17 Giugno 2024
Maria Francesca Saggese ha preso parte all’incontro elettorale del 14-15 maggio candidandosi al Consiglio degli Studenti per il DiSPaC. L’abbiamo incontrata per chiederle delucidazioni sulle istanze di cui si è fatta portavoce.
Fai parte dell’associazione ABCD – Associazione Studenti DiSPaC, che ha scelto di concorrere alle elezioni studentesche con la coalizione Studenti Unisa. Quali sono le motivazioni di questa scelta?
La scelta di aderire a Studenti Unisa non è stata maturata soltanto nel mese precedente alla sottoscrizione delle liste. Dall’inizio dell’anno accademico abbiamo iniziato ad aprire un dialogo con la coalizione, e abbiamo compreso che ABCD poteva avere maggiore spazio in quello che è il panorama di Studenti Unisa, uno spazio in cui sentirsi valorizzati, abbracciare valori comuni, avere modus operandi simili. Siamo effettivamente dentro questo progetto da un mese e sentiamo di avere dei vantaggi, abbiamo il supporto di tutto il gruppo. Ritengo che questa sia stata una scelta ben ponderata.
All’interno del vostro programma elettorale, promuovete l’attivazione di uno spazio multifunzionale per attività laboratoriali e interattive, attraverso l’istituzione di esposizioni temporanee e laboratori fotografici. In cosa consiste, nello specifico, questa proposta?
ABCD lavora sul tema da svariati anni. Si è concluso recentemente un progetto dedicato alla raffigurazione della pazzia tramite foto e quadri, un progetto in realtà annuale, sulla prospettiva della guerra tra vincitori e vinti. Chiediamo di poter continuare a svolgere questo lavoro in dipartimento tramite il supporto dei docenti, utilizzando laboratori non ancora messi del tutto in funzione. Penso sicuramente al Davimus, ma non solo. Da studentessa di Filosofia, immagino laboratori di lingua greca, latina o tedesca, lingue utilissime per l’approccio alla materia.
All’interno del vostro programma elettorale, proponete una rivitalizzazione del Teatro di Ateneo Filippo Allison. Per quali iniziative vorreste utilizzarlo?
Il nostro dipartimento comprende il corso di laurea Davimus, per gli studenti interfacciarsi con il teatro o con la musica è un’esigenza. Devono avere l’opportunità di farlo all’interno dell’Università, soprattutto in un Ateneo in possesso di un Teatro funzionante. La classe studentesca va invogliata a cercare spunti e opportunità dentro e fuori dall’Università.
In relazione all’ambiente e alla qualità degli spazi, proponete di introdurre servizi gratuiti per migliorarne la sostenibilità. Cosa proponete nello specifico?
Vorremmo attuare un lavoro di sensibilizzazione degli studenti sulla cura degli spazi comuni, sulla raccolta differenziata, iniziative già care alla nostra associazione. Ogni anno organizziamo per la Giornata della Terra una raccolta rifiuti all’Università insieme ad altri enti salernitani. Quest’anno abbiamo avuto un ottimo riscontro. La nostra idea è di creare degli incontri per continuare a stimolare la classe studentesca sul tema. Sono cambiate, ad esempio, le norme della Regione Campania per la raccolta differenziata e l’Ateneo si sta occupando di incrementare dispositivi per il risparmio energetico. Sono tutte tematiche di cui vorremmo occuparci.
All’Università di Salerno è stata recentemente introdotta la figura del Garante dei Diritti degli Studenti. Nel vostro programma elettorale ne menzionate la figura prevedendo un ciclo di incontri che possa garantire un’interlocuzione costante tra la rappresentanza e il Garante. Quale ruolo immaginate di poter ricoprire in quanto rappresentanti? In quale modo favorirete la partecipazione degli studenti?
L’introduzione della figura del Garante dei diritti degli studenti è un grande traguardo del progetto Studenti Unisa. La nostra proposta è quella di creare una piattaforma, simile all’Help-Desk, per risolvere tempestivamente ogni richiesta quotidianamente. Gli studenti potranno avere tutti i giorni un contatto diretto con questa figura.
Sei candidata al Consiglio degli Studenti per il DiSPaC. Nel programma elettorale, Studenti Unisa propone di potenziare i canali comunicativi della pagina. Di fatto, l’organo non ha alcuna pagina social e le informazioni inerenti alle sedute dell’organo non sono reperibili dal sito d’Ateneo: oltre a non essere stati pubblicati i verbali delle sedute del Consiglio, non sono state pubblicate neanche le indizioni di riunioni. Quanto ritenete sia importante coinvolgere gli studenti in quelle che sono le tematiche affrontate dalla rappresentanza e anche nelle stesse sedute dell’organo?
Ritengo che una maggiore comunicazione sul tema sia molto importante. Io, in primis, per quanto riguarda il modus operandi di ABCD, sono sempre stata al corrente, sin da quando sono entrata in associazione, di determinate dinamiche, anche dialogando con la rappresentante al Consiglio degli Studenti Caterina Fucci. In questo modo sono riuscita a comprendere quali fossero i problemi rilevati ai dipartimenti, problemi a cui spesso non si presta attenzione. È quindi giusto che questo dialogo sia pubblico, destinato a tutta la classe studentesca. Il Consiglio degli Studenti, anche rispetto ad organi come il Consiglio Didattico o le Commissioni Paritetiche, rappresenta le problematiche degli studenti nella quotidianità. Un dialogo maggiore e trasparente è necessario.
In merito alla Carta dei Diritti e dei Doveri degli Studenti, che è l’atto normativo che introduce la figura del Garante dei diritti degli studenti, nel programma elettorale, fate riferimento alla presenza di corsi di laurea che non si sono conformati al suo contenuto per quel che riguarda il numero di appelli (minimo sei per gli studenti in corso, minimo nove per gli studenti fuori corso) e la pubblicazione del calendario degli appelli (che deve avvenire almeno 30 giorni prima dall’inizio della sessione). Avete già provveduto ad una mappatura dei corsi di laurea che non si sono ancora conformati? Quale tipo di controllo, secondo voi, si può esercitare affinché ci sia il reale rispetto della Carta?
Il DiSPaC rispetta la regola prevista all’interno della Carta dei diritti e dei doveri degli studenti. Si tratta di un dipartimento piccolo, con tre corsi di laurea e un numero non molto elevato di studenti. Ci sono effettivamente altri dipartimenti, con più iscritti e più insegnanti, in cui sicuramente questo diritto non è garantito.
All’interno del programma elettorale di Studenti Unisa, proponete, in relazione al tema dei trasporti, di sfruttare maggiormente il Tavolo tecnico già istituito. Quello dei trasporti è un tema ricorrente nel dibattito universitario a causa del continuo ripresentarsi dei disservizi. Cosa proponete di fare per far sì che le soluzioni messe in campo diventino definitive e non più solo temporanee?
Sono molte le esperienze negative di studenti costretti a combattere con corse soppresse, cambiamenti di orario repentini, mezzi di trasporto carenti. A poter avere effettivamente un effetto sulla questione trasporti sono le aziende, ma amplificare il dialogo tra associazioni, dipartimento e rappresentanza con aziende e università potrebbe essere utile.
All’interno del programma elettorale di Studenti Unisa, proponete di superare il limite d’età per l’ottenimento dell’abbonamento gratuito dei trasporti. Si tratta di un’iniziativa della Regione. In che modo essere eletti negli organi interni ad Unisa potrebbe mettervi nella condizione di intervenire su un’iniziativa della Regione? Quale tipo di ingerenza ritenete di poter esercitare?
Credo che chi ricopra un ruolo di rappresentanza negli organi apicali, avendo maggiori contatti con il Rettore, possa smuovere le istituzioni al dialogo con le aziende. L’Università degli studi di Salerno è, in Campania, forse la più grande fonte di guadagno per le aziende dei trasporti, la Regione dovrebbe mettere in maggiore risalto l’importanza di questa istituzione.
All’interno del programma elettorale di Studenti Unisa, lamentate il mancato rispetto delle fermate da parte della Linea 47. Quale tipo di controllo immaginate si possa esercitare per far sì che le fermate vengano effettivamente rispettate? Cosa proponete a riguardo?
L’orario andrebbe esteso oltre le 19:00. Molti studenti hanno necessità di rimanere in Ateneo fino a tarda sera, e in quel caso non potrebbe usufruire del servizio. Il numero di navette purtroppo è molto limitato, abbiamo una corsa singola per ogni ora. In alcune fasce orarie è impraticabile, la corsa delle 18:50 è pienissima. Oltre ad estendere le fasce orarie, andrebbero incrementate anche le corse già presenti. Sarebbe molto positivo per gli studenti fuori sede.
L’Open Campus è un punto del vostro programma elettorale: proponete l’apertura serale e nel weekend dei Campus. In che modo pensate di raggiungere quest’obiettivo, sapendo che il tema si lega inevitabilmente a quello dei trasporti?
Sicuramente per attuare in maniera efficiente la proposta Open Campus bisogna occuparsi della questione trasporti. Nel momento in cui il Campus non è raggiungibile nel weekend, vivere il campus oltre il calendario accademico è complesso. Anche per chi abita nelle zone limitrofe, Salerno ad esempio, non è possibile raggiungere l’Ateneo in fasce orario serali.
In relazione alla presenza di barriere architettoniche (di cui fate menzione nel programma elettorale), quanto ritenete siano accessibili i Campus dell’Università degli studi di Salerno?
Il mio dipartimento non è del tutto inaccessibile, ma le problematiche sono comunque evidenti. Alcuni luoghi sono stretti per permettere il passaggio di chi usa la sedia a rotelle, il numero degli ascensori è un po’ basso. Generalmente, in tutto l’Ateneo, vedo ragazzi con disabilità motoria avere molta difficoltà con la sedia a rotelle nel raggiungere autonomamente altri luoghi, hanno costantemente bisogno di una persona che li accompagni, effettuando lunghi percorsi tortuosi. Ci sono ancora troppe difficoltà.
In relazione agli spazi, ritenete che nella zona umanistica vi sia una maggiore carenza di spazi?
Gli edifici C e B mancano di aule studio. Oltre all’aula verde, non ci sono altri spazi, soprattutto in concomitanza con i corsi, periodo in cui studiare in dipartimento è problematico. Restano soltanto le biblioteche. Altri dipartimenti di ambito scientifico, Ingegneria ad esempio, hanno aule studio a disposizione, spesso sono presenti banchetti utilizzati come postazioni studio. Sicuramente gli atri degli edifici del polo umanistico sono piccoli per essere sfruttati in questo modo, ma credo ci siano zone ai piani superiori non sfruttate a dovere.