7 Maggio 2023
Il 9 e il 10 maggio si vota per il rinnovo delle rappresentanza studentesca in seno alle Commissioni Paritetiche Docenti-Studenti dell’Università degli Studi di Salerno. Abbiamo intervistato Giovanni Salvatore, candidato per la lista “R.U.N Salerno” alla Commissione Paritetica DISPC e membro dell’associazione studentesca RUN – Salerno.
Sui vostri canali pubblici non è presente un programma elettorale. Perché questa assenza? Quali sono le vostre proposte?
Ci siamo trovati di fronte ad una campagna elettorale, un tipo di elezione, piuttosto anomala. Anche perché, che io ricordi, mai era capitato di dover votare per una sola carica, come in questo caso, per la commissione paritetica. Tuttavia, come associazione RUN – Salerno, siamo presenti in diversi organi di rappresentanza, sia dipartimentali che di ateneo, tra cui la Commissione Paritetica di Lettere e di Scienze della Comunicazione, di cui io faccio parte. L’interesse è sempre quello degli studenti e non l’abbiamo diffuso tramite campagna social ma nelle aule in cui abbiamo presentato le nostre liste. Gli obiettivi sono quelli di tutelare gli studenti all’interno degli spazi d’ateneo: garantire sempre aule e infrastrutture adeguate a quello che è il servizio che deve garantire l’università, fare in modo che ogni studente abbia la possibilità di arrivare all’università con i mezzi adeguati e garantire un’offerta formativa e didattica sempre innovativa, aggiornata e in coerenza con quello che il mondo del lavoro offre oggi. I nostri punti, le nostre linee programmatiche, seguono quello che è la nostra visione, la nostra idea di associazione che cerchiamo di promuovere in ogni ambito, dall’interno degli organi di rappresentanza fino alle nostre iniziative culturali.
Come valuti l’offerta formativa del Dipartimento in cui ti candidi? Quali sono le criticità che riscontri? E che soluzioni pensi di attuare?
L’offerta didattica del nostro corso di laurea è sempre in continuo aggiornamento. Ad esempio, da quest’anno, è attivo per la prima volta il corso di laurea magistrale LM-49 Management dei Sistemi Turistici per lo Sviluppo sostenibile, una laurea magistrale che è stata approvata in Commissione Paritetica lo scorso anno e che quest’anno è attiva. Ed è una delle lauree magistrali, quanto meno nel Sud Italia, più innovativa. Gli studenti iscritti ottengono un doppio titolo: quello magistrale in Italia e quello di master in Spagna, perché lo studente sarà chiamato a svolgere sei mesi di studio presso l’università spagnola. Questo è in coerenza con quello che è stato fatto fino ad ora negli ultimi anni di rappresentanza da RUN Salerno. Il nostro Dipartimento offre tanti sbocchi professionali, mai come oggi il mondo della comunicazione, del marketing, è in continua evoluzione e l’offerta formativa e quella didattica devono essere al passo coi tempi. La commissione paritetica (della quale sono attualmente rappresentante, la mia è una ricandidatura) approva i piani di studi ed eventuali modifiche agli stessi. La comunicazione è fondamentale per ogni tipo di esperienza, che sia lavorativa in ambito di comunicazione d’impresa, ma anche a livello di comunicazione istituzionale e di pubblica amministrazione, e questo emerge dai diversi curricula che oggi il nostro Dipartimento offre. Ci sono alcune zone di criticità dove si può implementare, e su questo deve essere brava la Commissione paritetica a cercare le soluzioni migliori ed ideali. Questo è l’obiettivo che ci siamo posti nelle nostre linee programmatiche: garantire sempre un miglioramento e un rinnovamento all’interno dei vari insegnamenti e dei vari piani di studio che ogni anno approviamo.
La scissione del dipartimento DISPC/DISPS 2020 ha provocato diversi disagi nella comunità studentesca (ad esempio per la gestione aule, Erasmus). Queste criticità persistono ancora? In che modo pensate di farne fronte?
Sono passati un po’ di anni da quel momento, ma gli studenti non lo hanno vissuto male, anzi. Non ha inficiato su quella che è l’offerta didattica e, in generale, sui servizi che il Dipartimento offre. Il problema delle aule esiste a priori, a prescindere dalla scissione. Si tratta di un problema che sussiste da tempo, fin da quando esisteva il Dipartimento DISPSC, e questa carenza è qualcosa che in commissione paritetica cerchiamo di affrontare quotidianamente perché il problema delle infrastrutture non è solo quello della capienza, ma anche quello energetico. Per l’Erasmus, il Policom continua a crescere per quanto riguarda i progetti di internalizzazione, ha instaurato ulteriori accordi con università straniere in Colombia e Argentina, con le quali c’è un rapporto anche piuttosto florido. Da questo punto di vista, la scissione ha inficiato ben poco, le due aree (Scienze Politiche e della Comunicazione) collaborano, sono vive e funzionano bene insieme. Per quanto riguarda il progetto Erasmus, ad esempio tutte e due le aree hanno sostanzialmente le stesse università con le quali sono stati raggiunti accordi. Sicuramente all’epoca la scissione avrebbe potuto creare qualche problema, ma il Dipartimento si è comportato benissimo e noi studenti non siamo stati influenzati da questo tipo di evento. Per quanto riguarda la carenza delle aule, è uno dei problemi più importanti che dovrà essere affrontato, le segnalazioni che noi rappresentanti riceviamo sono più relative all’inizio dei corsi, ma il problema tende a scemare con il passare delle settimane. Noi come RUN Salerno e in generale come organo di rappresentanza a questo tipo di segnalazione abbiamo sempre cercato di rimediare, cercando un’interlocuzione piuttosto diretta e naturale con le istituzioni, in generale con la classe docente. Abbiamo richiesto ad esempio una pausa didattica che permettesse di non avere un sovraffollamento di aule, oppure l’istituzione di un ulteriore sessione d’esame che desse possibilità agli studenti di non seguire nello stesso momento in cui avrebbero dovuto sostenere l’esame.
Come valuti l’attuale offerta formativa dei tirocini del DISPC?
Contrariamente a quanto si pensi, l’offerta formativa riguardo il tirocinio è qualcosa che il Dipartimento porta avanti con grande orgoglio. Da quest’anno è attiva la possibilità per i ragazzi del triennio di svolgere l’attività di tirocinio presso il Mattino di Napoli, una grande riconoscibilità da parte chiaramente dell’ateneo ma in particolar modo del Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione. Sicuramente l’offerta formativa può essere implementata con ulteriori convenzioni alle quali anche noi associazioni cerchiamo di pensare. Diversi ragazzi stanno facendo quello che effettivamente sognavano, come scrivere per un giornale, far parte di una redazione giornalistica oppure capire come funziona la comunicazione di un’impresa piuttosto che lavorare all’interno di una radio, come radio bussola 24, è una delle emittenti radiofoniche con le quali il nostro Dipartimento è convenzionato. Sicuramente, l’offerta può essere ampliata facendo leva su quelle che sono le opportunità che il territorio campano offre, ma oggi come oggi il servizio è ottimo e funziona meglio rispetto a quello che si pensi.
Uno dei punti cardine dei programmi elettorali delle precedenti elezioni era il mantenimento della didattica mista in modo da rendere più inclusivo l’accesso alle lezioni. Qual è la vostra posizione in merito?
L’obiettivo è quello di cercare di tutelare in tutti i modi gli studenti. Il discorso riguardante la didattica mista andrebbe affrontato anche in altre sedi. Chiaramente la rappresentanza può essere influente fino ad un certo punto. Noi come associazione abbiamo sempre cercato di promuovere una didattica in presenza ma allo stesso modo non abbiamo dimenticato quanto fosse importante la didattica a distanza in periodo Covid, siamo stati in grado, attraverso un confronto avuto con il Dipartimento, di promuovere iniziative che potessero essere fruibili anche tramite la didattica a distanza. Personalmente credo che lo studio in presenza sia tutta un’altra cosa e di conseguenza abbiamo cercato sempre di promuoverlo. La possibilità dello studio a distanza non è scemata, anzi ci ha aiutato moltissimo nel corso degli ultimi anni. Ci auguriamo di poter fare in modo che quello che abbiamo acquisito nel corso della pandemia possa essere implementato con quello che accade quotidianamente nei corridoi all’interno dell’università. Questo è sostanzialmente il nostro punto di vista.
Quest’anno avete presentato una proposta per cercare di ottenere una pausa didattica relativa agli appelli previsti tra il 3 al 7 aprile 2023. Quali esigenze vi hanno spinto a presentare questa proposta? In che modo è stata accolta dal consiglio? L’esigenza innanzitutto è nata da un’altra grande vittoria della rappresentanza, dalle associazioni che oggi sono dei punti di riferimento all’interno del nostro dipartimento, RUN – Salerno e ALF. Da quest’anno è stato promosso ed è stato approvato un appello aggiuntivo nel mese dal giorno 3 al giorno 7. La proposta è nata sostanzialmente da un’altra esigenza, quella di garantire la possibilità a tutti gli studenti di avere un ulteriore appello aggiuntivo. La proposta di una pausa didattica è venuta di conseguenza per ovviare a problematiche che sarebbero poi chiaramente sorte: un sovraffollamento di aule e un sovraccarico di studenti. Il nostro obiettivo era garantire a tutti la possibilità di seguire le lezioni e, allo stesso tempo, di preparare gli esami in tempo. L’istanza è stata accolta più che volentieri anche da parte dei docenti, era chiaramente anche nel loro interesse avere certezza dell’aula nella quale sostenere l’esame senza avere il problema di erogare una lezione o un corso. Il consiglio didattico ha approvato questo tipo di misura che è sempre volta a migliorare la vita dello studente in ateneo. E questo si ricollega a quello che ho detto prima, all’ever costruito negli anni di rappresentanza un confronto naturale, sano con la parte docente e con il consiglio didattico. Il Dipartimento ha fornito un aiuto cospicuo. Lo scorso anno, in via temporanea, avevamo chiesto ed ottenuto solo per i fuoricorso un appello ad aprile in modo tale da facilitare la chiusura del loro percorso accademico, per far sì che potessero laurearsi a giugno da studenti in corso in virtù della proroga anno accademico. Da quest’anno abbiamo confermato e rimodulato la proposta: sessione d’esame per tutti gli studenti che abbiano bisogno di recuperare e allo stesso momento la pausa didattica all’interno delle sessione di recupero, un po’ come accade in altre facoltà. Un grande risultato per i rappresentanti anche perché ci battiamo sempre per questo tipo di misura volte sempre a tutelare gli studenti.
Ritenete che ci sia una carenza degli spazi adibiti allo studio nel DISPC e, in generale, nell’ateneo? Quali sono le vostre proposte?
La carenza di aule e l’impossibilità di trovare aule studio c’è stata, e questo è un problema rilevato non solo nei singoli Dipartimenti, ma all’interno di tutto l’ateneo. In qualità di rappresentante, ad oggi, lo scopo principale è quello di garantire agli studenti delle aule capienti e attrezzate per seguire le lezioni. Se ci fosse la possibilità di garantire agli studenti ulteriori spazi nel quale poter studiare sarebbe meglio, è piuttosto complicato ma ci stiamo provando, anzi ci stiamo riuscendo con Felice Fasolino, attuale consigliere nell’amministrazione A.DI.S.U.R.C., eletto lo scorso anno. Grazie all’interlocuzione che abbiamo avuto con lui siamo riusciti ad ottenere una piccola vittoria: utilizzare gli spazi della mensa come aule studio. Questo è un primo piccolo passo in avanti sulla questione, ci siamo trovati ad affrontare altri tipi di situazioni a riguardo, e abbiamo cercato prima di garantire agli studenti delle aule adeguate per seguire, per poi garantire in seguiti spazi riservati allo studio.
Come ritenete siano organizzati gli help teaching nel vostro dipartimento? Quali migliorie proponete?
Anche in questo caso, contrariamente a quanto si possa pensare, i corsi di help teaching che vengono erogati sono abbastanza e non tutti sono erogati in presenza. In questo caso, ci ha aiutato moltissimo la didattica a distanza, perché diversi corsi di help teaching vengono erogati in modalità mista oppure completamente online, abbiamo cercato attraverso confronti con la classe docente un punto di incontro e il dipartimento è stato super disponibile. Sono molti i corsi di help teaching che vengono erogati ma sicuramente uno degli obiettivi che ci siamo posti in qualità di rappresentante all’interno della commissione paritetica è quello di fare in modo di facilitare i percorsi di avvicinamento all’help teaching: fare in modo che ogni studente abbia la possibilità di conoscere quali sono i corsi di help teaching che vengono erogati e fare in modo che ogni corso di help teaching non venga erogato troppo tardi, ma per tempo, in vista della sessione d’esame. Un’altra prerogativa che ci siamo posti è quella di fare in modo che siano gli studenti, attraverso un canale preferenziale con la classe di rappresentanza, a chiedere quali sono i corsi help teaching che dovrebbero essere erogati.
Come ritieni siano strutturati i questionari ANVUR che gli studenti sono tenuti a compilare a conclusione dei corsi?
Questa è un’analisi che ogni commissione paritetica fa perché il più delle volte i questionari relativi all’offerta didattico-formativa vengono compilati con superficialità, con poca consapevolezza rispetto alla loro importanza. Di fatto è l’unico strumento per la commissione paritetica di migliorare e incrementare i vari corsi di laurea. All’interno del nostro Dipartimento abbiamo valutato quali possono essere le alternative, all’interno della nostra commissione paritetica è presente il professore Felice Addeo che insegna Metodologia e Tecnica della Ricerca Sociale e si occupa essenzialmente di questo. Attraverso un confronto diretto con il Professore, una delle soluzioni emerse era quella di adottare dei focus group, ossia campionare diversi studenti di diversa provenienza di corso e anche geografica che potesse essere più coinvolgente rispetto a quanto accade nelle aule. Abbiamo cercato, e questo l’abbiamo fatto nelle aule, sia prima che negli ultimi giorni di presentazione delle liste, di invogliare verso una compilazione con più coscienza e con meno superficialità dei questionari perché sono davvero l’unico strumento rilevante per la commissione per migliorare il corso di laurea.
Qual è la situazione dei fuoricorso al DISPC? Cosa proponete a riguardo?
Anche questo è un tema che all’interno della commissione paritetica abbiamo cercato più volte di prevenire perché, da quello che risulta all’interno dell’ultima relazione che abbiamo stilato in commissione paritetica, il numero dei fuoricorso all’interno del nostro Dipartimento è suppergiù in linea con le statistiche emerse negli ultimi all’interno del nostro Dipartimento nei confronti dell’ateneo. Questo è un tema che abbiamo cercato più che affrontarlo di prevenirlo, quindi fare in modo che il corso di laurea proponesse più opportunità per gli studenti di evitare di andare fuori corso e in questo caso la RUN – Salerno si è sempre mossa con grande abnegazione e sacrificio. Non a caso insieme ad ALF abbiamo istituzionalizzato un ulteriore sessione di laurea a giugno per permettere agli studenti di laurearsi in corso senza pagare le tasse, quindi rientrare nell’anno accademico, e abbiamo cercato di prevenire questo potenziale problema aumentando il numero di appelli. Negli ultimi due anni, il numero di appelli è passato da 7 a 9, uniformandosi a quello che è il corso di laurea in Scienze Politiche che prevede 9 appelli già da tempo.
RUN – Salerno è stata oggetto di atti vandalici sui manifesti elettorali. Come commentate la vicenda? Solidarietà da parte della nostra associazione.
Vi ringraziamo per la solidarietà mostrata, il nostro grazie non è da parte solo di RUN – Salerno ma è da parte di tutte le associazioni e, in generale, da tutti gli studenti che hanno a cuore quello che è il contesto universitario. Purtroppo, in casi come questi, c’è poco da commentare, anche perché ci troviamo in un momento di campagna elettorale molto breve, che non è stata così tanto agguerrita. È stata una campagna piacevole, senza nessun tipo di problemi. Purtroppo all’interno di queste situazioni, che dovrebbero essere momenti di formazione, emergono casi ed episodi così. Chiaramente episodi singoli che però, personalmente, lasciano piuttosto dispiacere e molta tristezza. Anche perché sono momenti questi in cui una persona, come ad esempio Annalisa, ci mette la faccia e ha l’intenzione di promuovere e di valorizzare quello che è il nome dell’associazione ma soprattutto di tutelare gli studenti. C’è qualcuno che evidentemente non lo capisce e quello che è accaduto, accade in luogo, come appunto l’università, in cui non dovrebbe accadere, un luogo di crescita, di formazione. Credo che, come abbiamo scritto nel nostro messaggio postato sui social, chi ha commesso questo gesto evidentemente ha poco a che fare con quello che è il contesto universitario in cui ci troviamo e offende tutti gli studenti che credono in un miglioramento morale ed un miglioramento accademico. Noi ci professiamo portavoci di valori sani e chi commette questi tipi di atti, che definire vandalici è anche troppo, non ha molto a che fare come con l’ambiente universitario. Questo per noi deve essere uno stimolo per continuare quelle che sono le nostre battaglie e la nostra voglia di portare avanti quelli che sono i nostri lavori e i nostri principi che come RUN – Salerno cerchiamo di diffondere e di tramandare ormai da dieci anni. Tutto qua.
Annaclaudia D’Errico
P.S.: l’associazione studentesca Asinu ha contattato per le elezioni del rinnovo della rappresentanza alle Commissioni Partitiche 38 associazioni studentesche. Le interviste pubblicate sono quelle relative alle associazioni studentesche che hanno accettato la proposta dell’intervista.
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