10 Maggio 2019
Il 14 e il 15 maggio saranno giornate importanti all’unisa. Infatti, oltre alle elezioni per il CSNU, gli studenti potranno votare anche per quelle suppletive della rappresentanza studentesca. La candidata del collettivo Link – Filosofia alla commissione paritetica per il corso di laurea in filosofia è Marina Passaro. L’abbiamo incontrata per discutere sul programma elettorale e sul clima generale presente tra gli studenti di filosofia.
Cercando sulle pagine dei social come Facebook e Instagram non è stata trovata traccia del programma elettorale. Perché questa assenza? Quali sono le vostre proposte?
È vero. A causa di alcuni problemi abbiamo completato la stesura del programma solo ieri. Nell’arco della giornata di oggi sicuramente sarà online. L’idea di base è stata quella di stilare un programma pulito e realizzabile, in modo da sottoporre agli studenti delle proposte fattibili al 100%. Si compone di quattro punti fondamentali: – campagna spazi; – appelli; – arricchimento della didattica; – internalizzazione.
Il primo punto si ricollega alla campagna “404 – Space not Found” organizzata da LINK Fisciano?
Esattamente. Una campagna che parte dal voler rendere effettivo l’art. 1 comma 8 dello statuto degli studenti approvato dal CNSU nel 2011. Nel quale vi è scritto che gli studenti hanno il diritto ad avere luoghi dell’ateneo dedicati alle attività sociali, di studio e di confronto collettivo. A differenza di altri dipartimenti, nel nostro non ci sono spazi dedicati alle esigenze degli studenti. La prima mossa che sarà effettuata è quella che riguarda la riapertura della biblioteca autogestita per consentire a chiunque di avere un posto dove confrontarsi e consultare i libri di cui necessitano.
In seguito alla pubblicazione del nostro articolo sull’ex biblioteca di filosofia autogestita dal collettivo Link – Filosofia di cui fai parte abbiamo notato diverse prese di posizione che lasciano intendere due visioni opposte sull’argomento. Qual è il tuo punto di vista su quanto accaduto?
La biblioteca autogestita è un progetto che noi avevamo già avviato ancora prima che sapessimo dell’esistenza delle elezioni. Alla base ci sono due necessità: quella di aggregazione e di rivendicazione di uno spazio. Ovviamente nessuno di noi pensava che questa biblioteca, fatta in poco meno di due settimane, potesse soppiantare quella d’ateneo. Personalmente penso che le critiche fatte siano inappropriate e fuori luogo. In più sono state mosse da persone che personalmente non ho mai visto partecipare attivamente all’interno del nostro corso di laurea. Ci sono stati anche attacchi ad personam che mi hanno provocato indignazione e dispiacere. Quest’ultimo maggiormente perché nella nostra associazione si cerca di fare sempre qualcosa di buono ma a causa di interessi personali di altri si viene screditati quando ovviamente non ce ne sarebbe motivo.
Ritornando al programma, come secondo punto hai citato la questione degli appelli. Qual è la vostra proposta?
Il nostro corso di laurea attualmente prevede sei appelli ordinari ed uno straordinario. Secondo lo statuto degli studenti approvato dal CNSU nel 2011 ogni corso dovrebbe prevede un minimo di sette appelli ordinari ed uno straordinario. Noi ci impegniamo affinché questo diritto venga rispettato. Inoltre, interfacciandosi con il corpo docenti cercheremo di evitare l’eccessiva sovrapposizione degli appelli. Questa è una questione che è già stata affrontata precedentemente. Negli ultimi mesi, sono state raccolte numerose firme di studenti che richiedevano degli appelli aggiuntivi. Questa petizione è passata al consiglio, rimbalzata in paritetica e sarebbe dovuta ritornare nuovamente in consiglio, passaggio che ancora non si è verificato. La nostra proposta è diversa perché l’idea di rendere ordinario l’appello di dicembre che ad oggi è considerato straordinario e aggiungerne uno straordinario ad aprile.
Puoi spiegarmi che cosa significa esattamente per “arricchimento della didattica”?
Questo è un punto che personalmente mi sta molto a cuore e ha spinto la mia candidatura in paritetica. Da varie discussioni con gli studenti è emersa l’esigenza di un arricchimento dell’offerta formativa. Prendendo atto di ciò, abbiamo delineato alcuni argomenti che potrebbero essere inseriti all’interno del piano di studi. Si tratta delle filosofie italiane marxiste, le filosofie dell’esistenzialismo e un altro rispetto all’ambito della filosofia orientale. La scelta di questi corsi deriva dalla raccolta di opinioni degli studenti, noi non facciamo altro che prendere atto di quelle possono essere le loro esigenze. Ovviamente siamo consapevoli che non è possibile cambiare totalmente il piano di studi. Ma nel momento in cui c’è una predominanza di alcuni interessi da parte degli studenti è presente la voglia di ampliarlo in questo modo. Inoltre, abbiamo notato che il percorso di studio filosofici all’interno del nostro ateneo è un po’ settoriale. Si dà molta importanza, avendo docenti specializzati in questi ambiti, alla filosofia medievale, antica ed europea. Il nostro obiettivo è quello di ampliare questi orizzonti dando una maggiore considerazione a quelle che sono le filosofie moderne ed orientali. Sempre nell’ottica di arricchimento della didattica ci impegniamo per la creazione di seminari di approfondimento sugli argomenti trattati, oppure no, nei corsi. È qualcosa che noi attualmente già facciamo, infatti in questo anno in particolar modo noi del collettivo abbiamo organizzato molti seminari, attività extra-culiculari che riguardano argomenti non trattati in maniera ampia. Ad esempio, il seminario che abbiamo tenuto sulla filosofia di Emil Cioran ha riscontrato molto interesse da parte degli studenti.
L’ultimo punto del programma l’internalizzazione. Qual è, nello specifico, la vostra idea?
Questo è il punto più tecnico dell’intero programma. Riguarda il progetto Erasmus e la scarsità di informazioni sulla regolarizzazione degli esami sostenuti all’estero. Noi proponiamo la stesura di un documento unico in modo da garantire la sicurezza che determinati esami sostenuti all’esterno vengano convalidati una volta rientrati in Italia. Inoltre, vorremmo fare in modo che l’importo irrisorio che viene erogato dall’università di partenza per le mobilità internazionali sia corrispondente alle esigenze che lo studente deve affrontata durante il periodo Erasmus.
Un tema dibattuto in ogni facoltà è quello dei fuoricorso. Qual è il tasso di quest’ultimi a filosofia e che soluzioni proponete?
Il dato indicato risalente al 2018/19 indica che solo il 17,6% degli studenti completa il percorso nella durata prevista. In generale, per far fronte a ciò, sono già state attuate alcune attività in passato. Per aiutare i ragazzi nell’affrontare questo corso di studio sono stati attivati dei corsi di tutoraggio per le lingue antiche. Non solo per esami che riguardano l’esegesi del testo antico, ma anche perché in ogni esame è presente la lettura di almeno un testo in latino o in greco. In seguito abbiamo fatto in modo che i programmi dei corsi d’esame fossero adeguati agli obiettivi formativi presenti nel decreto per agevolare ulteriormente il percorso di ogni studente.
Una delle difficoltà riscontrate tra gli studenti del corso di studio in filosofia è sicuramente quella che riguarda il tirocinio. Quali sono secondo voi le difficoltà e che soluzioni proponete?
All’interno di LINK Nazionale è attiva una campagna che riguarda il tirocinio. Attualmente, link ha fatto in modo che le ore di tirocinio possano essere svolte durante l’intero anno accademico così che non ci siano restrizioni temporali. Inoltre, c’è la possibilità di iniziarlo già a partire dal secondo anno. Successivamente, sono stati fatti girare dei questionari all’interno dell’ateneo ed ovviamente anche a filosofia in cui si chiedevano informazioni rispetto alla qualità del tirocinio e se questo fosse effettivamente formativo. La maggior parte dei questionari sono tornati indietro portando come risposta il fatto che il tirocinio non fosse un’attività particolarmente formativa. In più, è stato messo in evidenza il fatto che il rimborso spese per effettuare il tirocinio non avviene. Ogni associazione si sta impegnando affinché queste problematiche vengano risolte.
Il collettivo Link – Filosofia e Koinè si sono presentate insieme alle scorse elezioni. Quali sono le cause che hanno portato alla vostra divisione?
Per quanto riguarda le questioni prettamente della didattica, come la paritetica e il consiglio, abbiamo sempre avuto percorsi differenti, modalità di agire diverse e quindi non c’è stata una coalizione in questo senso. Una coalizione è stata fatta da LINK Fisciano con altre associazioni per le elezioni agli organi apicali, come il Senato Accademico. Successivamente, a causa di divergenze di opinioni e di modus operandi diversi all’interno dell’ateneo, si è verificata una scissione e LINK Fisciano è tornata ad essere indipendente, prendendo le distanze da questa coalizione. Per quanto concerne il corso di laurea in filosofia Koinè e collettivo Link non sono state alleate per le elezioni. Ci sono state delle collaborazioni specifiche in alcuni ambiti o progetti tra le due associazioni. Per esempio quando abbiamo raccolto le firme per l’inserimento di appelli aggiuntivi lo abbiamo fatto in collaborazione con Koinè perché è anche loro sono attivi in questo ambito.
Annaclaudia D’Errico