28 Gennaio 2021
Il docu-film “Anne Frank” accompagna lo spettatore nella storia di Anne che si intreccia con le vite di altre cinque sopravvissute all’Olocausto, ragazze come lei che ora sono madri e nonne. Sono appunto queste le vite parallele citate nel titolo: Arianna, Sarah, Helga, Andra e Tatiana. Come Anne, hanno vissuto gli orrori dei campi di concentramento, ma a differenza sua loro sono sopravvissute.
Il documentario ci racconta le testimonianze, ma anche la vita dopo, perché essere tornate a casa non significa tornare alla normalità, tutto cambia per sempre e quei ricordi non se ne andranno mai via. La vita di Anne e quella di queste cinque donne scorre parallelamente fino a sfiorarsi.
La guida nel film è il premio Oscar Helen Mirren, che dalla stanza di Anne Frank legge il suo diario. A questi due livelli narrativi se ne aggiunge un terzo, quello di Katerine, una ragazza dei giorni d’oggi che ci fa ripercorrere tutte le tappe di un viaggio a sola andata effettuato da milioni di persone durante la Seconda Guerra Mondiale. Lei stessa dopo aver incontrato i testimoni della Shoah scrive un diario fatto però di hashtag e messaggi.
I due diari si intrecciano e a quello di Katerine rispondono le riflessioni forti e inaspettate di Anne, una ragazza giovane che non si sarebbe mai aspettata di vivere un’esperienza del genere. La sua stanza è il cuore del docu-film, è lì che la memoria ha le sue radici e trasmette i ricordi e l’importanza di non perdere la speranza nel futuro: tematiche sempre importanti e di rilievo anche oggi.
La RAI, il Piccolo Teatro e 3D Produzioni hanno collaborato con la casa museo Anne Frank Huis di Amsterdam per ricostruire la stanza usata come set per il documentario, in occasione della giornata della memoria.
Le esperienze e le emozioni trasmesse in questo atto di resistenza culturale fatto per la società civile, ci fanno riflettere sull’importanza di accendere un luce nei periodi più bui e di focalizzare le nostre forze su ciò che conta veramente.
#Anne Frank è un film stratificato di documenti ed esperienze che manda ai più giovani, e non solo, un messaggio di resistenza e fiducia nell’umanità, un documentario per ricordarci le atrocità accadute così da non ripeterle.
Gaia Troisi