15 Maggio 2024
Antonino Rampulla è candidato al Nucleo di Valutazione con la coalizione Progetto Unisa. Lo abbiamo intervistato, in occasione delle elezioni del 14-15 maggio, per chiedergli delucidazioni sulle istanze che, in quanto candidato, intende perseguire.
Fai parte dell’associazione AsCBreaking, che ha scelto di concorrere alle elezioni studentesche con la coalizione Progetto Unisa. Quali sono le motivazioni di questa scelta?
Sono iscritto al terzo anno di Chimica e la mia associazione di riferimento è AsCBreaking. Abbiamo deciso di entrare in Progetto Unisa perché crediamo fortemente nei valori che Progetto Unisa vuole perseguire, ovvero essere molto vicino agli studenti: sia coloro che già frequentano l’università che le future matricole che verranno negli anni a seguire, per cercare di rendere il nostro Ateneo un posto, per quanto non lo sia già, migliore.
Visto l’organo in cui ti candidi, quale significato attribuisci alle espressioni “valutazione”, “qualità”, “merito”?
Per il termine “valutare” penso al cercare di rendere l’Ateneo un posto migliore e, in presenza di pecche, cercare di intervenire nel miglior modo possibile. Per quanto riguarda “la qualità” penso all’innovazione sul fronte della didattica, per una didattica che dal cartaceo si sviluppi verso una didattica più interattiva, quindi più tecnologica, dando la possibilità agli studenti di avere un confronto maggiore con i docenti. Sul “merito”, noi crediamo che vada data a tutti la possibilità di ottenere le borse di studio, che non si debba basare solo sui CFU, perché molti studenti, pur di ottenere questi crediti formativi, subiscono pressioni. Noi vogliamo cercare di andare incontro a tutti.
Come valuti l’organizzazione dei Questionari di Valutazione (compilati dagli studenti) ?
I test di valutazione servono agli organi di competenza, in questo caso le Commissioni Paritetiche, a capire se effettivamente un corso di laurea è in salute. I docenti richiedono agli studenti la compilazione di questi test, che molte volte i loro esiti sono o del tutto negativi o del tutto positivi. Noi, di Progetto Unisa, crediamo che le attuali modalità di questi test di valutazione non sono del tutto esaustivi, non facendo comprendere ai professori dove poter andare a migliorare. Vogliamo migliorare le domande al fine di renderle più dirette e più precise.
La compilazione dei Questionari di Valutazione è obbligatoria. Come valuti questo? Aiuta o disincentiva gli studenti alla compilazione?
Sull’obbligatorietà del questionario, dal mio punto di vista personale, deve esserci qualcosa per far sì che i docenti sappiano se durante il corso gli studenti hanno o meno riscontrato difficoltà di vario tipo. In relazione all’obbligatorietà, i questionari bloccano la prenotazione per un determinato esame: da questo punto di vista penso che possano essere facoltativi. Però dipende anche dalla frequenza che molti corsi hanno.
Ritieni ci sia abbastanza consapevolezza da parte degli studenti sull’importanza dei Questionari?
Secondo me, una buona sensibilizzazione su questo argomento ci vorrebbe. Perché servono all’organo in questione, la Commissione Paritetica, a capire se un corso vada migliorato oppure se ha uno stato di salute ottimale.
I dati che emergono dai Questionari vengono rielaborati dall’Ateneo e pubblicati sul sito. Quanto, ritieni, vengano presi in considerazione questi dati?
Credo che vengano presi molto in considerazione, perché sono test che vengono compilati da studenti, i quali all’interno delle Commissioni Paritetiche hanno letteralmente un face to face con i docenti.
Le Commissioni Paritetiche sono un organo strettamente collegato al Nucleo di Valutazione. Quanta rilevanza ritieni abbia il lavoro di quest’organo? La circostanza per cui le elezioni di rinnovo della rappresentanza interna alle Commissioni Paritetiche non avvengano simultaneamente a quelle di rinnovo di rappresentanza interna al Nucleo di Valutazione, secondo te, sfavorisce la possibilità per gli studenti di comprendere quanto gli organi siano tra loro collegati?
Sì e no, perché la Commissioni Paritetica è un organo fondamentale, più vicino agli studenti. Il Nucleo di Valutazione viene visto come una cosa astratta, molto distante dagli studenti, quando poi non è così. La suddivisione delle elezioni, quindi un anno la Commissione Paritetica e l’anno successivo il Nucleo di Valutazione, come è successo in questo caso, non penso sia un problema. Separare le elezioni è una cosa ottimale, che poi ci sia una disinformazione inerente agli altri organi, questo sta a noi, rappresentanti, candidati, persone che effettivamente seguono la rappresentanza studentesca, sensibilizzare i vari studenti dell’Ateneo.
L’istituzione e la soppressione dei corsi di laurea fanno riferimento a un sistema introdotto dall’ANVUR che riguarda l’accreditamento iniziale e l’accreditamento periodico dei corsi di laurea per il cui giudizio vengono adottati alcuni criteri. Come valuti questi criteri? Li ritieni adeguati, oppure no? È prevista, prossimamente, in Ateneo la visita di una commissione ANVUR.
Credo che i criteri adottati siano adeguati. In relazione alla visita dell’ANVUR qui in Ateneo, credo che dobbiamo essere noi rappresentanti ad interfacciarci con queste commissioni per far capire quale sia il nostro punto di vista, per un confronto efficace tra la commissione e noi rappresentanti.
Il Presidio di Qualità d’Ateneo si compone, tra le altre figure, anche del Presidente del Consiglio degli Studenti. Come valuti la presenza all’interno dell’organo del Presidente del Consiglio degli Studenti? Come valuti in generale la sinergia tra i diversi livelli di rappresentanza?
Io vedo le varie cariche, a partire dalle didattiche, fino ai consiglieri degli studenti, e alle cariche apicali, legate da un filo conduttore. La presenza del Presidente per me è fondamentale e la sinergia deve esserci, perché più persone lavorano in gruppo, più persone hanno un obiettivo che vogliono raggiungere, più c’è collaborazione effettiva, e meglio è.
Ritieni che gli OFA siano un valido strumento di inserimento dello studente nel corso di laurea? Come valuti l’utilizzo di help teaching e tutorati?
Penso che siano uno strumento valido per capire da quali basi parte lo studente che abbandona l’area liceale e si iscrive all’università. Gli OFA sono uno strumento importante, vengono assegnati perché non si è raggiunti una soglia minima di punteggio in quelle materie che sono fondamentali nel percorso accademico. Per quanto riguarda l’help teaching di matematica e i relativi tutorati, sono favorevolte al loro utilizzo perchè costituiscono un potenziamento in relazione a ciò che viene trattato nel semestre. Per quanto riguarda il mio Dipartimento, per tutte le varie materie, ci sono help teaching ben strutturati e un ottimo confronto tra gli studenti e i tutor.
Come valuti gli attuali sistemi integrativi alla didattica per persone con DSA?
Nel mio Dipartimento posso dire che gli strumenti adottati hanno sempre funzionato, non mi sono mai giunte lamentele.