14 Dicembre 2018
Matera, una città dall’antico fascino di pietra e dall’atmosfera peculiare che ha affascinato registi come Pasolini e Mel Gibson le cui pellicole “Il vangelo secondo Matteo” e “La passione di Cristo” hanno ancora una forte risonanza. Nelle sue caverne che nei secoli si sono tramutate in stalle, abitazioni e chiese, un tempo l’uomo paleolitico scavava nel tufo per ripararsi. Purtroppo la città è in degrado sin dagli anni Cinquanta quando veniva definita da Alcide De Gasperi “vergogna nazionale”.
Ora però Matera ha avuto la sua occasione di rivalsa grazie alla designazione il 17 Ottobre 2014 come Capitale europea della cultura per il 2019, anno che è ormai alle porte.
Come prima città dell’Italia meridionale a ricevere questo riconoscimento ha una grande responsabilità sulle spalle nonché un progetto ambizioso da mettere in pratica. Il messaggio che vuole veicolare è quello che la cultura sia aperta, accessibile ed inclusiva. Per fare questo è prevista una kermesse che prevede decine di mostre ed eventi tra progetti locali e di stampo europeo, 50 produzioni teatrali, allestimenti a cura dell’Open design school e gli archivi regionali affidati a 5 artisti di fama mondiale per installazioni della durata di due mesi ciascuno.
I temi sui quali ruota l’intero programma sono cinque: Radici e percorsi, Continuità e rotture, Futuro remoto, Utopie e distopie, Riflessioni e connessioni.
Il tutto avrà iniziò a partire dalla cerimonia inaugurale, quando 131 bande provenienti dai comuni della Basilicata, 20 dalle regioni italiane e 27 da tutta Europa, faranno il loro ingresso in città a ritmo di musica. Anche Il logo è stato già realizzato e la scelta è ricaduta sul grafico goriziano Ettore Concetti. Per seguire le varie manifestazioni si potrà acquistare il “Passaporto 2019” che, al costo di 19 euro, permetterà di acquisire la “cittadinanza temporanea” in linea con la mentalità di inclusività culturale.
Nonostante le istituzioni si siano mosse per arrivare puntuali all’evento, istituendo nel settembre del 2014 la Fondazione “Matera-Basilicata 2019”, rimangono delle problematiche da affrontare.
Prima di tutte l’overtourism, ovvero l’affollamento ingestibile della città, per il quale sono state pensate delle iniziative diffuse su tutto il territorio del comune di Matera. L’offerta prevede percorsi di visita con i materani stessi, corsi per imparare attività tipiche del territorio ed eventi alla Cava del Sole.
Per quanto riguarda i collegamenti e i trasporti l’Anas sta ancora completando la strada statale 96 che collega Matera all’aeroporto di Palese e alla città di Bari. Cantiere che dovrebbe essere chiuso entro la primavera del 2019. Mentre il collegamento della città alla rete ferroviaria dell’alta velocità che arriva a Salerno non sarà finito per tempo. Lo stesso vale per la metropolitana di superficie che collega Matera a Bari e all’aeroporto di Bari-Palese mentre saranno terminati entro il 2019 il terminal bus nel rione di Matera Serra Rifusa, la nuova stazione centrale e la velocizzazione della tratta.
Anche sul fronte delle opere del dossier di candidatura si è ancora a metà strada. Questo anche perché opere immediatamente cantierabili sono bloccate dal congelamento dei fondi per il bando periferie.
Tuttavia il problema principale riguarda il coordinamento: il presidente della Regione Marcello Pittella è finito agli arresti domiciliari e l’anziano sindaco Raffaello De Ruggieri è assai contestato. Il dossier Cgil parla di «assalto alla diligenza all’interno di una confusione politica associata a un elevato grado di incompetenza amministrativa», snocciolando un lungo elenco di lavori a metà.
Ancora una volta ci troviamo di fronte all’annosa questione della valorizzazione culturale in Italia con tanti buoni propositi che sembrano impossibili da realizzare. Matera rappresenta solo una piccola parte dei tesori che il nostro paese ha da offrire e allo stesso tempo è anche l’esempio lampante dei tanti problemi che bisogna ancora affrontare per metterli adeguatamente in risalto.
Letizia Pizzarelli