20 Maggio 2024
Arthur Gugliucciello ha preso parte all’incontro elettorale del 14-15 maggio candidandosi al Consiglio Didattico di Scienze Politiche. Lo abbiamo incontrato per chiedergli delucidazioni sulle istanze di cui si è fatto portavoce.
Sei Presidente dell’associazione ASP, che ha scelto di concorrere alle elezioni studentesche con la coalizione Progetto Unisa. Quali sono le motivazioni di questa scelta?
L’associazione ASP fa già parte di un gruppo di associazioni, Insieme Unisa, che comprende attualmente ASP, Siamo Comunicazione, Agorà, Logos, ASD, e Sui Generis, che si è aggiunta di recente. Come gruppo abbiamo deciso, per questa tornata elettorale, di fronteggiare il gruppo Studenti Unisa con il gruppo Progetto Unisa. Quest’ultimo si è consolidato dopo l’ultima tornata elettorale del 2021, abbiamo quindi avuto modo di conoscerci tutti, sia sul polo umanistico che sul polo scientifico. Abbiamo trovato affinità nel creare questa nuova realtà.
Il corso di laurea in Scienze Politiche non prevede l’accesso programmato. Sei d’accordo con questa scelta oppure opteresti per il numero chiuso?
Negli ultimi anni abbiamo avuto una carenza di ingressi a Scienze Politiche, 20-30 iscritti in meno ogni anno. Mi piacerebbe soprattutto incentivare la partecipazione. Gli stessi docenti ci raccontano di un forte afflusso al corso di laurea, più di cinquecento iscritti. La carenza di studenti influisce anche sul contesto associativo. Penso quindi che innanzitutto sia importante coinvolgere sempre di più la classe studentesca, rinnovando quelle caratteristiche ritenute più obsolete. Sulle modalità d’accesso si può discutere nel momento in cui ci sia un forte flusso di persone. Credo che in questo momento non sia invece una tematica da discutere.
Proponete di non far protrarre i corsi OFA oltre il mese di ottobre. Come valuti l’organizzazione degli OFA nel tuo corso di laurea? Ritieni siano uno strumento valido per l’inserimento degli studenti all’interno del corso di laurea?
Riteniamo che gli OFA proposti dal dipartimento, sia per Scienze Politiche che per Scienze della Comunicazione, vadano organizzati in maniera differente. Questi non iniziano subito, nel mese di ottobre-novembre, ma vengono rimandati. Per quanto riguarda Scienze Politiche, quest’anno i corsi OFA non si sono tenuti. Alla fine, gli studenti vengono esonerati a primavera per poi doverli svolgere l’anno successivo. Abbiamo portato questa proposta in entrambi i programmi perché crediamo sia corretto rivoluzionare l’organizzazione di questi corsi.
Il numero degli appelli previsti a Scienze Politiche rispetta il numero minimo di appelli stabilito dalla Carta dei diritti e dei doveri degli studenti? Ci sono appelli per i fuori corso?
Il minimo di sei appelli è rispettato. Per quanto riguarda gli appelli per i fuori corso, questi sono previsti soltanto a Scienze della Comunicazione. C’è l’appello di marzo, previsto per gli esami dell’anno precedente da recuperare. Uno studente del primo anno non può accedere a questa sessione. Un nostro proposito è quello di estendere la sessione di marzo a tutta la casse studentesca. Un appello in più rappresenta una possibilità di poter suddividere i propri esami. Ampliare la sessione d’esame è necessario.
Nel vostro programma elettorale proponete l’organizzazione di eventi volti a creare maggiore consapevolezza nella classe studentesca nella compilazione del piano di studi. Avete rilevato difficoltà da parte di studenti e studentesse per la scelta degli esami opzionali? Come immaginate gli eventi da proporre per un possibile orientamento?
Nell’ultimo periodo, confrontandoci con i docenti, abbiamo notato una scarsa affluenza alla magistrale, quindici iscrizioni circa. La magistrale LM49, per essere nuova, conta un buon numero di iscritti. Tuttavia, la maggior parte degli studenti viene da altri corsi di laurea o addirittura da altri atenei. Riteniamo sia doveroso pubblicizzare maggiormente il nostro Dipartimento, soprattutto per i ragazzi dell’Ateneo, che desiderano sfruttare una magistrale per un futuro lavorativo o per avere idee più chiare su cosa un corso del genere possa offrire.
Proponete di organizzare eventi per pubblicizzare i corsi opzionali e poter indirizzare al meglio la scelta degli studenti. Come valutate la comunicazione delle strutture dei Dipartimenti nei confronti degli studenti?
Alcuni corsi, come Lobbyng e Democrazia, insieme ad altri esami opzionali o a propria scelta, vengono pubblicizzati dagli stessi docenti che ne propongono le finalità didattiche. Con altri docenti questo non avviene. Capita che questi si aspettino una maggiore affluenza e che si ritrovino pochissime persone. In questo caso, l’esame rischia di essere eliminato. Dovendo presentare e risolvere il piano di studi entro ottobre, potrebbe rimpiangere la scelta di un esame scelto al primo semestre. In questo modo gli studenti non hanno la possibilità di attingere a quelli che sono gli esami offerti dal proprio dipartimento. Il nostro obiettivo è quello di pubblicizzare quanto più possibile i nostri corsi, perché è nel nostro interesse e per ovviare a tutte le problematiche avute rispetto a questo esame a scelta.
Gli help teaching sono parte del vostro programma, specificate di voler interloquire con le strutture amministrative e di farlo tenendo conto dell’opinione di chi ne fruisce. La vostra associazione ha rilevato del malcontento da parte della classe studentesca rispetto all’organizzazione dei corsi? Quali aspetti andrebbero migliorati?
Per quanto riguarda l’Help Teaching, noi proponiamo di muoverci in base all’opinione degli studenti. Le matricole hanno delle problematiche più relative ad un corso rispetto ad un altro. L’istituzione degli Help Teaching dipende dai fondi che vengono stanziati per il nostro dipartimento, riteniamo sia giusto farlo in base alle richieste degli studenti. Se c’è un corso con cui hanno più difficoltà, è giusto che l’Help Teaching per quell’insegnamento venga organizzato con tempestività.
Ritenete che la questione spazi sia gestita in maniera adeguata all’interno del Dipartimento?
Per quanto riguarda la gestione delle aule, andrebbe rivista l’occupazione di queste, soprattutto per Scienze della Comunicazione. È un punto del nostro programma presentato insieme al candidato al Consiglio degli Studenti, Emanuel. La sede dell’Adisurc è in fase di riadattamento per consentire agli studenti di utilizzare quegli spazi grazie alla realizzazione di nuove aule. Trovare nuovi luoghi aiuta, innanzitutto, ad evitare sovrapposizioni dei corsi all’interno del dipartimento e a poter suddividere la giornata dello studente in più ore, alcune di queste dedicate allo svago. Si arriva spesso a frequentare corsi per otto, dieci ore di fila, ed è deleterio per la propria salute mentale. Riguardo la gestione degli spazi, bisogna, secondo noi, abbandonare l’idea che ogni Dipartimento abbia le proprie aule, ci sono corsi di laurea con pochissimi iscritti che potrebbero fornire ad altri Dipartimenti stanze completamente vuote. A Scienze della Comunicazione succede il contrario, una cattiva pubblicità per il nostro Dipartimento.
Per quanto riguarda i tirocini, proponete di inserire lo smart working. Ritenete che la didattica a distanza possa essere una soluzione per facilitare l’accesso al tirocinio? In che modo intende rivalutare possibili equipollenze e convenzioni con enti pubblici?
Le criticità che abbiamo evidenziato ci sono state segnalate dagli studenti. Varie aziende propongono lo smart working in convenzione con il nostro Dipartimento, ma alla fine non hanno una modalità consona per effettuarlo e prevedono comunque un’attività in presenza. Per quanto riguarda l’equipollenza, noi riteniamo soprattutto importante, per Scienze Politiche, rivalutare l’attività di rappresentanza territoriale di varie tipologie. Uno studente che ricopre anche un incarico di rappresentanza nel proprio territorio, secondo noi può far valere questa sua esperienza come tirocinio. Infine, per quanto riguarda le convenzioni, noi crediamo sia importante fornire un’esperienza sempre più formativa, soprattutto alla magistrale, per la quale le convenzioni scarseggiano.
È previsto per l’anno 2025 il rinnovo della carica di Rettore ad Unisa. I rappresentanti eletti nei vari Consigli didattici potranno partecipare al voto. Sei candidato al Consiglio Didattico di Scienze Politiche. Quale criterio adotterete per esercitare al meglio il vostro diritto di voto? Proverete a coinvolgere la classe studentesca?
Coinvolgere la classe studentesca è scontato. Per stilare il programma elettorale abbiamo tenuto una riunione con oltre cinquanta studenti, abbiamo cercato di coinvolgere più persone possibili. Abbiamo presentato il programma elettorale ai ragazzi, loro ci hanno proposto varie opinioni, modifiche. Quindi anche per quanto riguarda le elezioni del Rettore che incombono partiremo con la nostra proposta, anche di sostegno, ad un probabile candidato. Infine valuteremo insieme in coalizione.