17 Giugno 2024
Martina Incoronato ha preso parte all’incontro elettorale del 14-15 maggio candidandosi al Consiglio degli Studenti per il DIPSUM. L’abbiamo incontrata per chiederle delucidazioni sulle istanze di cui si è fatta portavoce.
Fai parte dell’associazione Linguisticamente, che ha scelto di concorrere alle elezioni studentesche con la coalizione Studenti Unisa. Quali sono le motivazioni di questa scelta?
Scegliamo di concorrere anche quest’anno con la coalizione Studenti Unisa perché abbiamo in comune determinati principi e determinati valori. Io credo sia importante collaborare con persone che la pensano allo stesso modo. È molto più semplice lavorare se accomunati dagli stessi principi.
All’interno del vostro programma elettorale, proponete l’istituzione di assemblee studentesche. In che modo le organizzereste?
Abbiamo già sperimentato questa formula creando momenti comunitari con i ragazzi e soprattutto con le matricole, molto spesso piuttosto disorientate. Noi riteniamo sia fondamentale parlare con i ragazzi, siamo lì in virtù proprio di questo. Io sono Martina, ma in quel momento rappresento la mia comunità studentesca, in ascolto di più voci possibili. Siamo coscienti del fatto che, per quanto i dispositivi ci aiutino nella comunicazione e nella condivisione, il digitale è comunque diverso dalla presenza. Noi immaginiamo dei momenti a cui partecipino entrambi i corsi di laurea, sia triennali che magistrali, utili per riuscire a cogliere qualcosa che magari ci è sfuggito, considerazioni personali, tutto ciò che possa esserci utile. Siamo già a disposizione degli studenti, ma credo sia più efficace per loro avere un’idea anche visiva del gruppo.
Proponete di trasformare spazi non utilizzati in aule studio. C’è, secondo voi, nell’area umanistica una carenza di spazi? Cosa pensate di fare a riguardo?
Noi abbiamo individuato diverse aule studio all’interno dell’edificio D3, il più frequentato dalla classe studentesca del dipartimento, alcuni spazi negli ultimi piani che potrebbero essere concessi ai ragazzi per studiare. Le nostre aule non lo consentono, non sono mai libere, è difficile per gli studenti studiare all’interno del nostro edificio, si è sempre costretti a spostarsi altrove. Facendo un confronto con la zona scientifica, grazie anche ad esperienze dirette e indirette, ad Ingegneria è possibile trovare effettivamente spazi per studiare, e potrebbero essere creati anche in altri dipartimenti, luoghi più appartati per dedicarsi allo studio. La situazione del calendario delle lezioni a Lingue è piuttosto particolare, i corsi da seguire sono molti, due per ogni lingua, gli incastri sono improbabili. Se si hanno molte ore di spacco, non si ha modo di trovare un luogo adatto. Creare nuovi spazi è necessario per i ragazzi, per lo studio e per la socialità in generale.
Proponete di potenziare la rete wifi. Quali criticità avete riscontrato?
Nell’edificio D3, la rete wi-fi funziona in bagno. È un po’ complicato, se durante una lezione si ha bisogno di accedere alla rete per trovare materiale, data anche la tendenza dei docenti a lavorare online, non potersi collegare liberamente e consultare le pagine dedicate per cercare materiale didattico. Gli studenti non possono ripetere, usufruire di slide, usare risorse perché non hanno la connessione adatta. Ci sono giorni in cui sembra funzionare, altri giorni è davvero possibile collegarsi solamente nei bagni del D3, un luogo non proprio adatto per potersi collegare o accettare il voto dell’esame. Abbiamo fatto già delle richieste in dipartimento, e nonostante siano arrivati tecnici per potenziare la rete wi-fi, il problema persiste. Continueremo a presentare questa istanza, consapevoli di essere ascoltati perché abbiamo un corpo docente collaborativo.
All’Università di Salerno è stata recentemente introdotta la figura del Garante dei Diritti degli Studenti. Nel vostro programma elettorale ne menzionate la figura prevedendo un ciclo di incontri che possa garantire un’interlocuzione costante tra la rappresentanza e il Garante. Quale ruolo immaginate di poter ricoprire in quanto rappresentanti? In quale modo favorirete la partecipazione degli studenti?
Abbiamo pensato ad alcuni incontri, non sappiamo se sistematici o ad hoc. Suppongo sia meglio organizzare incontri sistematici a cui la rappresentanza dovrà presenziare. Non credo che si creeranno sottocommissioni specifiche, credo sia giusto che tutta la rappresentanza sia presente, anche laddove debba essere presa una decisione o comunque debba esserci un confronto sui problemi affrontati dai ragazzi.
Sei candidata al Consiglio degli Studenti per il DIPSUM. Nel programma elettorale, Studenti Unisa propone di potenziare i canali comunicativi della pagina. Di fatto, l’organo non ha alcuna pagina social e le informazioni inerenti alle sedute dell’organo non sono reperibili dal sito d’Ateneo: oltre a non essere stati pubblicati i verbali delle sedute del Consiglio, non sono state pubblicate neanche le indizioni di riunioni. Quanto ritenete sia importante coinvolgere gli studenti in quelle che sono le tematiche affrontate dalla rappresentanza e anche nelle stesse sedute dell’organo?
Personalmente credo ci sia stata una mancanza per quanto riguarda la comunicazione. Lo stesso sito potrebbe essere un canale diretto attraverso cui i ragazzi possono mandare delle segnalazioni alla rappresentanza. Noi personalmente lo facciamo, nonostante le informazioni non siano state pubblicate sui canali diretti, sono state comunicate dalle singole associazioni, che hanno sempre riportato le varie istanze del CdS, le proposte accettate. Quello che vorremmo fare è avviare un canale di comunicazione ancora più diretto, senza passare per le singole associazioni, per interloquire direttamente con la rappresentanza. Penso sia fondamentale essere trasparenti con i ragazzi. Tutto ciò che facciamo, a prescindere dall’organo a cui si appartiene, lo facciamo per e con i ragazzi; quindi, è giusto che loro vengano costantemente messi al corrente su quello che succede. Noi come associazione lo facciamo. Faccio parte del Consiglio didattico, e in ogni Consiglio abbiamo presentato segnalazioni, fatto presente i problemi, fatto un punto della situazione rispetto a ciò che abbiamo chiesto, a ciò che è stato accettato o non accettato, in modo da far capire alla classe studentesca come funzionano determinate cose. Sono favorevole alla pubblicazione dei verbali, nel momento in cui si lavora in maniera trasparente, non si pone alcun tipo di problema. La trasparenza è fondamentale.
In merito alla Carta dei Diritti e dei Doveri degli Studenti, che è l’atto normativo che introduce la figura del Garante dei diritti degli studenti, nel programma elettorale, fate riferimento alla presenza di corsi di laurea che non si sono conformati al suo contenuto per quel che riguarda il numero di appelli (minimo sei per gli studenti in corso, minimo nove per gli studenti fuori corso) e la pubblicazione del calendario degli appelli (che deve avvenire almeno 30 giorni prima dall’inizio della sessione). Avete già provveduto ad una mappatura dei corsi di laurea che non si sono ancora conformati? Quale tipo di controllo, secondo voi, si può esercitare affinché ci sia il reale rispetto della Carta?
So che in alcuni corsi di laurea non viene rispettato uno dei principi fondamentali, quello di pubblicare le date degli appelli d’esame in anticipo. Questo è fondamentale, bisogna dare la possibilità di organizzarsi per sostenere la prova. Bisogna fare leva su questa problematica, molte persone sono poco consapevoli del contenuto della Carta dei diritti e dei doveri degli studenti, sono spesso i docenti a dire agli studenti che stanno vivendo un certo tipo di situazione. Per quanto ci riguarda, ci siamo molto spesso appellati alla Carta dei diritti e dei doveri degli studenti per far valere quelli che erano le nostre istanze, ottenendo sempre risultati positivi.
All’interno del programma elettorale di Studenti Unisa, proponete, in relazione al tema dei trasporti, di sfruttare maggiormente il Tavolo tecnico già istituito. Quello dei trasporti è un tema ricorrente nel dibattito universitario a causa del continuo ripresentarsi dei disservizi. Cosa proponete di fare per far sì che le soluzioni messe in campo diventino definitive e non più solo temporanee?
Ogni anno vengono portate avanti determinate istanze, le problematiche vengono anche risolte, ma all’inizio del nuovo anno accademico i problemi restano gli stessi. Una delle nostre proposte è proprio quella di potenziare i trasporti. Si può fare tranquillamente perché anche le aziende hanno accesso ai dati degli studenti, ma le corse non sono minimamente sufficienti. Noi abbiamo discusso spesso di corse come quella dell’83, ed è assurdo constatare che i collegamenti per Salerno siano così terrificanti. Inoltre, le linee proveniente dai paesi vesuviano presentano problemi tecnici, mezzi rischiosi e non a norma. Le corse vanno potenziate, con dati alla mano, comprendendo quanti studenti percepiscono l’abbonamento e quanti studenti prendono quel pullman periodicamente.
All’interno del programma elettorale di Studenti Unisa, lamentate il mancato rispetto delle fermate da parte della Linea 47. Quale tipo di controllo immaginate si possa esercitare per far sì che le fermate vengano effettivamente rispettate?
Le corse saltano spesso. Non ci sono corse prima 08:55, l’ultimo pullman parte alle 18:35. Spesso abbiamo dovuto usufruire di un passaggio. La corsa delle 10:50 è spesso variabile. La linea 47 è uno strumento fondamentale per gli studenti. Andrebbe potenziata.
L’Open Campus è un punto del vostro programma elettorale: proponete l’apertura serale e nel weekend dei Campus. In che modo pensate di raggiungere quest’obiettivo, sapendo che il tema si lega inevitabilmente a quello dei trasporti?
Noi pensiamo sempre all’idea di un Campus più aperto, un punto di ritrovo per tutti i ragazzi, familiare, un posto in cui si può arrivare liberamente. Se ci si rende conto di aver bisogno di un libro, dovrebbe essere possibile usufruire della biblioteca anche nel weekend. Ritengo che sia un servizio che dovrebbe essermi garantito. Viviamo il Campus ancora da un punto di vista meramente didattico, è necessario che diventi un luogo di cultura a 360°, anche attraverso l’organizzazione di eventi.
In relazione alla presenza di barriere architettoniche (di cui fate menzione nel programma elettorale), quanto ritenete siano accessibili i Campus dell’Università degli studi di Salerno?
Prendo come primo esempio l’edificio D3, afferente al nostro dipartimento. Arrivarci è problematico, bisogna effettuare un percorso alternativo molto lungo, data la presenza massiccia di scale. Manca, inoltre, la segnaletica per non vedenti. Non bisognerebbe abbattere soltanto le barriere architettoniche più comuni, la carenza non è solo strutturale. Abbiamo pensato alla creazione di mappe per non vedenti, le riteniamo molto utili data la grandezza del Campus, che deve essere accessibile a tutti.