesi non registra progressi per l’indisponibilità delle associazioni datoriali Asstra, Agens e Anav ad affrontare e risolvere le criticità esistenti”. “Dopo due scioperi – affermano infine Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl autofferrotranvieri – non è più possibile rinviare la soluzione del problema”.
Ciò che accade ogni volta che i trasporti pubblici vengono a mancare è prima di tutto una presa di consapevolezza rispetto alla loro importanza, a quanto contribuiscano al rispetto del diritto al lavoro e dello studio, e a quanto non siano mai realmente stati adeguati alla richiesta di chi ne fruisce e di chi opera all’interno del settore. Le difficoltà denunciate dai sindacati coinvolti, nonostante sembrino far parte di un “nuovo mondo” in cui la quotidianità a cui si era abituati/e è venuta a mancare, sono in realtà residui evidenti di un sistema mai migliorato, curato, pensato e idealizzato, soprattutto se si pensa a quanto è da sempre inefficiente il trasporto pubblico locale, e di quanto le sue mancanze condizionino la vita delle persone che ne hanno bisogno.
É inoltre evidente quanto sia complicato esercitare la propria professione se questa diventa pericolosa e insoddisfacente, perennemente bistrattata e sottostimata. Lo sciopero avvenuto il 25 febbraio 2022 sia per lavoratrici e lavoratori, studentesse e studenti, e per la comunità tutta, un motivo in più per sostenere le proteste per un servizio necessario, l’erogazione del diritto di abitare paesi e città in maniera semplice e senza rischi.