20 Maggio 2024
Pietro Lamattina ha preso parte all’incontro elettorale del 14-15 maggio candidandosi al Consiglio Didattico di Giurisprudenza. Lo abbiamo incontrato per chiedergli delucidazioni sulle istanze di cui si è fatto portavoce.
Fai parte dell’associazione Azione Universitaria, che concorre elezioni non posizionandosi né con Studenti Unisa né con Progetto Unisa. Quali sono le motivazioni di questa scelta?
Questa è una scelta che può sembrare populista o idealista; tuttavia, crediamo che scegliere di correre da soli significa correre liberi. Dovessimo riuscire ad ottenere un seggio al Consiglio Didattico o in qualche altro organo, lo avremo conquistato con il nostro agire indipendente. Entrambe le coalizioni ci hanno proposto varie offerte – per usare un eufemismo – per entrare in una o nell’altra coalizione. Noi preferiamo agire dall’esterno, come abbiamo già fatto con la lotta contro il caro mensa e contro i furti che avvenivano ormai in maniera costante al parcheggio del multipiano. Quindi noi corriamo da soli, correndo un rischio, contando solo sulle nostre forze, per essere liberi.
All’interno del vostro programma elettorale denunciate una cattiva gestione del calendario degli appelli del Dipartimento da parte dell’amministrazione e di una mancata volontà da parte della rappresentanza uscente di voler proporre azioni risolutive per contrastare questa problematica. Quali sono le vostre proposte in merito? Quale intervento, nello specifico, vorreste adottare nei confronti del Regolamento didattico?
Tra le varie proposte possiamo trovare innanzitutto quella dell’eliminazione della sovrapposizione delle date di esame. Spesso esami dello stesso anno combaciano nelle date, sono posti nello stesso giorno. Questo non consente allo studente di organizzarsi, e non consente soprattutto di fare quel passo in avanti che può essere fondamentale se la laurea è prossima. Noi proponiamo di inserire, nel Regolamento didattico, una disposizione che vieta perlomeno la sovrapposizione delle date d’esame. Se quegli esami vengono indicati nello stesso giorno, lo studente sarà costretto a fare una scelta tra l’uno e l’altro. Non può appunto fare quel passo avanti che gli consente di avere un’organizzazione migliore nel percorso di studi.
Proponete un ulteriore cambiamento all’interno del Regolamento didattico riguardante la pubblicazione delle date degli esami. Il problema della tardiva pubblicazione degli esami è una problematica che si protrae da tempo. Ritenete che la soluzione sia quella di modificare il Regolamento didattico? Quali modifiche, nel dettaglio, apportereste?
Per noi lo studente deve essere a conoscenza delle date d’esame in maniera tempestiva. Anche questo consentirà di gestire in maniera migliore il proprio percorso di studi. Questi sono tutti piccoli punti che, però, sommandosi danno una possibilità forte allo studente per quanto riguarda l’organizzazione del percorso di studi. Nel caso dovessimo essere eletti, vorremmo proporre l’inserimento di questa iniziativa nel Regolamento didattico. Abbiamo pensato di proporre l’indicazione delle date di esame già all’inizio del semestre per quanto riguarda gli esami semestrali, o comunque già all’inizio del secondo semestre per quanto riguarda gli esami annuali. Sarà la nostra proposta, confidiamo nella buona fede dei docenti e degli altri membri del Consiglio Didattico. La vecchia rappresentanza ha deciso invece di concentrarsi sulla consegna di dispense per accaparrare consenso.
Proponete la possibilità di cancellare la prenotazione degli esami entro le 48 ore dall’inizio degli esami.
Oggigiorno è possibile eliminare la prenotazione di un esame entro una settimana prima dell’appello. Quest’ultima settimana può rivelarsi fondamentale per la scelta dello studente nel decidere se presentarsi o meno alla seduta. Noi proponiamo di permettere allo studente di eliminare la propria prenotazione fino a 48 ore prima della data d’esame, che gli consenta di organizzarsi diversamente e di gestire al meglio quelle che sono le proprie anche emozioni. Inoltre, spesse volte lo studente non riesce ad eliminare in tempo la prenotazione, causando problemi anche ai docenti, ignari delle possibili assenze.
Proponete alcune modifiche al piano di studio: spostamento dell’esame di Teoria dal secondo semestre al primo semestre, spostamento di uno dei due esami tra Procedura Civile e Procedura Penale, più cfu per Diritto Penale e meno per Diritto Parte Speciale. Vorreste motivare queste scelte? Perché ritenete che queste modifiche costituiscano un miglioramento dell’offerta formativa?
Per quanto riguarda l’anticipazione dell’esame di Teoria, questa scelta verte sulla constatazione che nel secondo semestre del terzo anno ci siano molti esami che vanno ad accavallarsi. Ad esempio, Diritto del lavoro e Diritto civile. Due esami annuali. Quindi, secondo noi, anticipare l’esame di Teoria al primo semestre, dove c’è solo un esame, cioè Diritto Penale, permetterebbe agli studenti di studiare la materia con più tempo, e di alleggerire il carico per quanto riguarda il secondo semestre. Per quanto riguarda l’esame di Diritto penale, ad oggi pesa 9 fu. Tuttavia, l’esame di Diritto penale meriterebbe molti più cfu rispetto a quanti gli sono stati attribuiti. Per quanto riguarda la collocazione di Procedura Penale e Procedura Civile in diversi anni accademici, questa impostazione è utilizzata da molte università italiane. Questa scelta è fondata anche sul modo in cui i corsi sono gestiti: Procedura Penale e Procedura Civile sono due esami annuali. La maggior parte degli studenti si concentra su un solo corso. Se effettuare prima uno o l’altro esame, quindi la posticipazione del corso all’anno successivo consentirebbe, secondo noi, agli studenti anche di seguire in maniera migliore e più completa il corso.
Proponete un progetto “prepariamoci” che prevede per gli studenti che abbiano ottenuto un voto pari o superiore a 28 di affiancare altri studenti nella preparazione dello stesso esame. In che modo quest’iniziativa sarebbe migliore rispetto alle altre forme di sostegno allo studio previse dai Dipartimenti?
Abbiamo constatato che l’aiuto dato allo studente viene effettuato, oltre che durante i corsi, anche nel tutoraggio. Tuttavia, in un tutoraggio lo studente si trova di fronte ad un assistente lontano dalla realtà della classe studentesca. Lo studente può avere delle remore anche nel formulare delle domande e nel chiedere dei chiarimenti. Noi riteniamo che quando uno studente ha di fronte a sè un altro studente si sente legittimato nel fare qualsiasi tipo di domanda. Avere di fronte uno studente aiuta lo studente.
Spesso l’offerta formatica di Giurisprudenza è considerata troppo teorica. Qual è la vostra opinione a riguardo?
Sicuramente un tallone d’Achille di Giurisprudenza sta nella mancanza, secondo noi, di un corso d’esame che ti indirizzi nella pratica. Noi studenti di Giurisprudenza molte volte contestiamo il fatto che il corso di laurea sia molto teorico e dottrinale, manca quella parte pratica che è necessaria per potersi indirizzare al meglio nel mondo del lavoro dopo la laurea. Molti docenti forniscono autonomamente materiale didattico. Una volta le cliniche legali – potremmo definirle mini esami da due CFU – si basavano sull’idea di far svolgere allo studente un’attività pratica, diversa in base ovviamente alla clinica scelta e alla clinica seguita. Noi denunciamo una quasi inesistente attività pratica nel corso di studi di Giurisprudenza.
È previsto per l’anno 2025 il rinnovo della carica di Rettore ad Unisa. I rappresentanti eletti nei vari Consigli didattici potranno partecipare al voto. Sei candidato al Consiglio Didattico di Giurisprudenza. Quale criterio adotterete per esercitare al meglio il vostro diritto di voto? Proverete a coinvolgere la classe studentesca?
Non è tra le nostre priorità. Siamo un’associazione nata da poco, non abbiamo un organico grande che ci permetta di gestire in maniera moderata le nostre risorse. Siamo in pochi e giorno per giorno ci dedichiamo a svariati temi.