21 Marzo 2021
Nei giorni di 23, 24 e 25 marzo 2021, la classe studentesca sarà chiamata a prendere parte alle elezioni per il rinnovo della rappresentanza degli studenti negli Organi Collegiali dell’Università degli Studi di Salerno per il prossimo biennio. Per dare modo alle associazioni candidate di esprimersi, l’associazione Asinu ha chiesto loro di indicare un/a candidato/a, indipendentemente dall’organo di preferenza. La rappresentante per l’associazione GiuriStudenti – Unisa è Mara De Martino, candidata al Consiglio degli Studenti per il corso di laurea in Giurisprudenza.
La problematica relativa alla pubblicazione delle date d’esame caratterizzano da sempre il corso di laurea in Giurisprudenza. Quali manovre intendete attuare per risolverla?
Cercheremo di portare un’istanza alla didattica affinché gli appelli vengano pubblicati come in ogni facoltà, soprattutto in quelle scientifiche, a settembre per coprire tutto l’anno accademico fino a luglio. Questa è la manovra sulla quale cercheremo di lavorare perché non è possibile che uno studente venga a sapere dell’appello 30, o addirittura 20, giorni prima. È importante che venga stabilito un calendario dove pubblicare tutte le date d’esame valide per tutto l’anno accademico.
Qual è la vostra opinione sull’alto numero di fuoricorso a Giurisprudenza? Che cosa intendete fare a riguardo?
Pensiamo che l’alto numero di fuoricorso sia dovuto soprattutto alle propedeuticità dell’esame di diritto privato e l’esame di costituzionale. Spesso gli studenti tendono magari a bloccarsi nello studio di questi esami e a non fare quelli successivi. Questo è un problema che da sempre caratterizza il corso di laurea in Giurisprudenza. Un altro elemento riguarda cercare di ottenere un’adeguata divisione dei programmi di esami in modo da creare un equilibrio tra il materiale didattico e il peso dei cfu, perché spesso questi risultano non ben coordinati. Ad esempio ci sono esami da 6 cfu che includo nel programma un enorme materiale didattico simile a quello previsto per quelli da 9 cfu. Stabilire un rapporto equo è fondamentale a livello didattico.
Quali sono secondo voi le difficoltà emerse nella didattica in quest’ultimo anno? In che modo intendete affrontarle nel consiglio degli studenti? Qual è la vostra opinione sulla didattica mista?
Siamo assolutamente favorevoli alla didattica mista perché abbiamo riscontrato che durante questo periodo a distanza molti studenti che, per vari motivi, prima non potevano a seguire i corsi perché impossibilitati a raggiungere il campus, con la modalità online ci sono riusciti. Sviluppare una didattica mista significa dare allo studente la possibilità di scegliere incontrando le esigenze sia di chi preferisce un rapporto diretto con il docente (e quindi la didattica in presenza) sia dello studente-lavoratore che non riesce a recarsi in ateneo per seguire (didattica a distanza). Una delle difficoltà relativa alla modalità a distanza riscontrata dalla classe studentesca riguarda le registrazione delle lezioni che alcuni docenti rifiutano di effettuare per motivi di privacy o simili. Quello che noi cercheremo di fare è rendere le registrazioni obbligatorie e disponibili per almeno 48 in modo da permettere allo studente che non è riuscito ad essere presente al corso, per motivi personali o lavorativi, di recuperare la lezione. Un’altra problematica riguarda il sostenimento degli esami che molti studenti non sono riusciti a dare per imbarazzo o timidezza. Ci impegneremo affinché ad ogni appello vengano create delle sottocommissioni in modo che in collegamento siano presenti solo lo studente che deve sostenere l’esame, il docente e dei testimoni.
Per quanto riguarda la questione in relazione ai trasporti da e per l’Ateneo, quali proposte volete portare al Consiglio degli Studenti per migliorarli?
Questo è da sempre un disagio che caratterizza l’università, soprattutto nelle zone dell’83 è veramente un grande problema raggiungere il campus perché le corse non vengano ridistribuite in maniera equa. In quest’ottica, siamo favorevoli ad un tavolo tecnico dei trasporti che incrementi le corsie.
Il Garante dei diritti degli studenti è una figura che manca in ateneo da anni, avete intenzione di proporre l’istituzione di questo ruolo? Se sì, quale tipo di figura immaginate? Una commissione formata da studenti e docenti o una semplice delega del Rettore ad una persona di sua fiducia?
Assolutamente sì, questa è un punto su cui lavoreremo anche al Senato Accademico con il candidato Michele De Rose che sosteniamo. Personalmente, preferirei una commissione formata per il 60% da studenti e il 40% da docenti.
Per la tematica relativa alla sostenibilità ambientale dell’Università quanto ancora c’è da fare secondo voi? Come andrebbe ridotto ad esempio l’uso della plastica?
Nell’ultimo anno si è cercato di lavorare in merito a questa tematica, però forse non nel giusto modo e interesse che noi cercheremo di metterci. Per la riduzione della plastica la distribuzione delle borracce di due anni poteva rappresentare un inizio, ma è stata bloccata e fermata. All’interno del campus si poteva fare molto di più attraversi qualche progetto a favore della sostenibilità del campus. Bisogna evitare che venga usata eccessivamente la plastica. Sulle tematiche ambientali quando torneremo in presenza, lavoreremo con precisione e dedizione nella redazione di progetti inerenti a questo tema.
La Redazione