24 Dicembre 2020
“Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere” –Emily Dickinson-. Regaliamo spesso (o forse non troppo spesso) libri a Natale, quest’anno forse, a maggior ragione, con l’impossibilità di condividere le proprie storie, il surplus di informazioni fuorvianti ed una realtà di difficile comprensione, affidarsi alle storie scritte da altri è un’esigenza per chi dona e per chi riceve. Ma le storie sono fatte di parole, e può essere necessario e forte comunicare il messaggio che queste possano diventare un simbolo di connessione in un momento in cui i legami scarseggiano. L’idea della Dickinson relativa alla luminosità di una parola sembra essere perfetta per la campagna lanciata da Almaviva in collaborazione con Parole O_Stili “Le parole illuminano”.
Qualcuno ha sicuramente trovato la campagna Almaviva sul retro del penultimo numero di Internazionale 2020. “Le parole ci aiutano a illuminare il futuro. Per questo dobbiamo prenderci cura delle nostre. Scriviamo parole per costruire ponti, speranza, consapevolezza. Tanti auguri.” Basta andare su almaviva.it/natale2020/ e seguire le istruzioni per generare un biglietto d’auguri virtuale da inviare tramite mail o qualsiasi altro canale social contenente una landing page con una parola da donare. Quella scelta da Almaviva è “abbraccio”, un termine che secondo l’azienda “evoca un gesto naturale ed immediato nel tempo del distanziamento”. Nella landing page anche un firmamento di dieci stelle, per ognuna una parola: Coraggio, Ascolto, Tempo, Idee, Insieme, Consapevolezza, Possibilità, Condivisione, Fiducia. Tutti termini fondamentali per una comunicazione corretta, soprattutto sul web. “La Rete è forse l’ambiente più popolato dall’umanità, uno spazio aperto e libero che troppo spesso si trasforma in campo di scontro e di rabbia” dichiara Michele Svidercoschi, direttore Comunicazione e Relazioni Istituzionali di Almaviva, mettendo in risalto gli obiettivi del Gruppo che, come “realtà di innovazione digitale, crede nel ruolo di crescita, inclusione e opportunità che la rete può offrire nella costruzione del futuro. Con questo progetto mettiamo l’accento sul valore formativo e informativo delle parole, per contribuire a fare del web un luogo accogliente, consapevole e sicuro per tutti”.
La campagna Le Parole Illuminano è infatti costruita con l’appoggio di “Parole O_Stili”, associazione no-profit nata a Trieste nel 2016, impegnata nella diffusione di un vero e proprio “manifesto della comunicazione non ostile” volto a educare gli utenti in rete ad un’interazione priva di ostilità ed hate speech, un fenomeno dilagante sul web. Attraverso collaborazioni con scuole, università, associazioni, aziende, istituzioni nazionali e territoriali, l’organizzazione insegna ad acquisire maggiore consapevolezza e responsabilità individuale per ridurre le “conseguenze concrete, gravi e permanenti nella vita delle persone” provocata da uno sconsiderato della parola. Il manifesto di Parole O_Stili si articola in dieci punti cardine chiamati “principi di stile” e rappresentano un impegno di responsabilità condivisa per chi li assume. Gli accenti posti dal documento invitano gli utenti ad assumere un comportamento aperto verso l’altro e a concepire il dialogo sul web come rappresentativo della propria personalità, del proprio bagaglio di esperienze e delle proprie idee ed opinioni senza invadere lo spazio altrui, a creare ponti o stabilire, quando è necessario, silenzi. Il monito principale del manifesto è “Virtuale è reale”. Il documento è fruibile gratuitamente online, ma anche Parole O_Stili, per le festività natalizie, propone un dono alternativo da portare sotto l’albero: è possibile infatti regalare un principio di stile da appendere in vari formati, dedicato sia agli adulti che ai più piccoli.
Maria Vittoria Santoro