Elezioni Paritetiche: Simranjit Singh

Elezioni Paritetiche: Simranjit Singh

7 Maggio 2023

Il 9 e il 10 maggio si vota per il rinnovo delle rappresentanza studentesca in seno alle Commissioni Paritetiche Docenti-Studenti dell’Università degli Studi di Salerno. Abbiamo intervistato Simranjit Singh, candidato per la lista “COSCIENZE” alla Commissione Paritetica Informatica e membro dell’associazione studentesca CoScienze.

Sui vostri canali pubblici non è presente un programma elettorale. Perché questa assenza? Quali sono le vostre proposte?
Essendo la Commissione Paritetica un organo dove coesistono tre studenti e tre docenti, e che ha come obiettivo principale quello di monitorare e valutare la qualità della didattica, a differenza di ciò che avviene per altri organi, non c’è una campagna elettorale specifica. Come candidato, il mio obiettivo è quello di fare da tramite tra gli studenti e i professori. Da studente di un corso di laurea magistrale, ho avuto modo di vedere e vivere in prima persona tutte le problematiche che hanno gli studenti. Ho deciso di candidarmi per agire in prima persona ed essere un punto di riferimento per il mio Dipartimento, di cui conosco bene i punti forti e i punti deboli. Come studente della magistrale e come candidato alla commissione paritetica, vorrei dare il mio contributo all’interno dei singoli corsi che vengono erogati dal Dipartimento di Informatica. La struttura della Commissione paritetica, a differenza degli altri organi,  permette a noi studenti di avere maggior voce in capitolo per cambiare realmente la qualità dei corsi.

Come valuti l’offerta formativa del Dipartimento in cui ti candidi? Quali sono le criticità che riscontri? E che soluzioni pensi di attuare?
Quello che vogliamo fare è portare avanti tutte le proposte presentate negli scorsi anni, insieme alla coalizione Studenti Unisa, come l’installazione degli erogatori d’acqua, l’innalzamento della no tax area a trentamila euro, oppure lo spostamento del termine massimo (da marzo fino a giugno) per gli studenti fuori corso. Il mio obiettivo è quello di continuare, insieme alla mia associazione e alla coalizione, a seguire tutto ciò che è stato fatto finora. Parere personale, molto soggettivo: reputo valida l’offerta formativa presente nel mio Dipartimento, che anche durante il periodo covid si è sempre saputo adeguare alle richieste degli studenti. Inoltre, ho notato che molti studenti lavoratori hanno continuato a frequentare l’università e questa è una grande conquista, avendo anche un piano di studi differenti da chi frequenta a tempo pieno. Non a caso, questo è un Dipartimento di eccellenza, l’unico del sud italia ad ottenere un primato per il secondo mandato di fila per quanto riguarda l’informatica. I feedback negativi da parte degli iscritti sono pochi e i docenti si dimostrano estremamente disponibili. 

Il Dipartimento di Informatica prevede la presenza di OFA (obblighi formativi aggiuntivi) per chi non raggiunge un certo punteggio ai TOLC. Come ritenete che questi siano organizzati? Quali migliorie apportereste?
I corsi OFA sono fondamentali per quei ragazzi del primo anno che non raggiungono un determinato punteggio. Gli OFA sono degli obblighi formativi e principalmente si basano sulle nozioni di matematica che lo studente che non ha superato i TOLC, non sarebbe in grado di seguire durante le lezioni del primo anno. Ciò che potrebbe avvantaggiare gli iscritti, sarebbe la possibilità di non andare all’università fisicamente, ma di seguire le lezioni esclusivamente da casa. Per quanto riguarda la mia esperienza personale, credo siano organizzati molto bene.

Uno dei punti cardine dei programmi elettorali delle precedenti elezioni era il mantenimento della didattica mista in modo da rendere più inclusivo l’accesso alle lezioni. Qual è ad oggi la vostra posizione?
Purtroppo la didattica mista non è presente in tutti i corsi. Noi come associazione provvediamo a diffondere le registrazioni effettuate dagli studenti, ma il Dipartimento cerca di invogliare e far seguire gli insegnamenti in presenza, quindi non ci sono i corsi in dad, purtroppo. All’inizio l’idea era quella di cercare di mantenere comunque la modalità mista ma, finita l’emergenza sanitaria, i professori non si preoccupano più di erogare questi corsi in dad.

Ritenete che ci sia una carenza degli spazi adibiti allo studio nel Dipartimento di Informatica e, in generale, nell’ateneo? Quali sono le vostre proposte?
Come associazione, mettiamo a disposizione degli spazi, ovvero delle aule studio autogestite, quindi personalmente non abbiamo rilevato particolari problemi. Ovviamente nei mesi di febbraio/marzo e in particolare dopo il ritorno in presenza, le aule risultavano piene, ma non è colpa del Dipartimento. Grazie alla presenza delle biblioteche, i posti per studiare sono disponibili. Questa problematica emerge soltanto durante il periodo di svolgimento dei corsi, perché le aule risultano occupate a causa delle lezioni. 

Come ritenete siano organizzati gli help teaching nel vostro dipartimento? Quali migliorie proponete?
Nel nostro Dipartimento, quasi tutti i corsi, soprattutto quelli della triennale, dispongono degli help teaching. Come studente, per quasi tutta la durata della triennale, ne ho usufruito in prima persona e li ho trovati molto utili. Li ritengo fondamentali in quanto permettono agli studenti di ampliare le proprie conoscenze ed esercitarsi. Sono spesso consigliati dagli stessi docenti per prepararsi adeguatamente. Il Dipartimento mostra attenzione al tema.

Come valuti l’attuale offerta formativa dei tirocini del Dipartimento di informatica?
Esistono tirocini esterni ed interni. C’è la possibilità di scegliere di fare il tirocinio interno con un Professore oppure decidere di svolgerlo all’esterno con aziende convenzionate. In caso di mancata convenzione, è possibile istituirla tramite un docente. Per quanto riguarda quelli interni, di solito si lavora su progetti direttamente correlati e presentanti dai professori. In azienda viene designato un tutor che segue lo studente durante tutta la fase del tirocinio. L’attuale offerta formativa è ben strutturata, c’è un’ampia scelta nel rispetto delle esigenze dello studente, che in mancanza di tempo e difficoltà di spostamento, ha la possibilità di scegliere in alcune aziende di effettuare il tirocinio a distanza. 

Come ritieni siano strutturati i questionari ANVUR che gli studenti sono tenuti a compilare a conclusione dei corsi? 
I questionari permettono di rilevare tutte le problematiche che si riscontrano durante i corsi, e quindi di conseguenza migliorarle. Il questionario risulta molto completo, le domande sono molte e specifiche, soprattutto quelle dedicate alle proposte di miglioramento del corso stesso. In questo modo gli studenti possono proporre nuove modalità per migliorare le risorse didattiche, inserendo prove intermedie o aumentando la qualità del materiale.

Qual è la situazione dei fuoricorso al Dipartimento di informatica? Cosa proponete a riguardo?
Personalmente noto che il continuo miglioramento della qualità della didattica porta sempre meno studenti ad andare fuori corso. Durante gli anni sono state fatte delle migliorie, anche come associazione abbiamo portato la proposta dell’abbassamento della soglia di sbarramento per poter permettere ai fuori corso di  accedere agli appelli.  Ad esempio, quando non si avevano il numero di cfu necessari per accedere a questi appelli, abbiamo ottenuto l’abbassamento di questa soglia, dando maggiore possibilità di laurearsi avendo una maggiore scelta nell’organizzazione degli esami. 

 

P. S.: l’associazione studentesca Asinu ha contattato per le elezioni del rinnovo della rappresentanza alle Commissioni Partitiche 38 associazioni studentesche. Le interviste pubblicate sono quelle relative alle associazioni studentesche che hanno accettato la proposta dell’intervista.

 

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