4 Novembre 2020
Il 10 ottobre 2020 l’Agenzia Italiana del Farmaco ha abolito l’obbligo per le minorenni della prescrizione medica per l’acquisto della pillola anticoncezionale EllaOne da poter assumere fino a 5 giorni dopo il rapporto. Una decisione presa dopo 10 anni dall’introduzione in Italia del farmaco stesso nell’elenco dei medicinali autorizzati alla commercializzazione e a distanza di 5 anni dalla vendita libera alle maggiorenni. Al momento dell’acquisto in farmacia, insieme alla pillola EllaOne sarà rilasciato un foglio informativo che ha lo scopo di promuovere una contraccezione informata ed efficace per evitarne un uso inappropriato. Inoltre, l’Aifa si impegnerà a sviluppare in breve periodo un sito ad hoc per fornire indicazioni approfondite sulla contraccezione.
In Europa sono tre i metodi principali della contraccezione d’emergenza: la pillola del giorno dopo (Norlevo), la spirale intrauterina al rame (IUD) e la pillola dei cinque giorni dopo (EllaOne). Ognuno di questi ha un costo ed un metodo di utilizzo diverso. Per la Norlevo, il prezzo dovrebbe aggirarsi intorno ai 13 euro, mentre per la EllaOne sui 27. Entrambe, da assumere il prima possibile dopo aver concluso il rapporto, agiscono per arrestare o ritardare temporaneamente l’ovulazione ed evitare la fecondazione. La differenza sostanziale, come dimostra uno studio del 2010 condotto da “Glacier et al.”, riguarda l’efficacia. Secondo l’indagine, basata sulle gravidanze indesiderate su mille rapporti non protetti, in caso di assunzione della Norlevo ne sono state registrate 55. Mentre, per la EllaOne, ne sono state riscontrate 9. Attualmente, solo per l’acquisto della Norlevo è necessaria la prescrizione medica per le minorenni.
Per la spirale intrauterina al rame (IUD), un piccolo dispositivo in plastica avvolto da un filo di rame, la situazione un po’ cambia. La procedura, che può essere eseguita fino a 5 giorni dopo, deve essere effettuata da un ginecologo. Il rame agisce con una funzione spermicida, impedendo la fecondazione dell’ovulo. L’azione della spirale agisce per i successivi 5 anni, mentre la pillola solo per alcuni giorni. Per sottoporsi alla spirale IUD è possibile far riferimento a tutti i consultori, i quali dovrebbero garantire la procedura senza potersi rifiutare essendo prevista tra i metodi contraccettivi della Commissione Europea. Il costo varia a seconda delle regioni ed oscilla tra i 70 e i 250 euro, anche se in alcune come l’Emilia Romagna l’accesso è gratuito a seconda dell’età e della fascia di reddito.
I miti e luoghi comuni sulle pillole anticoncezionali sono molti e tra i più diffusi rientra sicuramente quello che la pillola sia in realtà abortiva. Una convinzione falsa, come quella che l’uso può diminuire il desiderio sessuale. La contraccezione d’emergenza non agisce laddove l’ovulo sia già stato fecondato, ma impedisce che questo avvenga. Per questo è importante la tempestività nel ricorrere ad uno dei tre metodi nel minor tempo possibile ed è doveroso sottolineare che non si tratta di procedure infallibili. Secondo un’indagine condotta da “Elma Research” su un campione di 757 donne tra i 15 e i 45 anni con lo scopo di analizzare la conoscenza della contraccezione di emergenza, è risultato che l’87% delle donne italiane è consapevole dell’esistenza della contraccezione d’emergenza ma solo la metà sa che va assunta il prima possibile dopo il rapporto sessuale a rischio. 7 donne su 10 non sanno come agisce e solamente 1 su 10 ha dichiarato la maggiore efficacia della pillola EllaOne rispetto alla Norlevo.
In Italia, la possibilità per le minorenni di acquistare la EllaOne senza la ricetta medica, arriva in ritardo rispetto ad altri paese europei come Francia, Germania, Spagna e Olanda. Secondo l’European Consortium for Emergency Contraception (ECEC), in Francia la pillola dei 5 giorni dopo (UPA) è disponibile in farmacie, ospedali e consultori femminili, il che rende il contraccettivo ottenibile senza prescrizione medica per tutte le fasce d’età. In Germania, invece, dal 2015 il farmaco è gratuito per coloro che procedono all’acquisto in possesso della prescrizione medica e con un’età sotto i 20 anni. In caso contrario, il costo della ricetta pari a 5 euro va comunque coperto.
In Spagna, dal 2009 è stata resa disponibile la Norlevo e dal 2015 la EllaOne. Per entrambe, l’acquisto può essere effettuato senza ricetta anche per le minorenni. Per il secondo farmaco, il cui costo è pari a 25 euro, in alcune comunità autonome del Paese è previsto un rimborso parziale o totale della spesa. Risulta completamente gratuito se viene ottenuto da una struttura pubblica. L’Olanda, che ha rimosso l’obbligo della prescrizione medica dal 2015, consente l’acquisto dei contraccettivi d’emergenza anche online, ma ad un costo maggiore che nel caso della EllaOne è pari a 64 euro (al banco è invece di 35).
La contraccezione e, in generale, la maggioranza dei temi relativi alla sessualità sono considerati da troppo tempo un tabù per l’Italia. Rendere la EllaOne disponibile anche per le minorenni senza l’obbligo di presentare la ricetta medica è sicuramente un inizio per cercare di superare lo stigma che la società continua a portare avanti. In molte donne la necessità di considerare i metodi contraccettivi lontani dalla loro realtà per non essere mal giudicate è ancora molto presente e i dati della ricerca “Elma Research” ne sono una dimostrazione. La vergogna per aver commesso, secondo lo stereotipo, uno sbaglio se si è costrette a ricorrere ad uno dei tre metodi della contraccezione d’emergenza, le accompagna come un peso da cui è difficile liberarsi, soprattutto in età adolescenziale. Terreno fertile in cui nascono dubbi e perplessità sull’intraprendere un rapporto con eventuale partner e a cui, senza un’adeguata educazione sessuale, è complicato trovare risposte. Dovrebbe essere compito della società riuscire a fornire tutti gli strumenti necessari per una giusta consapevolezza del proprio corpo e non considerare la contraccezione come un bene di lusso, garantendone un accesso gratuito. Un paese in cui nessuno dovrà aver paura di essere giudicato per essere sessualmente attivo e di trovare medici o consultori obiettori. Perché essere consapevoli del proprio corpo ed avere il diritto di decidere per esso non è sinonimo di irresponsabilità. È questa la società che dovremmo impegnarci a costruire per le generazioni future.
Annaclaudia D’Errico