9 Novembre 2021
Accanto al concetto di campus ruota quello di vivibilità. Tutti i servizi presenti in esso servono a costruire l’idea di un luogo da vivere anche dopo le lezioni e durante lo studio. Quando uno dei servizi più essenziali manca, inevitabilmente si genera una discrepanza verso quella che dovrebbe essere la naturale esperienza studentesca. Non ci sono dubbi su quanto pesi e possa pesare l’assenza o la noncuranza di un servizio essenziale quale è la mensa, vista anche la possibilità di usufruire gratuitamente dei pasti in caso di ottenimento della Borsa di Studio. Ne sono consapevoli gli studenti e le studentesse del campus di Baronissi che per anni si sono interfacciati con un servizio inadeguato.
Ci sono voluti diversi anni, tre rinnovi di rappresentanza, molte sollecitazioni e tanta attesa, per vedere finalmente aperta una struttura in grado di incidere significativamente sulla quotidianità di coloro che frequentano il campus di Baronissi. Si tratta della mensa, situata alle spalle dell’edificio principale e immersa nel verde. Il giorno 2 Novembre ha finalmente riaperto le porte al pubblico. L’Associazione Studenti Medicina Salerno, in occasione dell’evento, ha brevemente ripercorso le tappe decisive: il 23 novembre 2016 veniva aperta la struttura con quaranta posti a sedere, nel 2017 ne veniva promessa l’estensione, il 26 luglio 2019 veniva ufficializzato il progetto di ampliamento, ad ottobre 2021 se ne richiedeva l’apertura, il 2 novembre 2021 la struttura è stata ufficialmente riaperta.
Nel corso di questi anni la mensa ha potuto disporre di un numero esiguo e per nulla sufficiente di posti al suo interno: solo quaranta a fronte di centinaia di studenti e studentesse alle prese con le lezioni. Ciò ha pesato molto, soprattutto se si considera l’assenza di adeguate alternative. Spostarsi verso la mensa di Fisciano poteva essere una soluzione solo per coloro che potevano utilizzare mezzi personali di trasporto dato che il collegamento tra i due campus non è sempre stato garantito dalla navetta linea 47; così come usufruire del bar e degli esercenti esterni privi di convenzioni con l’ateneo poteva non essere alla portata di tutti.
La necessità di allineare l’offerta del servizio con quella che era la domanda ha spinto l’ateneo ad intervenire sulla struttura con dei lavori di media portata che hanno consentito di passare da quaranta posti a circa un centinaio. La nuova mensa che sarebbe dovuta entrare in funzione durante i primi mesi del 2020, a cavallo con la diffusione del virus covid-19, ha visto sfumare l’inizio di una nuova fase. La rappresentanza è intervenuta nuovamente ad ottobre di quest’anno chiedendo, alla luce della ripresa in presenza delle lezioni, il ripristino del servizio con il contestuale ampliamento dei posti. La struttura, ormai pronta, doveva essere solo investita da lavori di organizzazione e gestione degli spazi.
E alla fine, è accaduto. Il 2 Novembre 2021 la mensa è stata aperta, contando per la prima volta almeno un centinaio di posti al suo interno.
La richiesta di una mensa più in linea con le necessità degli studenti e delle studentesse di Baronissi non si arresta qui. Cento posti sono indubbiamente un passo in avanti rispetto ai quaranta garantiti negli ultimi anni, ma non costituiscono un punto di arrivo. L’edificio che accoglie la mensa ha le potenzialità per garantire un servizio ben più esteso e più corrispondente al contesto del campus. Per farlo sono necessari interventi ben più profondi rispetto a quelli effettuati per passare da quaranta a cento. La questione quindi resta tutta aperta e il fronte della rappresentanza, come già dichiarato, continuerà a interfacciarsi con l’ateneo chiedendo ancora, e ancora, un servizio realmente capace di garantire normali standard di vivibilità per il campus di Baronissi.