23 Novembre 2020
Acquisire nuove capacità, fare rete, creare connessione, proporre, essere incidenti per il mondo che ci circonda, non essere fagocitati da un sistema che non ci permette di esprimere a pieno le proprie possibilità. Mai come nel 2020, nel bel mezzo di un’emergenza sanitaria senza precedenti, studenti e studentesse universitari hanno bisogno di collegarsi tra loro, essere rappresentati, riuscire ad emergere dal baratro della dimenticanza in cui le governance li costringono a precipitare senza possibilità di far risuonare la propria voce, chiedere un cambiamento affinché il proprio diritto alla formazione e alla crescita personale venga ascoltato, compreso e non più sacrificato senza soluzione di continuità.
A causa degli effetti della pandemia globale e della scarsa tutela del diritto allo studio, milioni di studenti e studentesse in tutto il pianeta rinunceranno a proseguire i gli studi e il Global Student Forum, neonata e prima organizzazione mondiale studentesca della storia, si inserisce proprio in questo vuoto da colmare grazie all’unione di comitati studenteschi impegnati nel rappresentare a livello internazionale le proprie istanze. Il Global Student Forum è una ONG, un consorzio volontario composto da federazioni regionali, tra cui l’All-Africa Students Union (AASU), la Commonwealth Students’ Association (CSA), l’Organizzazione studentesca latino-americana (OCLAE), l’European Students Union (ESU) e l’Organising Bureau of European School Student Unions (OBESSU), organizzazioni e movimenti nazionali che insieme coprono 118 Paesi e 182 Unioni di Studenti. In questo contesto, l’Italia è rappresentata dall’Unione degli Studenti Universitari (UDU).
Il movimento globale si propone l’obiettivo di diventare una vera e propria piattaforma ombrello volta ad unire la comunità studentesca mondiale attraverso valori quali democrazia, anti-razzismo, femminismo, ecologismo, uguaglianza, lotta alle discriminazioni e salvaguardia del diritto umano, superamento di questioni che attanagliano la quotidianità di studenti e studentesse impedendo la loro realizzazione umana e professionale: tasse elevate, debito studentesco, la qualità e la pertinenza dell’offerta formativa, cambiamenti climatici, disuguaglianze sociali, violenza nelle nostre Istituzioni, molestie sessuali, razzismo, violenza di genere, sparatorie di massa, brutalità della polizia o guerra. Tutte tematiche portate in evidenza al pubblico tramite l’incontro virtuale “A Fair Share for Oure Future”, un summit globale promosso dalla ONG 100 Million e dal Premio Nobel per la pace Kailash Satyarthi. L’obiettivo della conferenza è proprio quello di proporre, in vista del vertice del G20 del 2020, che l’Arabia Saudita ospita virtualmente dal 21 al 22 novembre, soluzioni volte a rivoluzionare la risposta globale alla Pandemia di Covid 19 favorendo le fasce più deboli, i minori, gli studenti, e le comunità più a rischio tramite l’accesso all’istruzione e il superamento delle disparità economiche e del Digital Divide. Tutti temi ribaditi nel Global Student Congress: More United than ever organizzato per la giornata internazionale degli studenti il 17 novembre. Il prossimo evento per cui collaborerà il movimento sarà il “Building back better in a Connected World, Lessons from the Covid-19 pandemic and the Critical Role of Young People and Global Solidarity” organizzato dall’All-Africa Student Union.
Sui loro canali social, i componenti del movimento definiscono le organizzazioni studentesche un motore di rivoluzioni sociali: “gli studenti di tutto il mondo sono stati storicamente una forza di cambiamento e ora più che mai è necessario unirsi nella solidarietà e lottare per l’accesso a un’istruzione di qualità e gratuita, essere uniti per affrontare le sfide globali, dal cambiamento climatico alla giustizia sociale e l’uguaglianza di genere, dalla lotta alla precarietà al debito studentesco e al cambiamento del pensiero coloniale per contrastare le tendenze antidemocratiche che vediamo in tutto il mondo”. Le istanze del Forum, tramite l’Unione degli Studenti Universitari, sono arrivate anche al Presidente Conte. La comunità studentesca italiana e di tutti i paesi del mondo, aspettano (ancora) dal proprio governo, una risposta precisa per risollevare dal baratro la formazione scolastica e universitaria.
Maria Vittoria Santoro