17 Giugno 2024
Alessandro Fusco ha preso parte all’incontro elettorale del 14-15 maggio candidandosi al Consiglio degli Studenti per il DISA – MIS. Lo abbiamo incontrato per chiedergli delucidazioni sulle istanze di cui si è fatto portavoce.
Fai parte dell’associazione Forma Mentis, che ha scelto di concorrere alle elezioni studentesche con la coalizione Studenti Unisa. Quali sono le motivazioni di questa scelta?
Secondo noi, quindi secondo tutta l’associazione Forma Mentis, Studenti Unisa rispecchia gli ideali a cui siamo sempre andati incontro nel corso degli anni.
All’interno del programma elettorale, proponete l’istituzione di un Fondo di emergenza per gli studenti. In che modo sarebbe gestito? Quali studenti potrebbero aderirvi? In che modo sarebbe finanziato?
Il fondo di emergenza viene utilizzato per gli studenti che si trovano in situazioni economiche critiche, come ad esempio la morte di un parente. Vogliamo ampliarlo, perché riteniamo che ci sono anche altre difficoltà che possono persistere nella vita universitaria di uno studente. Non solo la morte di un genitore, ma anche quella di un nonno che dà un sostentamento reale alla famiglia.
All’interno del programma elettorale, fate riferimento allo studente fuori corso chiedendone l’inclusione all’interno della No Tax Area e del bando per il part-time (attualmente il limite per entrambe le misure è quello del I anno fuori corso). Ritenete che la figura del fuori corso sia sfavorita?
Secondo me la figura del fuori corso viene vista un po’ come una figura di serie B. Credo che ognuno abbia i suoi tempi per laurearsi e per compiere il proprio percorso di studi, quindi l’ampliamento di tutte queste iniziative per i fuori corso è doveroso, poiché Forma Mentis, e tutte le associazioni di Studenti Unisa, non vogliono far sì che esistano studenti di serie A e studenti di serie B.
All’Università di Salerno è stata recentemente introdotta la figura del Garante dei Diritti degli Studenti. Nel vostro programma elettorale ne menzionate la figura prevedendo un ciclo di incontri che possa garantire un’interlocuzione costante tra la rappresentanza e il Garante. Quale ruolo immaginate di poter ricoprire in quanto rappresentanti? In quale modo favorirete la partecipazione degli studenti?
Sicuramente il nostro ruolo sarà quello di sollecitare al meglio il Garante degli studenti per facilitare anche il servizio ticket, in modo che gli studenti siano più tempestivamente informati di ciò che hanno richiesto attraverso il ticket.
Sei candidato al Consiglio degli Studenti per il DISA – MIS. Nel programma elettorale, Studenti Unisa propone di potenziare i canali comunicativi della pagina. Di fatto, l’organo non ha alcuna pagina social e le informazioni inerenti alle sedute dell’organo non sono reperibili dal sito d’Ateneo: oltre a non essere stati pubblicati i verbali delle sedute del Consiglio, non sono state pubblicate neanche le indizioni di riunioni. Quanto ritenete sia importante coinvolgere gli studenti in quelle che sono le tematiche affrontate dalla rappresentanza e anche nelle stesse sedute dell’organo?
Io ritengo che questo sia molto importante perché gli studenti debbano sapere ciò che accade all’interno dell’Ateneo, con trasparenza e verità.
In merito alla Carta dei Diritti e dei Doveri degli Studenti, che è l’atto normativo che introduce la figura del Garante dei diritti degli studenti, nel programma elettorale, fate riferimento alla presenza di corsi di laurea che non si sono conformati al suo contenuto per quel che riguarda il numero di appelli (minimo sei per gli studenti in corso, minimo nove per gli studenti fuori corso) e la pubblicazione del calendario degli appelli (che deve avvenire almeno 30 giorni prima dall’inizio della sessione). Avete già provveduto ad una mappatura dei corsi di laurea che non si sono ancora conformati? Quale tipo di controllo, secondo voi, si può esercitare affinché ci sia il reale rispetto della Carta?
Per quanto riguarda il DISA – MIS, che è il Dipartimento a cui afferisco, non vi sono queste carenze. Abbiamo già a disposizione più di sei appelli, anzi, forse siamo uno dei primi Dipartimenti che ha messo in campo questo punto. Ci sono alcuni Dipartimenti, come il DISES, in cui questo punto non viene messo in campo e noi cercheremo di premere per far sì che tutti gli studenti abbiano un’omologazione totale su questo.
L’Open Campus è un punto del vostro programma elettorale: proponete l’apertura serale e nel weekend dei Campus. In che modo pensate di raggiungere quest’obiettivo, sapendo che il tema si lega inevitabilmente a quello dei trasporti?
Questa richiesta non riguarda soltanto il tema dei trasporti, che per noi sono importanti e devono essere garantiti anche nei weekend poiché molti fuori sede di venerdì, non essendovi pullman, devono per forza tornare a casa. Al tavolo tecnico vorremmo portare anche questo. L’Open Campus è un progetto più ampio. L’inclusione e la socialità, di cui tanto si parla, si possono avere con un Campus aperto sette giorni su sette, in modo tale che ci sia anche comunicazione tra i vari studenti che non appartengono allo stesso corso di studi.
All’interno del programma elettorale di Studenti Unisa, proponete, in relazione al tema dei trasporti, di sfruttare maggiormente il Tavolo tecnico già istituito. Quello dei trasporti è un tema ricorrente nel dibattito universitario a causa del continuo ripresentarsi dei disservi. Cosa proponete di fare per far sì che le soluzioni messe in campo diventino definitive e non più solo temporanee? Ritenete che il questionario relativo ai trasporti, presente sul sito d’Ateneo, compilabile per far presente i disservizi riscontrati, sia uno strumento valido di raccolta dei dati sui problemi riscontrati?
Il problema del tavolo tecnico dei trasporti è un problema legato al fatto che molte di queste aziende sono private, mettere insieme le diverse aziende private è sicuramente una difficoltà alla quale vogliamo cercare di far fronte. Non è facile, ma se nessuno negli anni prova ad occuparsi di questo non ci sarà mai una via di uscita, saranno sempre soluzioni tampone a cui noi non vogliamo attenerci perché vogliamo fare cose che restino negli anni e che non siano temporanee. Il questionario relativo ai trasporti potrebbe essere uno strumento valido perché ci permette di conoscere con più ampio raggio i problemi relativi a tutte le città e i paesi della Campania, che affluiscono poi a Fisciano.
All’interno del programma elettorale di Studenti Unisa, proponete di superare il limite d’età per l’ottenimento dell’abbonamento gratuito dei trasporti. Si tratta di un’iniziativa della Regione. In che modo essere eletti negli organi interni ad Unisa potrebbe mettervi nella condizione di intervenire su un’iniziativa della Regione? Quale tipo di ingerenza ritenete di poter esercitare?
Il nostro obiettivo è quello di far sentire la voce partendo da Salerno ma con la speranza che si possa ampliare in tutte le Università della Campania, poiché credo che non bisogna fare una differenza di età. Molti si iscrivono all’università anche dopo anni per vari problemi che hanno avuto in precedenza e sono studenti al pari di coloro che si iscrivono in tempo. Non ritengo giusto che dopo i 27 anni uno studente non venga ritenuto tale come colui che ha meno di 26 anni o 27 anni.
All’interno del programma elettorale di Studenti Unisa, lamentate il mancato rispetto delle fermate da parte della Linea 47. Quale tipo di controllo immaginate si possa esercitare per far sì che le fermate vengano effettivamente rispettate?
Ciò che ci è stato comunicato (a Forma Mentis, ma anche a tutte le associazioni della coalizione) è che spesso non vengono effettuate tutte le fermate. Punteremo ad attenzionare il servizio e speriamo di risolvere il problema portandolo alla luce, poiché se un problema non viene mai portato alla luce, non si può sperare di risolverlo.
In relazione agli spazi, ritenete che vi sia una carenza degli stessi nella zona umanistica e/o una cattiva gestione degli stessi?
Sì, basti pensare al primo anno di Economia e Management, che è stato un anno molto numeroso con 400 iscritti, che nel corso dei mesi ha avuto difficoltà a trovare una vera sistemazione logistica, poiché ogni aula era troppo piccola, nonostante ci siano aule grandi come l’aula A. Questo è un problema che bisogna arginare ritornando alle vecchie partizioni, costruendo nuove strutture o adibendo strutture che attualmente sono fatiscenti ad aule.
In relazione alla presenza di barriere architettoniche (di cui fate menzione nel programma elettorale), quanto ritenete siano accessibili i Campus dell’Università degli studi di Salerno?
Per la mia personale opinione, in alcune situazioni la criticità per le persone con disabilità è molta, per via delle innumerevoli scale o perché sono necessari giri molto lunghi per poter accedere con fruibilità all’Ateneo. Sicuramente queste cose vanno migliorate, vanno migliorate perché un Ateneo che si vuole eleggere a uno dei migliori Atenei d’Italia ha bisogno di queste cose.
Sul tema della sostenibilità ambientale, l’Ateneo ha adottato un nuovo sistema di raccolta differenziata e ha da poco iniziato la distribuzione delle borracce. Ritenete sia abbastanza? Cosa proponete a riguardo?
La sostenibilità ambientale è un tema molto caldo e ciò che si fa non è mai pienamente abbastanza. Sicuramente bisogna migliorare ciò che è stato fatto, ma io credo che nella vita in generale bisogna sempre migliorare ciò che è stato fatto prima, perché il mondo si evolve e noi dobbiamo evolvere con esso. In mensa bisognerebbe evitare tutta la plastica che viene consumata mettendo dei piatti ecosostenibili al posto del classico piatto di plastica, così come per i bicchieri. Andrebbero aumentati gli erogatori d’acqua: molti studenti sono sfiduciati dal portarsi la borraccia poiché gli erogatori sono molto distanti. Uno studente in pausa dalla lezione non può andare in un altro edificio per riempire la borraccia, quindi le migliorie devono essere apportate sia per quanto riguarda la mensa che per gli erogatori d’acqua.