Eterni pendolari

Raggiungere l’Università degli Studi di Salerno può rivelarsi un’impresa rischiosa e dall’incerto esito. Chi è pendolare vive con una certa tensione la necessità di raggiungere il campus: lo sconforto è proporzionale al numero di persone presenti alla fermata, potenziali rivali per l’accaparramento del posto a sedere (o di un posto qualsiasi). Sempre più frequentemente i mezzi di trasporto si rivelano inadeguati per coprire l’intera utenza, soprattutto durante i corsi, quando si intensifica l’affluenza in università. Sovraffolamento, ritardi, pullman rotti e decadenti che rischiano di fermarsi durante il tragitto: sono i disagi a cui tutti i pendolari sono sottoposti, ma alcuni ne subiscono più di altri.

Secondo gli accordi stipulati, i campus sono serviti da 16 aziende di trasporto per un totale di circa 745 corse e 18.000 posti a sedere. A subire le peggiori condizioni sono coloro che provengono dalle zone come Afragola, Caivano, Cardito e Caserta, servite dall’azienda Angelino Bus che prevede solo due corse per l’andata (alle 7:05 e alle 9:25) e due per il ritorno (alle 16:20 e 18:30). Situazione analoga per Air Campania che copre i bacini di Avellino, Napoli e Salerno: anche in questo caso sono previste solo due corse all’andata (alle 7:00 e alle 9:00) e due al ritorno (alle 16:45 e alle 19:00). Gli incrementi introdotti nel mese di ottobre del 2023 che riguardano le linee 83 e 84 di BusItalia Campania si sono rivelati insufficienti rispetto all’esigenza dei pendolari.

La tratta Boscoreale-Fisciano (che copre anche Pompei e Nocera) dell’Air Campania è stata protagonista ad ottobre 2022 di una protesta da parte di un gruppo di studenti e studentesse costretti a chiamare le forze dell’ordine per tornare a casa. La corsa che è stata integrata per fronteggiare il disagio non è stata regolarizzata. Anche quelle aggiunte da BusItalia Campania ed Eav, nel mese di ottobre 2022, non sono state inserite nell’ordinario programma di transito dei mezzi. Questo è il motivo principale per cui i problemi denunciati da anni continuano a ripresentarsi: le soluzioni proposte sono soltanto temporanee e non strutturali. Terminato il periodo di maggior affluenza dell’utenza, le corse aggiuntive vengono soppresse (finché il problema non si ripropone). I pendolari continuano a segnalare le problematiche tramite il form (compilabile all’interno della sezione “Trasporti” del sito d’ateneo) ma i report stilati per evidenziare le inefficienze e proporre soluzioni sono fermi ad ottobre 2021. Eppure, le operazioni da mettere in atto sono più che note: disporre di più pullman, incrementare le corse, favorire la manutenzione dei mezzi. Ciò che manca è la volontà di rendere definitive le soluzioni e momentanei i disagi, e non il contrario.

Articolo tratto dal bollettino UNISA, MA TUTT’APPOST?

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