Elezioni 2024: Marica Azzato

Elezioni 2024: Marica Azzato

15 Maggio 2024

Marica Azzato è candidata al Consiglio di Amministrazione del Polo Scientifico con la coalizione Studenti Unisa. L’abbiamo intervistata, in occasione delle elezioni del 14-15 maggio, per chiederle delucidazioni sulle istanze che, in quanto candidata, intende perseguire.

Sei Presidente dell’associazione StudentIngegneria, che ha scelto di concorrere alle elezioni studentesche con la coalizione Studenti Unisa. Quali sono le motivazioni di questa scelta?
StudentIngegneria è stata una delle fondatrici del gruppo Studenti Unisa: è dal 2017 che si voleva dare un cambio di rotta a quella che era la politica studentesca dell’epoca, per contrapporsi a un sistema di rappresentanza che non piaceva molto, preferendo il nostro modus operandi di rappresentanza con associazioni che più somigliano a noi per concetto di rappresentanza. È per questo che siamo riusciti ad andare avanti affrontando diverse tornate elettorali insieme. Ci confermiamo con lo stesso gruppo perché la comunità di interessi e di obiettivi sono ancora gli stessi. Il nostro modo di operare, il nostro modo di fare rappresentanza è condiviso dalle associazioni che compongono la coalizione, e anche il nostro lavoro è costante: non nasciamo poco prima di un appuntamento elettorale, c’è un lavoro sistematico che viene fatto ogni giorno sia negli organi di rappresentanza sia nella quotidianità che negli eventi culturali. C’è tra noi una sinergia molto forte. Uno degli ultimissimi obiettivi raggiunti riguarda il Sistema di Videosorveglianza nei parcheggi: in seguito alle nostre istanze, hanno iniziato l’installazione delle telecamere.

In relazione alla tematica delle Tasse, all’interno del programma elettorale, proponete tutta una serie di misure tra cui, citandone soltanto alcune, la riduzione del divario delle quote previste tra la IV e la V fascia, e tra la V e la VI, l’ampliamento del vaglio di coloro che possono ottenere un esonero o una riduzione della terza rata. Secondo voi, l’Università di Salerno applica un giusto criterio di tassazione?
Nel corso degli anni sono stati fatti vari interventi per ampliare la platea di studenti che potessero avere una riduzione delle tasse. I nostri predecessori nel Consiglio di Amministrazione e nel Senato Accademico hanno lavorato molto con l’Ateneo per innalzare la no tax area e portarla al massimale ministeriale di 30.000 euro (valore ISEE). Confermare ogni anno questa iniziativa non è affatto scontato: significa che l’Università mette a disposizione finanziamenti per mantenere la no tax area a 30.000 euro. Quindi, penso che di base l’impegno ci sia. Abbiamo notato che nel passaggio delle fasce di contribuzione  il contributo annuale aumenta di 100 euro, mentre nel passaggio tra le ultime aumenta anche di 200-300 euro. Vogliamo intervenire qui, per ridurre il divario tra le varie fasce di contribuzione.

All’interno del programma elettorale, fate riferimento allo studente fuori corso chiedendo l’estensione della NoTaxArea e del bando per il part-time anche per questa figura (attualmente il limite per entrambe le misure è quello del I anno fuori corso). Ritenete che la figura del fuori corso sia sfavorita?
Dal punto di vista economico, le università ricevono finanziamenti per gli studenti in corso che non ricevono per gli studenti fuori corso. Tuttavia, le università hanno sempre un occhio di riguardo per i fuori corso. Per questo noi ci siamo soffermati sulla no tax area provando a rivedere i criteri di merito in modo da ampliare la gamma di studenti che potrebbero accedervi.


Proponete l’istituzione di un Fondo di emergenza per gli studenti. In che modo sarebbe gestito? Quali studenti potrebbero aderirvi? In che modo sarebbe finanziato?
Abbiamo immaginato Il fondo di emergenza come una specie di polizza assicurativa. È pensato sulla scia di quei casi limite di studenti che, ad esempio, possono ritrovarsi orfani all’improvviso. Anche sul fronte normativo, ci sono situazioni in cui uno studente, in seguito a determinati eventi, può, ad esempio, presentare l’ISEE da solo (senza nucleo familiare di appartenenza), così come chi ha una disabilità può avere agevolazioni sulle tasse. Il fondo di emergenza sarebbe rivolto a questi casi che sono già indicati dalle norme, ma di cui l’università non ha contezza. Potrebbero, inoltre, accedervi coloro che non vogliono interrompere la carriera o che non riescono, nei tempi, a sospendere la carriera, oppure se si è già in prossimità della scadenza di pagamento di una rata e un accadimento personale impedisce di provvedervi. Possono esserci tanti motivi per cui uno studente potrebbe ritrovarsi, improvvisamente, senza alcun sostegno economico. I casi, che immaginiamo non saranno molti perché parliamo di casi-limite, sarebbero vagliati da una commissione ad hoc.

All’Università di Salerno è stata recentemente introdotta la figura del Garante dei Diritti degli Studenti. Nel vostro programma elettorale ne menzionate la figura prevedendo un ciclo di incontri che possa garantire un’interlocuzione costante tra la rappresentanza e il Garante. Quale ruolo immaginate di poter ricoprire in quanto rappresentanti? In quale modo favorirete la partecipazione degli studenti?
Nel 2017 è stata firmata dai nostri rappresentanti la Carta dei diritti e dei doveri degli studenti: nel documento c’è scritto che la rappresentanza chiede la nomina del Garante. Per cui, quando la figura è stata istituita siamo stati molto contenti. Ora che c’è, dobbiamo sfruttarla al meglio: dobbiamo porre l’attenzione sui punti non rispettati della Carta come il numero minimo di appelli e favorire incontri con il Garante, anche per mezzo del Consiglio degli Studenti, le cui sedute sono pubbliche. Quindi è possibile che quest’ultimo sia tra gli organi più favorevoli a questo. 

In merito alla Carta dei Diritti e dei Doveri degli Studenti, che è l’atto normativo che introduce la figura del Garante dei diritti degli studenti, quanta consapevolezza ritieni che vi sia da parte della classe studentesca sul suo contenuto? Ritenete si debba fare un lavoro di maggiore consapevolezza? Sapendo che solo attraverso una piena conoscenza dei propri diritti si può al meglio usufruire della figura preposta al rispetto degli stessi.
Penso che la consapevolezza degli studenti sia poca: non so se tutti siano a conoscenza del contenuto della Carta. Forse devono essere i rappresentanti stessi ad intervenire su questo. Nei Dipartimenti credo accada: l’attenzione c’è, è nei regolamenti, in quanto la Carta è sempre citata, anche nel nostro resoconto dei tre anni, nel programma elettorale, e nei vari resoconti per cercare di essere il più fidelizzati possibile con la Carta.

L’Open Campus è un punto del vostro programma elettorale: proponete l’apertura serale e nel weekend dei Campus. In che modo pensate di ottenere questi obiettivi, sapendo che il tema si lega inevitabilmente a quello dei trasporti?
Il nostro ateneo si presta molto alla vivibilità anche nel weekend, proprio per la conformazione di campus: abbiamo degli impianti sportivi bellissimi, le biblioteche, ma anche le residenze (dove dentro ci sono le aule studio e la sala polifunzionale). Attualmente, nel weekend, l’Ateneo è semiaperto: ci sono i corsi TFA, la mensa che è aperta. L’amministrazione purtroppo non è molto incline su questo, per gli atti vandalici che hanno determinato la chiusura del campus. Noi crediamo molto alla disciplina degli studenti, per cui pensiamo di poterci avvicinare sempre più alla realizzazione di questo obiettivo.

In relazione alla presenza di barriere architettoniche (di cui fate menzione nel programma elettorale), quanto ritenete siano accessibili i Campus dell’Università di Salerno?
Abbiamo inserito questo punto programmatico perché, vivendo con studenti con disabilità motoria, sappiamo che alcuni passaggi risultano complicati, come la discesa del terminal. Avendo già ascensori e pensiline, credo che ci sia già di base un’attenzione, ma secondo noi si può fare meglio.

Gli spazi sono una tematica costante nel dibattito accademico. Ritenete vi sia una carenza di spazi e/o una cattiva gestione degli stessi? Ritenete sia equo il criterio attualmente adottato dal bando per l’assegnazione degli spazi per le associazioni studentesche?
Ad Ingegneria e nei Dipartimenti di Scienze si soffre molto per il concentrato numero di studenti. Purtroppo non abbiamo molte aule libere. Quando ci sono gli esami per i fuori corso, e in concomitanza le lezioni ordinarie degli studenti, c’è una generale difficoltà nel trovare spazi adeguati in cui svolgere gli esami, per cui poi sono i rappresentanti che devono cercare uno spazio adatto anche in altri Dipartimenti. Al momento ci sono vari edifici in costruzione: F4, F4 bis, F5, C3, C4. Per quanto riguarda l’assegnazione delle sedi, a noi farebbe piacere accogliere tutte le associazioni studentesche con uno spazio adibito. Il problema riguarda la carenza di infrastrutture nei vari edifici. Sul bando, però, senz’altro ci si può ragionare: si può pensare di modificarlo.

All’Università di Salerno è ora presente il Servizio Psicologico di base. Ritenete, con questo, esaurito il tema del benessere mentale degli studenti?
No, anzi. Quello che dobbiamo fare ora è un’attività di monitoraggio del servizio. Serve accertarsi che gli studenti usufruiscano effettivamente del servizio, e valutare se il servizio è adeguato per intervenire nei punti in cui sono stati rilevati problemi. Il servizio al momento eroga soltanto otto sedute, per cui si può pensare di ampliarlo. Ma, prima di tutto, bisogna monitorare l’erogazione del servizio.

Invece i servizi del Presidio Sanitario sono stati ridotti. Cosa proponete a riguardo?
Anche il presidio Ospedaliero deve essere mnitorato. Nei servizi di pronto soccorso, essendo il personale adibito appartenente ad una cooperativa di nome La Solidarietà, il pronto soccorso ha difficoltà ad intervenire perché necessita dell’autorizzazione. Questa è una cosa che, in caso di emergenza, non ci possiamo permettere. Quindi va un po’ tenuto sotto controllo e magari pensare di inserire qualche figura professionale in più per svolgere qualche visita specialistica.

All’interno del programma fate riferimento all’aumento dei costi di ristorazione, quindi sia nei bar che in mensa. In che modo pensate di intervenire per poterli rimodulare?
In Fondazione è presente un rappresentante eletto indirettamente dal Consiglio degli Studenti. La problematica dell’aumento dei costi dei punti ristoro va portata all’attenzione della Fondazione, mentre per quanto riguarda i costi della mensa, già a Gennaio abbiamo fatto una richiesta per cercare di richiedere all’Ateneo di venirci incontro sui prezzi della mensa in modo da pervenire attraverso l’Università, e non solo attraverso l’Adisurc. Non abbiamo ancora ottenuto una risposta, per cui dobbiamo continuare a lavorarci.

Nel vostro programma elettorale, proponete di intensificare gli accordi con le strutture straniere. Quali criteri, secondo voi, andrebbero adottati per meglio individuare le strutture più adeguate?
Gli accordi, nel nostro programma elettorale, sono stati inseriti non solo per favorire i nostri studenti con l’Erasmus in uscita, ma anche il contrario (Erasmus in entrata): far accrescere un po’ l’interesse verso l’Università di Salerno per gli studenti stranieri che la sottovalutano. Ciò passerà attraverso l’Ufficio di Internazionalizzazione, ma anche con i Dipartimenti per il programma Erasmus Plus. Possiamo rivedere un po’ il bando, oppure lavorare all’interno dei Dipartimento per rimodulare i piani di studio perché spesso gli studenti non possono andare in Erasmus perché non hanno CFU corrispondenti: alcune università non possono essere scelte perché non potrebbero convalidare gli esami. Il tema, quindi, passa anche per i Dipartimenti, che possono cercare di adattarsi ai piani di studio oppure possono offrire pacchetti ad hoc di esami a scelta.

Sul tema della sostenibilità ambientale, l’Ateneo ha adottato un nuovo sistema di raccolta differenziata e ha da poco iniziato la distribuzione delle borracce. Ritenete sia abbastanza? Cosa proponete a riguardo?
Per quanto riguarda Il piano di nuova raccolta differenziata, i nostri rappresentanti di Studenti Unisa hanno partecipato ai banchetti di informazione per far conoscere agli studenti il nuovo piano di raccolta differenziata. Le proposte che abbiamo individuato riguardano il bike sharing e l’auto rifornimento energetico perché al momento l’Università si auto-fornisce dell’80%. Sono state impiantate le colonnine elettriche per le macchine, quindi stiamo andando verso un’università più sostenibile. Posso anche dire di aver avuto modo di appurare che anche sul tema dell’utilizzo di materiali di costruzione di edilizia sostenibile, c’è già un attenzione su questo.

Gli edifici F sono purtroppo stati agli onori di cronaca per via dei decadimenti strutturali che si sono verificati. Cosa è stato fatto e in che modo, secondo voi, si può affrontare Il problema per una risoluzione definitiva?
Siamo sempre in contatto con il delegato del Rettore alle infrastrutture per capire periodicamente quali interventi si intendono fare. Le manutenzioni vengono fatte. Il problema si ripete in punti diversi. Dobbiamo incentivare una maggiore manutenzione, soprattutto in relazione agli edifici F e D che, come ci è stato spiegato, hanno una conformazione particolare che favorisce il verificarsi del problema. Dobbiamo anche essere più prevedibili, riuscire a prevedere prima queste portate d’acqua che potrebbero causare danni, cercando di intervenire in modo strutturale per tempo. 

Avete un punto programmatico su F.
Per F c’è un’attenzione particolare, perché è una parte dell’università un po’ diversa rispetto alle altre. Ci tenevamo a portare anche una visione estetica proponendo più spazi verdi. Proponiamo anche di implementare una fermata a F perché non tutte le aziende si fermano lì, facendo qualche intervento strutturale o modificando gli spazi lì intorno affinché i pullman si possano fermare.

Per quanto riguarda, invece, il campus di Baronissi, ritenete vi siano degli interventi mirati che volete fare?
Lì hanno appena finito la ristrutturazione del corpo C. In più sono in programma già nuove infrastrutture per gli impianti sportivi, perché verrà costruita una piscina coperta d’inverno e scoperta d’estate, e in più abbiamo proposto di mettere più campi di calcetto o pallavolo. Sulle infrastrutture, c’è da attenzionare sulla manutenzione: in alcune aule non funzionano i condizionatori condizionatori. Altro aspetto da attenzionare è l’assenza di una cartolibreria, e del Servizio bibliotecario in generale e anche lì.