21 Marzo 2021
Nei giorni di 23, 24 e 25 marzo 2021, la classe studentesca sarà chiamata a prendere parte alle elezioni per il rinnovo della rappresentanza degli studenti negli Organi Collegiali dell’Università degli Studi di Salerno per il prossimo biennio. Tra questi si voterà anche per il Consiglio di Amministrazione. Abbiamo incontrato il candidato, per il Polo Umanistico della coalizione Studenti Unisa e membro dell’associazione Futura AUD e sostenuto dal Gruppo Futura (ALF, Linguisticamente e Artisticamente) iscritto al corso di laurea Magistrale in Economia Governo e Amministrazione, Mario Parente per affrontare i temi presenti nel programma elettorale.
Tra i compiti del Consiglio di Amministrazione rientra quello di vigilare sulle risorse economiche dell’ateneo. In quest’ottica come si colloca la vostra proposta (come Studenti Unisa) dell’inserimento delle borse premiali?
Immaginiamo delle borse che vadano effettivamente a premiare gli studenti per requisiti di merito, tenendo conto dei CFU conseguiti e della loro media. Crediamo che sia una misura più che dovuta all’interno di un ateneo che deve riconoscere la meritocrazia e supportare il diritto allo studio degli studenti. Non tutti hanno la possibilità di sostenere le spese relative agli studi universitari in modo autonomo. Pensiamo sia giusto ottenere questo risultato e ci batteremo fermamente per questo.
L’organo si occupa del piano edilizio dell’Ateneo e delibera sugli eventuali interventi da attuare. Secondo te, quanto sono accessibili i campus per le persone con disabilità e cosa va ancora fatto per l’abbattimento delle barriere architettoniche? In che modo si potrebbe procedere verso una maggiore utilizzazione di spazi lasciati a sé?
Da consigliere degli studenti uscente, posso dire di aver già lavorato con tutti i miei colleghi all’interno del Consiglio per questa tematica, in particolar modo nella commissione diritto allo studio. Ci siamo occupati in prima persona proprio di abbattere le barriere architettoniche avanzando moltissime proposte interessanti, una di queste riguardava l’accesso alle residenze, molto arduo per alcuni studenti con disabilità, da migliorare attraverso l’uso della tecnologia, con pedane mobili ad esempio. Il nostro campus è una vera e propria cittadina, e deve tutelarne tutte le parti, tutti gli studenti e tutte le studentesse. È quindi fondamentale intervenire in tal senso. Da questo punto di vista, in Consiglio d’Amministrazione potremmo essere ancora più incisivi, migliorando quelle strutture la cui fruibilità da parte degli studenti con disabilità è ancora difficile, basti pensare ai bar dell’università ad esempio, si può accedere tramite un ascensore e solo se accompagnati da studenti part-time o assistenti. L’accessibilità non è ancora molta e noi ci batteremo per avere una risposta concreta dall’Ateneo in merito a questa tematica. Per quanto riguarda la questione degli spazi, viviamo in un campus enorme, ma forse un po’ dispersivo, con aree che potrebbero essere valorizzate meglio. Anche in tal senso, nel nostro programma elettorale ci sono numerose proposte da parte nostra, la vita nel campus è proprio una delle macro tematiche del nostro programma elettorale. Per noi è fondamentale prima di tutto ampliare gli orari di apertura dell’università, migliorare la gestibilità delle biblioteche e delle aule studio, in particolar modo quelle delle residenze, non tenute nel migliore dei modi. Altri spazi da poter sfruttare con più cognizione sono le aree sportive dell’università. Sono stato nel Consiglio degli Studenti anche parte del comitato attività sportive d’Ateneo, ci siamo occupati di svariate tematiche, come la valorizzazione delle strutture afferenti al CUS e dei campi sportivi situati presso le residenze di Penta, praticamente pronti, ma ormai in disuso a causa della mancata attuazione di alcune migliorie. Abbiamo un campus bellissimo che però non è poi così moderno, ci sono interventi da fare, ed è importantissimo per noi investire su questo. Il tempo scorre, l’Ateneo cresce, scala le statistiche, ma al tempo stesso va offerta una struttura vivibile dagli studenti al cento per cento, c’è ancora molto da fare in quest’ottica.
Nel vostro programma chiedete l’estinzione della figura dell’idoneo non beneficiario per le borse di studio? Secondo voi, il Consiglio di Amministrazione come può muoversi in quest’ottica?
È una tematica delicata, perché va gestita anche in ambito regionale, sappiamo bene che per le borse di studio, la competenza ricade sulla regione, sull’Adisurc e sui fondi stanziati dall’Unione Europea. Siamo consapevoli di non poter essere, tra i vari organi dell’Ateno, non del tutto incisivi su questo tema, che va al di fuori del nostro campus. Sarà fondamentale per noi, tramite il CUR -in cui il Rettore siede- e i delegati al diritto allo studio, spingere in questa direzione. L’idoneo non beneficiario va tutelato, abbiamo delle idee d’intervento. Ovviamente in questo momento bisogna relazionarsi con gli enti preposti e in particolar modo con l’Adisurc, sarà nostra prerogativa instaurare un dialogo con quest’organo. Noi siamo rappresentanti degli studenti, e in quanto tali abbiamo il dovere di garantire loro questa possibilità. La borsa di studio non deve essere un rimborso erogato a fine anno, ma una misura che va a tutelare il diritto allo studio.
Un tema cardine del vostro programma è l’istituzione del Garante dei Diritti degli studenti, quale tipo di figura immagini? una commissione o una semplice delega del Rettore ad una persona di sua fiducia?
Da statuto d’Ateneo la figura è già prevista, abbiamo lavorato anche a questo in Consiglio degli Studenti e abbiamo chiesto di istituirlo. Ci batteremo ancora per la sua istituzione, è una figura necessaria, manca nel nostro campus ed è fondamentale che in seno alla rappresentanza ci sia un garante che vada a tutelare gli studenti. Il Rettore dovrà individuare la figura del garante, interfacciarsi con il Consiglio degli Studenti e poi con il Senato Accademico. C’è quindi un grande coinvolgimento della componente studentesca, la rappresentanza avrà un grande peso.
La ripartizione delle tasse suscita malcontento nella maggioranza della classe studentesca, considerata anche l’esclusione della categoria del fuoricorso da ogni tipo di agevolazione. Quali proposte vorresti portare nell’organo per cui ti candidi?
Uno dei punti cardine del nostro programma è il tema della No Tax Area. In questi anni con il Consiglio degli Studenti siamo riusciti ad innalzare questa soglia con il lavoro negli organi dai 13.000 ai 23.000 euro. A causa del Covid, per il Ministero la base minima prevista per la No Tax Area era di 20.000. Noi siamo riusciti a portarla a 23.000 euro. Noi crediamo in un’università sempre più accessibile per gli studenti. La condizione economica di un nucleo familiare non deve condizionare la possibilità di uno studente di formarsi al meglio. Ragion per cui, abbiamo una No Tax Area, ma è tangibile che molti studenti non riescano a rientrarvi per questione di parametri. Uno studente fuori corso, e quindi non aderente al regolamento imposto dalla No Tax Area, non è ritenuto meritevole e viene escluso. Dobbiamo prestare molta attenzione alla tematica del fuori corso, ritenuto spesso uno studente che considera l’università un passatempo. Non è così. Uno studente fuori corso può essere uno studente lavoratore, o con problemi personali, è difficile entrare nel merito. Mi rendo conto che la No Tax Area richiede il raggiungimento di un tot di crediti formativi durante l’anno accademico in base all’anno d’iscrizione, un modo per evitare di spalmare i contributi a pioggia. La misura è di supporto allo studente, la cui prerogativa è quella di studiare e sostenere esami. Ragion per cui, anche gli studenti fuori corso, esclusi in quanto esterni al limite degli anni previsti dal proprio corso di laurea e dall’agevolazione, per noi devono essere inclusi. La No Tax Area è una misura ministeriale, ma è per noi è doveroso che l’ateneo stanzi dei fondi per includere tutta la classe studentesca.
Il vostro parametro di merito non è quindi il tempo, è sostanzialmente diverso da quello previsto per l’iniziativa istituita dall’università “Unisa premia il merito”.
Bisogna innanzitutto stabilire che cos’è il merito. Magari “Unisa premia il merito” in alcuni casi, senza generalizzare, non va a premiare soltanto il merito, ma anche la velocità. Per noi non deve essere così. Lo studente deve essere sereno, senza dover correre o essere vittima dell’ansia da prestazione, deve essere in condizione di poter rendere. Ci si iscrive all’università per formarsi, per dare le basi al proprio futuro lavorativo e crescere culturalmente. Provo a mettermi nei panni di uno studente non incluso nella No Tax Area e con problemi economici, e che di conseguenza tende ad accettare esami con voti più bassi pur di rientrare in una misura del genere. Sia chiaro, non voglio del tutto condannare la misura Unisa premia il merito, perché tutela moltissimi studenti. La nostra idea è semplicemente differente, è una misura premiale che vuole aiutare gli studenti meritevoli. Le borse di studio vivono su base dipartimentale, prendono in considerazione il numero di crediti raggiunti, l’anno di iscrizione, ma soprattutto la media, e per noi proprio in quest’ultimo caso si parla di merito, questa è l’idea di merito proposta dal nostro gruppo. L’iniziativa messa in campo dall’Università continua a vivere, noi proponiamo un’agevolazione ulteriore.
Prima di candidarti per quest’organo sei stato membro del Consiglio degli Studenti che sappiamo essere un organo trasversale. Quando reputi importanti la collaborazione tra gli organi?
Più che importante la ritengo fondamentale. Sono candidato al Consiglio d’Amministrazione per la colazione Studenti Unisa, e membro del gruppo Futura. Sin da quando sono entrato a far parte di questa realtà associativa, ho avuto modo di comprendere l’importanza della rappresentanza e del fatto che vada portata avanti a 360 gradi in ogni organo. Il nostro Ateneo prevede la presenza di una componente studentesca in tutti gli organi d’ateneo, e questo ci permette di essere incisivi in toto per la realtà universitaria. Per la coalizione Studenti Unisa è fondamentale portare le nostre proposte in tutti gli organi d’ateneo, è la prerogativa base del nostro gruppo.
Nel vostro programma proponete un’idea di università fondata su un modello ecosostenibile. Cosa farete all’interno del Consiglio di Amministrazione per rendere meno impattanti gli edifici interni al campus? Proporrete delle migliorie a livello edilizio?
Ho molto a cuore questa tematica. Negli ultimi anni, con il Consiglio degli Studenti, abbiamo investito molto sulla sostenibilità. La nostra idea di un’università plastic free era più che dovuta, dato il momento storico in cui viviamo. Nel nostro campus c’è molto da fare, abbiamo all’interno del nostro programma numerosi punti di cui discutere in riguardo al tema. Noi immaginiamo un campus sempre più autonomo, ma attualmente non lo è del tutto. Nonostante una buona parte dell’energia dell’Ateneo sia prodotta dai pannelli solari all’interno del campus, c’è bisogno di investire ulteriormente. Tra le nostre proposte includiamo l’ammodernamento dei parcheggi dotandoli di pannelli solari. Sul tema della plastica c’è ancora da discutere in merito a determinate misure, ci siamo battuti in Consiglio per l’installazione di distributori d’acqua, distribuzione agli studenti delle borracce Unisa, iniziative volte anche alla sensibilizzazione della comunità studentesca che abita la cittadina universitaria. In un luogo così importante è fondamentale spingere su queste tematiche rendendole il centro del dibattito universitario. Viviamo purtroppo il campus a distanza, ma nel momento in cui torneremo dovremmo attuare delle misure necessarie per una realtà ecosostenibile.
Il Consiglio di Amministrazione delibera sull’attivazione, la modifica e la soppressione dei corsi di studio. Negli ultimi anni l’università ha affrontato momenti singolari rispetto all’attivazione del numero programmato per alcuni corsi di laurea notoriamente a numero aperto come lettere e sociologia. Secondo la vostra esperienza ci sono corsi di laurea a rischio? Cosa intendete fare a riguardo?
Ho vissuto questa tematica in prima persona da rappresentante. Sono un laureato triennale in Economia e Management, e abbiamo fatto esperienza rispetto a questo tema, ma all’inverso. Nel nostro caso, il corso di laurea è passato da un numero chiuso ad un numero aperto, rendendoci protagonisti di grosse problematiche relative alla gestione degli spazi. Con il triplo degli iscritti, il dipartimento ha dovuto fronteggiare una situazione ingestibile, con studenti impossibilitati a seguire le lezioni a causa degli spazi limitati. Comprendere determinate dinamiche fa parte della tutela del diritto allo studio. Abbiamo sul nostro programma varie proposte in merito, come l’ammodernamento delle aule. Ci prepariamo ad un mondo post pandemia, e il sovraffollamento delle aule presente prima al nostro campus non deve ripetersi.
Siamo costretti a partecipare a distanza alle elezioni studentesche. Credi che la comunità degli studenti Unisa sia sensibile alla tematica del diritto al voto in ambito universitario?
Siamo lontani dall’Ateneo, e sicuramente questo è un fattore di rischio per la partecipazione alle elezioni studentesche. Abbiamo dovuto affrontare una pandemia, reagire, muoverci in questo senso, e dovremmo avere una reazione anche per quanto riguarda la presenza, seppur virtuale, a questa fase estremamente importante. È fondamentale che gli studenti prendano parte a questo momento elettorale. Negli ultimi anni anni con le elezioni l’affluenza era sempre in crescita, non altissima, ma in crescita. Adesso invece ho paura che gli studenti possano sottovalutare questa opportunità, bisogna essere attenti, perché andremo a definire i rappresentanti che guideranno la nostra comunità per i prossimi due anni. In un momento così delicato, con il ritorno in presenza come prossimo obiettivo, è fondamentale ricevere una risposta energica da parte della rappresentanza, ed è ancora più importante che gli studenti siano in grado di votare con coscienza e consapevolezza chi dovrà rappresentarli. Il mio è un invito a votare con consapevolezza: stiamo dando nelle mani dei nostri colleghi la possibilità di curare i nostri interessi.
Proponete di stabilire degli incontri periodici tra studenti e rappresentanti; in che modo intendete fare questo? Come dovrà evolversi il rapporto con la rappresentanza studentesca?
Posso rispondere in merito considerando la mia esperienza da rappresentante e del mio modo di vivere il rapporto con gli studenti. Per noi la rappresentanza studentesca è fondamentale all’interno del campus. Essere rappresentante è un onore, ma anche un onere. Siamo noi portare avanti i diritti della nostra comunità. Da rappresentante del Consiglio degli Studenti, una delle prime cose che ho provato ad incentivare insieme ai miei colleghi è la partecipazione. La partecipazione è un momento estremamente importante per il Consiglio, l’unico organo le cui sedute sono aperte a tutti la compagine universitaria. Per questo abbiamo proposto di rendere le sedute del Consiglio degli Studenti itineranti, cercando di essere presenti anche nel campus di medicina, purtroppo sempre dimenticato. Riteniamo anche per questo fondamentale l’istituzione di incontri periodici con gli studenti, per venire incontro anche a chi ha meno possibilità di vivere a pieno il campo e che può avere difficoltà ad incontrare o ad individuare un rappresentante di riferimento. In questo modo tutti hanno anche la possibilità di informarsi periodicamente su cosa sta facendo la rappresentanza. In quanto rappresentanti degli studenti, è un dovere aggiornarli sulle nostre proposte e decisioni.
Avete menzionato l’istituzione di una Commissione Ateneo per la didattica post-covid. Come vi immaginate possa essere strutturata? Che percentuali di personale docente e rappresentanza studentesca?
Abbiamo in primis in Ateneo un organo fondamentale: il Consiglio degli Studenti, organo propositivo e consultivo, necessario per la promozione di qualsiasi tematica e per dettare le linee politiche agli organi di governo dell’Ateneo. La presenza dei rappresentanti è prevista inoltre anche negli altri organi, è importante che ci sia la presenza degli studenti. Per quanto riguarda la pariteticità, ne comprendo l’esigenza, ma è per noi importante essere presenti in ogni organo. Ad esempio, il Senato Accademico e il Consiglio d’Amministrazione non sono organi paritetici, ma questo non ferma la rappresentanza e non deve spaventarci. Il Consiglio degli Studenti, un quanto organo di soli studenti, sarà molto incisivo da questo punto di vista, e noi dovremmo svolgere il nostro ruolo negli organi apicali per portare avanti tutte le loro cause e le idee sostenute dalla comunità studentesca.
La Redazione