20 Maggio 2024
Leonardo Monaco ha preso parte all’incontro elettorale del 14-15 maggio candidandosi al Senato Accademico del Polo Scientifico con Studenti Unisa. Lo abbiamo incontrato per chiedergli delucidazioni sulle istanze di cui si è fatto portavoce.
Fai parte dell’associazione CoScienze, che ha scelto di concorrere alle elezioni studentesche con la coalizione Studenti Unisa. Quali sono le motivazioni di questa scelta?
Sin da quando siamo nati, siamo sempre stati molto vicini agli ideali e alla rappresentanza del gruppo Studenti Unisa. A partire dal 2021, il giorno in cui siamo nati, il 6 ottobre, fino ad oggi, siamo sempre stati dalla parte del gruppo Studenti Unisa. Nutriamo un senso di appartenenza verso la coalizione e verso gli ideali perpetrati.
In relazione alla tematica delle Tasse, all’interno del programma elettorale, proponete tutta una serie di misure tra cui, citandone soltanto alcune, la riduzione del divario delle quote previste tra la IV e la V fascia, e tra la V e la VI, l’ampliamento del vaglio di coloro che possono ottenere un esonero o una riduzione della terza rata. Secondo voi, l’Università di Salerno applica un giusto criterio di tassazione?
Sì, però si potrebbe fare ancora meglio: proprio in relazione alla IV e V fascia, e V e VI fascia, c’è un divario importante, che potrebbe essere ridotto. Quindi, crediamo che si possa fare ancora qualcosa nel merito delle tasse.
All’interno del programma elettorale, fate riferimento allo studente fuori corso chiedendo l’estensione della No Tax Area e del bando per il part-time anche per questa figura (attualmente il limite per entrambe le misure è quello del I anno fuori corso). Ritenete che la figura del fuori corso sia sfavorita?
In determinati casi ci sono diverse cose che possono accadere all’interno della carriera universitaria di tantissimi studenti: ci sono studenti che nel corso di un anno sostengono pochi esami per via di problemi, sia sanitari che familiari. Questo sfavorisce gli studenti perché la No Tax Area funziona sulla base dei CFU da conseguire ogni anno, e non arriva oltre il primo fuori corso. Pensiamo che possa essere estesa fino al secondo anno fuori corso e che si possa ridurre il numero di CFU da conseguire.
Proponete l’istituzione di un Fondo di emergenza per gli studenti. In che modo sarebbe gestito? Quali studenti potrebbero aderirvi? In che modo sarebbe finanziato?
Il finanziamento deve essere approvato dall’Università di Salerno: quest’iniziativa potrebbe muoversi in diverse direzioni perché il fondo potrebbe essere esteso a tutte le università, sia del sud Italia sia del nord Italia, divenendo qualcosa presente a livello nazionale. Pensiamo che ci siano problematiche che vanno al di là del contesto universitario: mi è capitato di vedere tantissimi studenti che per problemi molto gravi (come la perdita di alcuni familiari e quindi la perdita di un sostegno economico) si sono dovuti rimboccare le maniche e iniziare a lavorare, finendo con l’oscurare il percorso universitario. Con l’istituzione di un fondo di emergenza si potrebbe andare a ridurre questo tipo di problematica, andando a distribuire borse di studio che possano sostenere gli studenti durante il loro percorso accademico.
All’Università di Salerno è stata recentemente introdotta la figura del Garante dei Diritti degli Studenti. Nel vostro programma elettorale ne menzionate la figura prevedendo un ciclo di incontri che possa garantire un’interlocuzione costante tra la rappresentanza e il Garante. Quale ruolo immaginate di poter ricoprire in quanto rappresentanti? In quale modo favorirete la partecipazione degli studenti?
Quello del Garante dei diritti degli studenti è un ruolo molto importante. Il Professore, nominato Garante, provenendo da un’altra università, dovrebbe riuscire a mantenersi imparziale rispetto a diverse dinamiche. Credo che il Garante possa essere invitato all’interno del Consiglio degli Studenti, e dei Dipartimenti, non quotidianamente, ma con una cadenza almeno annuale, per risolvere le problematiche che si possono venire a creare.
In merito alla Carta dei Diritti e dei Doveri degli Studenti, che è l’atto normativo che introduce la figura del Garante dei diritti degli studenti, quanta consapevolezza ritieni che vi sia da parte della classe studentesca sul suo contenuto? Ritenete si debba fare un lavoro di maggiore consapevolezza? Sapendo che solo attraverso una piena conoscenza dei propri diritti si può al meglio usufruire della figura preposta al rispetto degli stessi.
La Carta dei diritti e dei doveri degli studenti non è molto nota: basti pensare che sul polo scientifico ci sono Dipartimenti che non hanno il numero minimo di appelli per i fuori corso corrispondente a quello previsto dalla Carta. Stiamo cercando di intervenire su questo, e ora i Dipartimenti stanno cercando di aumentare il numero minimo di appelli per gli studenti fuori corso, cercando di adattarsi al contenuto della Carta.
L’Open Campus è un punto del vostro programma elettorale: proponete l’apertura serale e nel weekend dei Campus. In che modo pensate di ottenere questi obiettivi, sapendo che il tema si lega inevitabilmente a quello dei trasporti?
Quello che possiamo fare è andare ad intervenire sugli orari di apertura delle biblioteche, anche di sabato e di domenica, infrasettimanali e nel fine settimana. A questo si lega il problema dei trasporti perché alle 19:00 diventa già impossibile per gli studenti di Fisciano raggiungere il campus di Baronissi. Ecco perché, nel programma elettorale, abbiamo proposto il car sharing, il bike sharing, e i monopattini. Questo potrebbe tamponare quella che è una problematica rilevata per gli spostamenti tra i due Campus. Vanno migliorati anche i trasporti verso Salerno: se riuscissimo a collegare Salerno con il Campus, gli studenti potrebbero usufruire dei treni per tornare a casa e potersi spostare al ridosso della città di Salerno per arrivare nei Campus di Fisciano e di Baronissi.
In relazione alla presenza di barriere architettoniche (di cui fate menzione nel programma elettorale), quanto ritenete siano accessibili i Campus dell’Università di Salerno?
Bisognerebbe cercare di abbattere quante più barriere possibili. In questo momento, ci sono diversi problemi strutturali tra alcuni edifici, su cui pensiamo si possa intervenire per non svantaggiare gli studenti con disabilità. Penso che questo possa essere fatto a partire dai nuovi edifici, che stanno costruendo, fino ad adeguare quelli che sono già agibili.
Gli spazi sono una tematica costante nel dibattito accademico. Ritenete vi sia una carenza di spazi e/o una cattiva gestione degli stessi? Ritenete sia equo il criterio attualmente adottato dal bando per l’assegnazione degli spazi per le associazioni studentesche?
Ritengo che il criterio utilizzato per l’assegnazione delle sedi sia adeguato, mentre per la distribuzione delle aule studio, e delle postazioni studio in generale, credo si possa fare di meglio. In passato, insieme alle associazioni A.S.S. Scienze 1972, Iperuranio, Link, nel 2022, siamo riusciti a riaprire tre aule studio dell’edificio F, che fino a quel momento erano chiuse. In tutti gli edifici andrebbero istituite aule studio per cercare di incrementare le postazioni studio utilizzabili dagli studenti.
All’Università di Salerno è ora presente il Servizio Psicologico di base. Ritenete, con questo, esaurito il tema del benessere mentale degli studenti?
Credo che non basti perché al momento sono predisposte soltanto otto sedute. Non è detto che il numero sia sufficiente per favorire la risoluzione di qualche problematica, per cui vorremmo impegnarci per cercare di aumentare il numero di sedute che vengono predisposte di default.
Nel vostro programma elettorale, proponete di intensificare gli accordi con le strutture straniere. Quali criteri, secondo voi, andrebbero adottati per meglio individuare le strutture più adeguate?
Bisognerebbe andare a controllare che i piani di studio presenti all’interno delle nostra università siano identici, oppure simili, a quelli di altre università straniere. Può sembrare scontato, ma non sempre è così. Mi è capitato spesso di sentire studenti che, in Erasmus, hanno sostenuto in università straniere esami che non coprivano interamente i programmi che abbiamo qui all’interno dell’università. Questo è un problema perché potrebbe disincentivare gli studenti a svolgere l’Erasmus. Pensiamo, inoltre, che si debbano estendere le collaborazioni con le altre università, soprattutto con quelle di eccellenza presenti nel mondo, ma anche con aziende presenti nel panorama internazionale, in modo da creare veri e propri poli di innovazione in cui gli studenti possono fare esperienza (anche con tirocini e master) per ampliare la formazione degli studenti.
Sul tema della sostenibilità ambientale, l’Ateneo ha adottato un nuovo sistema di raccolta differenziata e ha da poco iniziato la distribuzione delle borracce. Ritenete sia abbastanza? Cosa proponete a riguardo?
Sul fronte della sostenibilità ambientale crediamo che si possa fare sempre di più. Ad esempio, si potrebbe cercare di estendere l’installazione degli erogatori anche al polo di Avellino dove ancora non sono presenti. In seguito, si potrebbero creare dei contest per sensibilizzare gli studenti verso la sostenibilità ambientale e le energie rinnovabili.
Gli edifici F sono purtroppo stati agli onori di cronaca per via dei decadimenti strutturali che si sono verificati. Cosa è stato fatto e in che modo, secondo voi, si può affrontare il problema per una risoluzione definitiva?
È qualcosa che non ci fa piacere. Siamo consapevoli delle problematiche strutturali che ci sono all’interno degli edifici e abbiamo più volte segnalato le problematiche riscontrate. Ci sono aule che hanno grandi problemi perché ci piove dentro e perché cade il soffitto. Quello che abbiamo cercato di fare è stato segnalare tutti questi tipi di problemi e cercare di risolverli insieme al nostro Ateneo.
Nel programma elettorale criticate il manco rispetto della fermata a F. Cosa proponete a riguardo?
Già in passato ci siamo messi in contatto con alcune aziende di trasporto perché la fermata di F dovrebbe essere una fermata che le aziende di trasporto dovrebbero fare, però, purtroppo, questo non capita spesso. In passato, attraverso la commissione trasporti e le associazioni che si trovano a scienze abbiamo cercato di vagliare la fattibilità nel rendere obbligatoria la fermata di F. Continuiamo a proporre questo punto perché crediamo che possa essere attuata con i lavori che dovranno essere effettuati per il nuovo terminal.
Per quanto riguarda, invece, il Campus di Baronissi, ritenete vi siano interventi mirati che volete fare?
Nel corso degli anni da parte del gruppo Studenti Unisa sono state fatte diverse proposte, come l’istituzione di alcuni tavoli all’aperto per favorire l’uso della mensa. Poi, sono state fatte proposte volte a migliorare la mobilità del Campus di Baronissi. Tutto questo è stato fatto insieme alla coalizione Studenti Unisa e insieme alle varie commissioni, tra cui quella dei trasporti e quella delle infrastrutture.
Alla luce delle considerazioni fatte, vuoi aggiungere qualcos’altro?
Sì, due punti su cui vorrei porre l’attenzione sono l’innovamento delle infrastrutture e l’installazione degli amazon locker. Per quanto riguarda il primo punto, abbiamo riscontrato che i laboratori didattici sono scarni, e che potrebbero essere potenziati per migliorare la qualità dei lavori: dal momento che ci troviamo all’interno di un Campus d’eccellenza, con dipartimenti d’eccellenza, crediamo che vi debbano essere anche laboratori di eccellenza. Per quanto riguarda il secondo punto, crediamo che l’installazione di amazon locker possa essere utile per chi ha l’esigenza di farsi recapitare dei pacchi, oppure depositare i propri effetti personali. Pensiamo agli studenti fuori sede che giungono in università con le valigie e avrebbero bisogno di poter lasciarle in spazi sicuri. Quest’aspetto, in particolare, incide sull’esperienza di vivibilità del Campus.