17 Giugno 2024
Sarah Giusto ha preso parte all’incontro elettorale del 14-15 maggio candidandosi al Consiglio degli Studenti per il DIPSUM. L’abbiamo incontrata per chiederle delucidazioni sulle istanze di cui si è fatta portavoce.
Fai parte dell’associazione R.U.N. Salerno, che ha scelto di concorrere alle elezioni studentesche con la coalizione Studenti Unisa. Quali sono le motivazioni di questa scelta?
Sono anni che collaboriamo con la coalizione Studenti Unisa. Personalmente faccio associazionismo da un anno, ho l’opportunità di vedere ciò che è stato tramandato attraverso il programma elettorale, in cui sono stati ribaditi i valori delle nostre associazioni, quali la garanzia del diritto allo studio e il rispetto per gli studenti. I nostri valori non sono cambiati, continuiamo su questa strada.
All’interno del vostro programma elettorale, proponete la riapertura degli spazi associativi. Quali problematiche avete riscontrato?
Per quanto riguarda il DIPSUM, facciamo riferimento all’atrio del D, dove c’era il gabbiotto di Linguisticamente che, in seguito all’insorgere della pandemia, è diventato un locale Covid. Da allora, il gabbiotto sembra essere ancora utilizzato per la stessa finalità. Vista la situazione attuale, noi crediamo non sia più necessario che rimanga questa funzione, ma che quel luogo sia riqualificato come spazio associativo. Gli edifici D e D3 sono molto dispersivi, ma anche frequentati, e potrebbero essere resi più vivaci dalla presenza di un’associazione studentesca.
Proponete la manutenzione delle aule del DIPSUM. Quali criticità avete riscontrato?
Mi viene in mente soprattutto l’aula 6 del D3: nei banchetti ci sono i supporti per appoggiare gli oggetti, però, spesso, sono rotti, al punto da risultare taglienti. Abbiamo notato una mancanza di prese elettriche e, in un’epoca in cui la metà degli studenti prende appunti non più con carta e penna ma con il pc, questi strumenti si rivelano essenziali. Spesso ci ritroviamo a gareggiare per chi se le accaparra prima, oppure portiamo da casa prolunghe e doppie prese. Vorremmo più manutenzione nei bagni, che spesso risultano non funzionanti e questo provoca lunghe file d’attesa per i pochi di cui possiamo usufruire. Tra il D e il D3 non c’è una pensilina che protegge dall’acqua, abbiamo già fatto questa richiesta. A causa del marciapiede sprofondato, abbiamo fatto richiesta anche per questa problematica, ci imbattiamo spesso in allagamenti, cercando di districarci tra una pensilina assente e l’asfalto malridotto.
Proponete di inserire un erogatore d’acqua nel D. Da quale esigenza nasce questa richiesta?
Come molti altri studenti, ho avuto in dotazione la borraccia che l’Università ha messo a disposizione. Spesso capita che, mentre siamo a lezione, sentiamo l’esigenza di andare a riempire la borraccia perché l’acqua è finita. Per riempirla, è necessario spostarsi dall’edificio D all’edificio D3. Questo ci costringe ad allontanarci molto, ma non sempre è possibile. Solitamente tendiamo ad evitare di usare la borraccia o far ricadere la nostra scelta sulle bottigliette di plastica.
All’interno del vostro programma elettorale, proponete di rendere i programmi del corso di laurea in Lettere più inclusivi per quanto riguarda le questioni di genere. In che modo risultano carenti gli insegnamenti attualmente in vigore?
Da studentessa iscritta al corso di laurea in Lettere, ho sostenuto tre esami di letteratura. All’interno di nessuno dei programmi proposti per questi insegnamenti c’era la presenza di un’autrice donna, nonostante la letteratura sia piena di scrittrici rilevanti. Il corso di letteratura moderna e contemporanea, che ha un certo carico didattico, 12 CFU, presenta una sola autrice, sempre contestualizzata in relazione ad un autore. Le donne che popolano la letteratura nazionale e internazionale hanno avuto grande influenza culturale, sono degne di essere studiate come altri autori. Mi interesserebbe moltissimo un corso che facesse un parallelo con le altre nazioni, rispetto alla considerazione data alle donne a livello culturale. In Inghilterra, ad esempio, già nell’800 le donne erano molto più presenti nel campo letterario, una comparazione di questo tipo potrebbe essere molto costruttiva.
All’Università di Salerno è stata recentemente introdotta la figura del Garante dei Diritti degli Studenti. Nel vostro programma elettorale ne menzionate la figura prevedendo un ciclo di incontri che possa garantire un’interlocuzione costante tra la rappresentanza e il Garante. Quale ruolo immaginate di poter ricoprire in quanto rappresentanti? In quale modo favorirete la partecipazione degli studenti?
Immagino un dialogo diretto con il Garante, che permetta di far presente in prima persona le problematiche proposte, senza il passaggio intermedio di altre persone.
Sei candidata al Consiglio degli Studenti per il DIPSUM. Nel programma elettorale, Studenti Unisa propone di potenziare i canali comunicativi della pagina. Di fatto, l’organo non ha alcuna pagina social e le informazioni inerenti alle sedute dell’organo non sono reperibili dal sito d’Ateneo: oltre a non essere stati pubblicati i verbali delle sedute del Consiglio, non sono state pubblicate neanche le indizioni di riunioni. Quanto ritenete sia importante coinvolgere gli studenti in quelle che sono le tematiche affrontate dalla rappresentanza e anche nelle stesse sedute dell’organo?
Bisogna assolutamente favorire la comunicazione tra la classe studentesca e l’organo. Gli studenti sono i protagonisti di ogni tematica trattata e i destinatari di ogni proposta avanzata dalla rappresentanza. Da studentessa, credo che i social siano in questo momento il mezzo comunicativo più efficace, i temi trattati in Consiglio e l’indizione delle riunioni potrebbero essere pubblicati su una pagina social apposita, in modo da informare la comunità studentesca periodicamente e renderla partecipe. Ciò può favorire una maggiore collaborazione tra studenti e rappresentanza appartenenti ad ogni corso di laurea, aiutando l’organo a rendersi effettivamente conto dei problemi presenti in Ateneo. Se uno studente iscritto a Lettere ha la possibilità di confrontarsi con uno studente iscritto ad Ingegneria, di notare alla base delle differenze tra i due dipartimenti quali migliorie possono essere attuate e fare proposte in merito, si crea un dialogo uniforme tra tutti gli studenti, e si dà prova del fatto che, la politica universitaria, riguarda tutte le persone che abitano l’università.
In merito alla Carta dei Diritti e dei Doveri degli Studenti, che è l’atto normativo che introduce la figura del Garante dei diritti degli studenti, nel programma elettorale, fate riferimento alla presenza di corsi di laurea che non si sono conformati al suo contenuto per quel che riguarda il numero di appelli (minimo sei per gli studenti in corso, minimo nove per gli studenti fuori corso) e la pubblicazione del calendario degli appelli (che deve avvenire almeno 30 giorni prima dall’inizio della sessione). Avete già provveduto ad una mappatura dei corsi di laurea che non si sono ancora conformati? Quale tipo di controllo, secondo voi, si può esercitare affinché ci sia il reale rispetto della Carta?
Nel nostro caso la regola prevista all’interno della Carta dei diritti e dei doveri degli Studenti è rispettata, abbiamo sette appelli disponibili, alcuni di recupero, altri ordinari. Credo che, per quanto riguarda il DIPSUM, la problematica riscontrata sia legata alla disposizione delle date d’esame. Questo è un nostro punto programmatico. Spesso ci ritroviamo nel mese di luglio ad affrontare molti appelli in una sola settimana, terminando la sessione nei primi dieci giorni dello stesso mese, nonostante ci sia la possibilità di spalmare gli appelli fino al 27 luglio. Sono molti gli iscritti a lamentarsi che, a causa della carenza di appelli, ci siano poche possibilità di svolgere gli esami. Per quanto riguarda il calendario degli appelli, la decisione spetta agli organi dipartimentali. Sicuramente la richiesta verrà proposta sia nei Consigli Didattici che in Consiglio degli Studenti. Per quanto riguarda Lettere, il problema non si pone, gli appelli sono pubblicati in anticipo e li abbiamo a disposizione per un intero anno. Ho raccolto testimonianze relative ai corsi di laurea in Scienze dell’Educazione e Scienze Motorie, che hanno ricevuto comunicazioni relative agli appelli nei primi giorni di maggio. Questo rende veramente difficile organizzare lo studio.
Gli appelli attualmente erogati al DIPSUM permettono alla classe studentesca di gestire il carico di studio?
Rispondo sulla base della mia esperienza personale, non ho avuto ancora un confronto diretto con gli studenti sul tema, potrebbe essere un ottimo spunto. Per quanto mi riguarda, gli appelli sono disposti senza alcuna logica, immagino che il calendario sia adeguato alle esigenze del singolo docente. Per quanto possa essere corretto, credo che i professori debbano effettuare delle scelte che possano favorire la classe studentesca, magari distanziando le sedute d’esame, soprattutto se il carico didattico di ogni esame è spesso sproporzionato rispetto al numero dei CFU degli insegnamenti.
All’interno del programma elettorale di Studenti Unisa, proponete, in relazione al tema dei trasporti, di sfruttare maggiormente il Tavolo tecnico già istituito. Quello dei trasporti è un tema ricorrente nel dibattito universitario a causa del continuo ripresentarsi dei disservizi. Cosa proponete di fare per far sì che le soluzioni messe in campo diventino definitive e non più solo temporanee?
Il problema riscontrato nasce dal fatto che l’Università si interfaccia con ditte private. Abbiamo ottenuto dei risultati, ma c’è molto da lavorare, ci troviamo in un campus a cui giungono studenti da tutta la regione. La stessa idea di vivere il Campus più apertamente dipende dalla risoluzione della questione trasporti.
L’Open Campus è un punto del vostro programma elettorale: proponete l’apertura serale e nel weekend dei Campus. In che modo pensate di raggiungere quest’obiettivo, sapendo che il tema si lega inevitabilmente a quello dei trasporti?
L’idea è quella di immaginare la vita di uno studente all’interno del Campus fatta non solo di servizi di cui usufruire, ma di iniziative volte alla socializzazione. Questo può accadere continuando a curare tutti i progetti che la coalizione porta avanti da sempre, ma soprattutto pianificando l’apertura dell’Ateneo verso nuovi orizzonti, sfruttando tutte le risorse. Il Teatro d’Ateneo, ad esempio, ha un enorme potenziale come luogo di cultura e di aggregazione per la classe studentesca. Vale lo stesso per le biblioteche, un servizio fondamentale per la didattica, che potrebbe estendere maggiormente i suoi servizi. Ciò ovviamente comprende l’apertura del Campus nei fine settimana, in cui tutte le attività più basilari, servizi sanitari e culinari, non cessano di funzionare. Lo immagino come un classico Campus all’americana, da vivere a 360°. Potrebbe sicuramente essere un’idea rivoluzionaria per i fuori sede, che abitando in una zona poco turistica, rischiano l’isolamento nel weekend. Ciò però può accadere soltanto migliorando il problema trasporti e incrementando le corse negli orari mattutini e serali.
All’interno del programma elettorale di Studenti Unisa, lamentate il mancato rispetto delle fermate da parte della Linea 47. Quale tipo di controllo immaginate si possa esercitare per far sì che le fermate vengano effettivamente rispettate?
Questo può essere comunicato soltanto da chi usufruisce del servizio. Un’idea potrebbe essere quella di creare una pagina apposita per segnalare qualsiasi carenza, in modo da comunicare a chi di dovere di fare un richiamo dovuto. Per quanto riguarda l’aumento delle corse, è assurdo che questo non sia ancora stato preso in considerazione date le esigenze della classe studentesca. Il Campus di Baronissi chiude alle 21.00, ma le corse della linea 47 si interrompono alle 18:30. Molti studenti usufruiscono del C.U.S. per praticare sport, ma spesso sono impossibilitati nel raggiungere il Campus per la mancanza di corse. Non è accettabile che si offra un servizio, rendendolo poi inaccessibile a causa di problematiche esterne.
All’interno del programma elettorale di Studenti Unisa, proponete di superare il limite d’età per l’ottenimento dell’abbonamento gratuito dei trasporti. Si tratta di un’iniziativa della Regione. In che modo essere eletti negli organi interni ad Unisa potrebbe mettervi nella condizione di intervenire su un’iniziativa della Regione? Quale tipo di ingerenza ritenete di poter esercitare?
Credo che esporre un problema ed aprire un tavolo di dialogo porti per sé ad un leggero cambiamento nelle idee e nei pensieri di chi ha un certo potere su questo tema. Dobbiamo puntare ad un’apertura al dialogo. Come Studenti Unisa, quando ci viene presentata una problematica, oltre ad affermare di aver bisogno di una soluzione, cerchiamo sempre di proporre una soluzione concreta sulla base dei dati raccolti e dei fondi economici disponibili.
In relazione alla presenza di barriere architettoniche (di cui fate menzione nel programma elettorale), quanto ritenete siano accessibili i Campus dell’Università degli studi di Salerno?
Credo che si debbano evidenziare le differenze tra le tante barriere architettoniche presenti nel Campus. Per una disabilità motoria, sicuramente l’Ateneo non si è posto, come priorità, l’abbattimento di queste barriere. Per esempio, l’edificio D3 è difficilmente raggiungibile in sedia a rotelle. Tuttavia, esistono altri tipi di barriere architettoniche per disabilità differenti. Penso alle persone sorde, che non trovano all’Università un supporto giusto per studiare e sostenere gli esami. La LIS è uno strumento fondamentale per poter frequentare l’Università e poter performare come chiunque altro. Attualmente non sono presenti interpreti LIS in Ateneo, né abbiamo rilevato la presenza di bandi per ricoprire questo ruolo all’interno dell’Università.