7 Giugno 2019
L’Italia è uno dei paesi più ricchi di biodiversità, sia vegetale che animale, in quanto è situata fra l’Europa centrale e il Nord Africa ed accoglie specie di origine eurasiatica, mediorientale e nord-africana: è, quindi, il paese europeo che conta il maggior numero di specie e di ambienti. Negli ultimi anni, però, sono venute meno numerose razze animali. A questo punto, la domanda sorge spontanea: cosa si deve fare per preservare le specie a rischio di estinzione?
Difendere la biodiversità è importantissimo in quanto la scomparsa di una determinata specie o di diverse specie porta con sé una serie di danni ecologici; mentre un’elevata diversità biologica garantisce che l’aria sia pulita, che l’acqua sia potabile, che i terreni siano fertili e il pianeta Terra più vivibile. Il principale fattore di perdita di biodiversità animale e vegetale è la distruzione e la degradazione degli habitat, causate sia da calamità naturali sia da profondi cambiamenti del territorio ad opera dell’uomo: molte aree selvatiche sono distrutte per costruire aeroporti, centri commerciali, parcheggi, abitazioni. Altri fattori che conducono alla perdita di biodiversità possono essere: le attività agricole, le quali impiegano insetticidi e pesticidi alterando profondamente i terreni; l’introduzione di specie alloctone, cioè originarie di altre aree geografiche; la caccia e pesca eccessive e indiscriminate.
L’Italia non è solo il paese europeo più ricco di biodiversità, ma è anche quello che vanta un gran numero di farfalle, ne conta ben 289 specie: la Sardegna e l’Arcipelago toscano ospitano numerose specie che non vivono in nessun altro luogo al mondo. A darci notizie sull’argomento sono gli ultimi dati disponibili che “Legambiente” ha raccolto nel dossier “Biodiversità a Rischio”, lanciato in occasione della giornata mondiale della biodiversità, lo scorso 22 maggio. Nel dossier l’associazione ambientalista sottolinea «il prezioso ruolo che farfalle e api svolgono da impollinatori». L’Italia dal 2000 ha visto un continuo declino delle farfalle: nello specifico, delle 289 specie valutate dalla Lista Rossa IUCN delle farfalle, una (la Lycaena helle) si è estinta in tempi recenti e 18 sono quelle minacciate di estinzione. Per quanto riguarda invece le api, secondo gli ultimi dati della Lista Rossa Europea dedicata a questi insetti, il 9,2% delle 1.965 specie di api selvatiche è in via di estinzione. Oltre a farfalle ed api, sono – purtroppo – ancora moltissime le specie animali a rischio: l’orso marsicano, l’aquila del Bonelli, il gipeto, il capovaccaio, i cetacei, il lupo rosso, il gorilla, la lucertola delle Eolie e tanti altri.
Oltre alle associazioni destinate alla protezione degli animali in pericolo (WWF, Greenpeace, ENPA, Legambiente) alle quali è possibile contribuire con alcune donazioni, possiamo anche – nel nostro piccolo – mettere in atto piccoli accorgimenti per riuscire a evitare che queste specie scompaiano per sempre: acquistare sempre prodotti ecologici che non inquinino, comprare prodotti che non siano stati fatti sfruttando animali minacciati, ripulire gli spazi verdi e raccogliere la spazzatura. Questo grave processo di estinzione è un problema che rischia di cambiare in peggio le sorti della Terra e della vita dell’uomo. La soluzione, come sempre, non può che essere legata ad un radicale cambiamento dei nostri stili di vita.
Michela Monaco