21 Marzo 2021
Nei giorni di 23, 24 e 25 marzo 2021, la classe studentesca sarà chiamata a prendere parte alle elezioni per il rinnovo della rappresentanza degli studenti negli Organi Collegiali dell’Università degli Studi di Salerno per il prossimo biennio. Tra questi si voterà anche per il Consiglio di Amministrazione. Abbiamo incontrato il candidato, per il Polo Scientifico della coalizione Studenti Unisa, membro dell’associazione StudentIngegneria, iscritto al corso di laurea Magistrale in Ingegneria Informatica, Antonio Carbone per affrontare i temi presenti nel programma elettorale.
Tra i compiti del Consiglio di Amministrazione rientra quello di vigilare sulle risorse economiche dell’ateneo. In quest’ottica come si colloca la vostra proposta, come Studenti Unisa, dell’inserimento delle borse premiali?
Come gruppo Studenti Unisa abbiamo sempre lavorato sia a misure assistenzialistiche sia a misure premiali. Crediamo che bisogna sempre favorire la tutela del diritto allo studio, e questo lo si fa promuovendo qualsiasi tipo di iniziativa – che sia premiale o assistenzialistica – affinché si possano ricomprendere quanti più studenti possibili. Anche perchè, come si sa, molti purtroppo restano esclusi a causa dei parametri economici oppure di merito dovuti agli esami che si sostengono durante l’anno, quindi l’idea è quella di andare ad alleggerire tutti i vincoli che ci vengono imposti. Per quanto riguarda le borse premiali, quello che pensiamo è di andare a istituire borse di studio che siano erogate dall’ateneo. Come accade in altre realtà universitarie dove molti mettono a disposizione borse erogate dall’ateneo e che vanno più che altro ad aggiungersi, a viaggiare in parallelo, con quelle già esistenti. Noi le abbiamo immaginate su base dipartimentale quindi andando a mettere dei vincoli in base ai dipartimenti, sempre tenendo conto, come punto principale, di andare ad incidere su studenti che non usufruiscono ancora di nessun sostegno economico.
Quale tipo di significato attribuisci al termine “merito”?
Noi pensiamo che le iniziative che vanno a incidere sui criteri devono essere in grado di comprendere quanti più studenti possibili. Merito può essere anche lo studente che non necessariamente finisce gli esami in corso (quindi che al primo anno finisce tutti gli esami previsti e si laurea in tre anni) ma anche studenti che magari hanno mantenuto una buona media non necessariamente dando tutti gli esami entro l’anno in corso.
L’organo si occupa del piano edilizio dell’Ateneo e delibera sugli eventuali interventi da attuare. Come reputi l’accessibilità del campus per quello che riguarda le barriere architettoniche? Secondo te c’è la possibilità di migliorare quella che è l’utilizzazione degli spazi?
Assolutamente. Sia gli spazi che gli stessi edifici dell’università sono argomento molto importante del nostro programma elettorale, infatti abbiamo fatto un bel po’ di proposte in merito a questo. Come gruppo Studenti Unisa pensiamo che vadano migliorati un po’ tutti gli spazi, anche quelli che magari non hanno bisogno di un miglioramento ma solo di alcune aggiunte. Mi riferisco alle residenze universitarie che vanno migliorate sia dal punto di vista dell’edilizia sia dal punto di vista della sicurezza e della manutenzione e crediamo anche in un aspetto un po’ più sociale visto che le residenze sono occupate da tantissimi studenti. Crediamo sia importante avere aule studio attrezzate, una connessione wifi decente, in modo da poter studiare e usufruire degli spazi per fare attività progettuali. Più punti di aggregazione perché noi stessi, come associazione, abbiamo fatto qualche iniziativa lì e ci siamo accorti di orari limitanti. Quindi una serie di iniziative che vanno a migliorare questi aspetti delle residenze che si aggiungono ad altre proposte come è Open Campus che ci darebbe anche degli orari un po’ più larghi. Stessa cosa per quanto riguarda la mensa, le biblioteche, e soprattutto per quanto riguarda l’edilizia prevedendo aule studio in più che possono essere anche aule studio all’aperto, accessibili fino a sera tardi in linea con la proposta di estendere gli orari di apertura. Prevedendo nei dipartimenti più grandi la possibilità di usufruire di quanti più spazi possibili in modo da aumentare le aule studio. Sulle barriere architettoniche come Consiglio degli studenti in questi tre anni abbiamo lavorato molto. L’università non è messa malissimo malissimo, però si può fare di più. Abbiamo individuato insieme alle altre commissioni alcune criticità che purtroppo ad oggi ancora non sono state risolte. Sicuramente va rivisto un po’ il piano edilizio e vanno abbattute le barriere architettoniche che purtroppo, sebbene poche, sono esistenti e soprattutto vanno ottimizzati gli spazi già esistenti andando a creare più punti di aggregazione e più punti per far studiare gli studenti e far usufruire appieno del nostro campus.
Alla luce della tua esperienza nel Consiglio degli Studenti come rappresentante, quanto reputi importante la collaborazione tra gli organi?
Il Consiglio degli studenti è un organo fondamentale perché davvero rappresenta l’entità dell’università stessa in quanto vi troviamo tutte le realtà che effettivamente fanno parte dell’ateneo. È il luogo in cui tutte le idee e le istanze che accomunano gli studenti prendono forma e vengono portate avanti. Il Consiglio degli studenti ha un ruolo importantissimo all’interno della rappresentanza e io da consigliere degli studenti devo dire che è stato fondamentale il rapporto verso gli organi d’ateneo quali il Senato accademico e il Consiglio di amministrazione proprio per portare avanti alcune battaglie che purtroppo solamente all’interno del Consiglio non potevano essere portate avanti. Questo perché potevano essere d’aiuto sulla fattibilità delle proposte che avevamo sia a livello politico che a livello finanziario. La collaborazione si è rivelata indispensabile non solo con gli organi apicali ma anche dipartimentali, infatti una commissione, quella della didattica, che spesso risultava nei precedenti mandati un pochino trascurata ha avuto più spazio. Abbiamo approfittato della forte rappresentanza nel gruppo Studenti Unisa per ragionare tutti insieme anche con i consiglieri didattici, i ragazzi che sono in commissione paritetica e con chi è stato eletto come consigliere di dipartimento affinché si facesse un po’ brainstorming per capire le problematiche che ci sono in alcuni dipartimenti, il modo in cui sono state affrontate, come sono state risolte, per confrontarci sulle proposte da fare, provando così a dare più importanza possibile a tutte le commissioni.
Nel vostro programma chiedete l’estinzione della figura dell’idoneo non beneficiario per le borse di studio. In quale modo proverete ad attuare questo punto?
Fino ad ora ci sono sempre state le coperture grazie ai fondi POR Campania, quindi tutti gli idonei sono stati coperti diventando idonei assegnatari. Durante il nostro mandato abbiamo cercato di tenere sotto controllo tutta la situazione ed effettivamente andando a leggere anche i bandi dell’Adisurc fino ad ora c’è una copertura delle borse di studio per tutti gli idonei non beneficiari. La nostra intenzione è quella di sollecitare gli organi preposti affinché queste borse vengano erogate innanzitutto per il prossimo sessennio 2021-2027 e che vengano stanziate dall’Europa il prima possibile, soprattutto per coloro che hanno già maturato i parametri necessari all’idoneità. Prevedere quindi l’erogazione delle borse di studio a settembre e ottobre quando escono le graduatorie provvisorie e non a dicembre quando escono quelle definitive in modo da dare già almeno su quella rata un due-tre mesi di anticipo che comunque a uno studente che è in difficoltà economica – perché altrimenti non sarebbe stato considerato idoneo per la borsa di studio – tre mesi possono significare veramente tanto.
Un tema cardine è l’istituzione del Garante dei diritti degli studenti, quale tipo di figura immagini? Una commissione o una semplice delega del Rettore ad una persona di sua fiducia?
Il garante dei diritti e dei doveri degli studenti è previsto dal nostro Statuto quindi ecco il motivo della sollecitazione che vogliamo fare. Pur essendo prevista dal nostro Statuto tuttora non esiste una figura che possa vigilare sull’imparzialità e sulla trasparenza delle attività didattiche e su tutti i servizi offerti a noi studenti. Troviamo imprescindibile che venga nominata tale figura anche in tempi molto brevi, affinché possano essere tutelati i nostri diritti. Il nostro Statuto dice che la figura deve essere nominata dal Rettore sentito il parere del Consiglio degli studenti. Credo quindi che il passaggio fondamentale, anche sulla scia di quanto detto prima, sia l’approvazione del Consiglio degli studenti. Immagino, in particolare, un Consiglio straordinario in cui vengono coinvolti tutti i consiglieri degli studenti del nostro ateneo affinché possano vedere in modo palese cos’è la figura del garante, da chi è rappresentata, cosa fa e quali obiettivi ha. Anche per consentire ai futuri consiglieri degli studenti di capire come interloquire con questa figura.
Nel vostro programma proponete un’idea di università fondata su un modello ecosostenibile. Cosa farete all’interno del Consiglio di Amministrazione per rendere meno impattanti gli edifici interni al campus?
Sicuramente vanno sul piano edilizio migliorati, sia dal punto di vista della sicurezza sia dal punto di vista dell’efficienza energetica, tutti gli edifici. Stessa cosa anche per i trasporti: come nostre ultime azioni come consiglieri degli studenti abbiamo parlato anche dei trasporti con il delegato del Rettore, anche sulla scia del questionario che è stato somministrato agli studenti, per attuare anche su questo una sostenibilità ambientale quindi riducendo il trasporto su gomma e le emissioni di CO2. Sicuramente va tutelato l’ambiente e vanno tutelate tutte le risorse naturali che abbiamo all’interno del nostro campus, va conservato e difeso tutto l’ecosistema, va ridotto l’utilizzo di plastica, vanno previsti dei pannelli solari sui parcheggi. Su quest’ultimo punto: c’è una proposta fatta dal Consiglio degli studenti, negli scorsi anni, che prevede nei parcheggi (soprattutto in quello di Farmacia) l’installazione sia delle stazioni di ricarica sia dei pannelli solari per le sedi di ricarica. Molte erano già state installate, però vanno sicuramente incrementate e previste anche per i veicoli elettrici che non siano autovetture, quindi biciclette, monopattini elettrici e quant’altro. Va incrementato tantissimo l’utilizzo di contenitori per pattume, che sebbene sia un’iniziativa già iniziata, va assolutamente incrementata. Vanno inseriti dei posaceneri in prossimità degli edifici in modo da evitare la sporcizia che poteva capitare alcune volte purtroppo, quindi sicuramente l’utilizzo di contenitori e quelli per la raccolta differenziata. Oltre tutte le azioni che vanno messe in campo, proprio a livello concreto di strumenti che possono andare a tutelare le nostre risorse naturali, va anche fatto una sensibilizzazione e un’educazione alla sostenibilità, andando ad incentivare le iniziative che possono andare ad educare gli studenti alla sostenibilità e alla cura del nostro campus.
Chiedete di prevedere l’installazione di un minimarket e di una parafarmacia nei campus, probabilmente per venire incontro soprattutto agli studenti fuorisede. A proposito di questa categoria, in questi mesi sono emerse diverse difficoltà: non sempre le agevolazioni hanno consentito di recuperare le spese per gli affitti e tuttora manca per loro la possibilità prendere parte alle elezioni nazionali (dovendo far rientro nei propri comuni) e sempre tuttora manca una assistenza sanitaria nella città in cui studiano. Su questi punti qui, cosa proverete a fare?
Sicuramente vanno incrementate tutte quante le attività commerciali di base quindi – come abbiamo scritto nel programma elettorale – un minimarket e una parafarmacia in modo che gli studenti che vivono in prossimità del campus e i fuori sede che vivono nelle residenze possano beneficiare di tutti questi servizi senza dover necessariamente uscire fuori quindi prendere i mezzi e spostarsi. Questo vale anche per coloro che vivono l’università tutti i giorni, per coloro che la frequentano nei weekend, che ci vivono come fuori sede, che ci vanno tutti i giorni e che tutti i giorni vengono all’università e usufruiscono dei suoi spazi per studiare e seguire le lezioni. Tutto questo va a legarsi con l’idea che abbiamo del vivere il campus, di viverlo veramente, quindi migliorando la fruibilità delle aule e degli spazi in generale, valorizzando tutti gli spazi comuni già esistenti, ampliando le strutture quanto più possibile, permettendo agli studenti di svolgere qualsiasi attività. L’idea principale è quella di open campus: vivere l’università con maggiori aule studio, infrastrutture e poter venire anche nei weekend, il sabato e la domenica, e restare fino a sera tardi. Non tutti hanno la possibilità di avere uno spazio tranquillo per studiare, con comodità oppure avere la possibilità di spostarsi, andare in qualche luogo anche per studiare con qualche amico per attività progettuali, laboratori e quant’altro. Secondo noi questa è l’idea: vivere quanto più possibile il campus e renderlo quanto più aperto e fruibile possibile.
La ristrutturazione del Centro Counseling da voi proposta richiede l’apertura di uno sportello anche all’interno del campus di Fisciano. Secondo voi, questo incrementerebbe la fruizione del servizio?
Il Centro Counseling d’ateneo è uno dei temi che portiamo avanti veramente da anni. In Consiglio degli studenti abbiamo fatto tanto per incentivare i ragazzi, per sensibilizzare i ragazzi sull’uso del Counseling e dobbiamo dire che abbiamo avuto parecchi riscontri positivi da parte dell’ateneo e da parte della Professoressa Savarese, delegata per quanto riguarda il Centro Counseling d’ateneo. Quello che abbiamo visto, nella nostra esperienza, è che quando viene pubblicizzato per bene il Centro Counseling viene usato veramente, i ragazzi ne usufruiscono veramente tanto, quindi un modo per incentivare può essere quello di predisporre uno sportello anche nel campus di Fisciano in modo da averlo più a portata di mano, di averlo sempre presente, di avere sempre una persona pronta ad ascoltare, quindi senza necessariamente spostarsi, o informarsi. Questo può sicuramente essere un’ottima soluzione per quanto riguarda l’organizzazione del Centro Counseling e la maggiore fruibilità. Sicuramente vanno fatte campagne di sensibilizzazione sia che siano convegni sia che possano essere delle iniziative fatte anche in questo momento purtroppo a distanza. Far capire ai ragazzi che il Centro Counseling è davvero qualcosa che serve e che serve a tutti noi, non allo studente che sta male o che per forza ha difficoltà.
Il Consiglio di Amministrazione delibera sull’attivazione, la modifica e la soppressione dei corsi di studio. Negli ultimi anni l’università ha affrontato momenti singolari rispetto all’attivazione del numero programmato per alcuni corsi di laurea notoriamente a numero aperto come ad esempio quello di lettere e sociologia. Che visione avete del numero chiuso/aperto?
Credo che la nostra università debba offrire quante più possibilità agli studenti. Personalmente credo che sia importante dare quanto più spazio agli studenti, quanto più modo di studiare tutte le materie, di scegliere il proprio corso di laurea in base alla propria preferenza, necessità e prospettive. Sicuramente è importante dare la possibilità ai ragazzi di studiare quello che veramente vogliono.
Avete menzionato l’istituzione di una Commissione Ateneo per la didattica post-covid. Come vi immaginate possa essere strutturata? Che percentuali di personale docente e rappresentanza studentesca?
Sicuramente la immaginiamo come una commissione che sia composta sia da docenti che rappresentanti degli studenti, cercando di ottenere la presenza di quanti più rappresentanti degli studenti possibili. Per la commissione noi pensiamo che la cosa importante sia quella di valutare tutte le problematiche che abbiamo avuto durante questo periodo negativo, quindi riprendere tutte le modalità di fruizione delle attività didattiche che abbiamo usato in questo periodo e sfruttare tutta l’esperienza che abbiamo maturato per accendere un dibattito sulle cose positive e negative viste dalla prospettiva degli studenti e dei docenti. L’idea è di non buttare l’esperienza che abbiamo fatto in questo periodo così difficile, ma di prendere tutti gli strumenti, tutte le cose da cui gli studenti hanno tratto beneficio per poterle usare anche nel prossimo periodo quindi negli anni che verranno. Questa è l’idea della commissione: andare a creare delle linee guida che magari possono essere somministrate nei dipartimenti per adattarle quanto più possibile alla classe studentesca.
Che visione avete degli incontri periodici tra studenti e rappresentanti che menzionate nel programma? Cosa intendete nello specifico?
Il gruppo Studenti Unisa è sempre stato composto da associazioni che tutti i giorni sono vicine allo studente. L’intento comune che c’è sempre stato, che è capostipite del nostro gruppo, è quello di stare vicino agli studenti giorno per giorno e sicuramente degli incontri periodici fatti tra rappresentanti e gli studenti possono essere dei momenti molto importanti per andarsi a confrontare con tutta la classe studentesca. Andando magari ad incontrare in generale tutti ma soprattutto gli studenti che sono più estranei al mondo associazionistico o che magari non lo vivono appieno. Questi studenti con questi momenti possono avvicinarsi e capire cosa fa la rappresentanza, cosa può fare, quali proposte effettivamente porta avanti e soprattutto dà modo a noi rappresentanti – che è poi il nostro compito – di prendere la voce dei nostri colleghi e portarla all’interno degli organi di ateneo. Sicuramente possono essere uno spunto, un modo per prendere le problematiche che nascono all’interno dei corridoi – che nascono purtroppo ora nelle nostre chiamate teams – tra noi studenti e portarli all’interno degli organi d’ateneo.
La Redazione