26 Ottobre 2014
Tintinnio di lancette, stride nell’attesa, in cui Morfeo ritorni:
Mentre affondo, in fondi di bottiglia, riposti in fondali marini, dove l’ultima pinta mi porti.
Non vendo altro che fumo:
parole su parole fuoriescono, per mostrarti di essere qualcuno.
Non vedo altro che fumo;
nelle tue ambizioni, nei tuoi colti riferimenti, in cui sentirmi inopportuno.
Sogno i tuoi occhi blu oceano,
ritrovo le mie ansie che si abbracciano e poi si fondono.
Sento gli affanni di questo velluto di asfalto, di passi e bestemmie al cielo:
di sigarette divorate, di questa insonnia che ci rende vivi, fino a spingerci;
tra neon e vanità, tra portici e vino, a denti stretti e finire in posti bui tra suoni metallici
e canzoni scritte, per vivere gli ultimi scampoli di notte.
E disconoscere il giorno, con le sue occhiaie e le sue corrosive consuetudini.
Gian Luca Sapere