11 Marzo 2019
Il servizio di trasporto inter-campus dell’Università di Salerno, nato da qualche anno, da pochi mesi sembra aver raggiunto una certa stabilità attraverso un potenziamento del servizio, che ha permesso il regolare transito della navetta con tanto di attrezzate pensiline tra e dentro le due sedi dell’ateneo. Al debutto del nuovo servizio, è seguito un nostro articolo che ne ha evidenziato le criticità: pochi posti all’interno della navetta, esigui orari e maggiore transito all’interno del campus di Fisciano, notoriamente considerato come quello principale a discapito di quello di Baronissi, e dunque pochi collegamenti Fisciano-Baronissi (linea che viene garantita una sola volta ogni ora). Almeno uno dei problemi da noi evidenziati, quello relativo agli orari, sembra essere stato risolto: dal mese di febbraio infatti la navetta non interromperà più il suo servizio alle 15:30, orario decisamente non adatto a garantire la reale fruizione del servizio in considerazione del fatto che molte attività vengono svolte di pomeriggio, ma alle 18:30. Permettendo, così, agli studenti che terminano i corsi alle 18:00 di riuscire con più facilità a raggiungere il terminal per non perdere l’ultima corsa dei pullman, e alle addette alle pulizie di ridurre i tempi che attualmente impiegano per raggiungere dallo spogliatoio i luoghi di loro gestione.
C’è però un’altra irregolarità che Asinu ha avuto modo di accertare in prima persona in seguito alla segnalazione di una studentessa. La navetta, sia durante il percorso Fisciano-Baronissi, che quello interno al campus di Fisciano, giunta nella zona Rettorato/Multipiano, dovrebbe uscire dal campus per raggiungere la fermata Multipiano Ovest. Giunta qui, la navetta può percorrere due strade diverse a seconda se la corsa sia diretta a Baronissi o se sia solo interna a Fisciano. Nel primo caso dal Multipiano Ovest si dirigerebbe verso le Residenze Mariscoli, nel secondo invece dovrebbe semplicemente girare attorno alla rotatoria che si trova lungo la strada di uscita, risalire lungo lo stesso perimetro, e rientrare nel campus dalla fermata Multipiano Est. L’uscita dal Campus, secondo quanto riporta il sito dell’Unisa, è pertanto obbligatoria e avviene sempre, indipendentemente dal tipo di corsa. Eppure questo non accade. La navetta è infatti solita saltare regolarmente le fermate di Multipiano Ovest e Multipiano Est tutte le volte che la corsa in esame è quella interna di Fisciano. Giunta nella zona Multipiano, piuttosto che uscire dal Rettorato, dirigersi verso destra e risalire la stessa strada dopo aver girato attorno alla rotatoria che è lì in basso, va verso sinistra, entro i confini del campus, e ritorna alla fermata Mensa. Con, ovviamente, qualche minuto di anticipo.
Alla nostra richiesta di spiegazioni all’autista, che in quel momento eseguiva la corsa, ci è stato risposto che la navetta rispetta le due fermate, Multipiano Ovest e Multipiano Est, soltanto quando effettua il transito per il campus di Baronissi mentre, alla studentessa che ci ha fatto presente la questione, le è stato detto, in modo non garbato, che rispetta le direttive dell’azienda. È chiaro allora che forse c’è qualche problema di comunicazione tra i soggetti che intercorrono nell’organizzazione del servizio di trasporto. Certo è che la navetta non rispetta quanto pubblicizzato ad oltranza in ogni luogo, obbligando gli studenti che si trovano lungo quelle fermate ad attendere un servizio di cui usufruiranno in maniera ridotta rispetto a quanto è stato loro detto. Inoltre, ci si chiede: in che modo gli studenti potranno far presente le irregolarità, come questa, che avranno modo di constatare? Dovranno accettarle perché, come spesso si dice, “è già tanto se abbiamo il servizio” e ci si deve impegnare a non essere troppo pignoli?
Nell’attuazione del servizio trasporto inter-campus sono stati fatti numerosi passi avanti e senz’altro l’attuale versione può considerarsi la migliore rispetto a quelle messe in campo durante gli scorsi anni: il trasporto è gratuito per tutti i soggetti universitari e la navetta è strutturalmente adeguata anche per il transito di persone su sedia a rotelle. L’estensione degli orari permetterà sicuramente di usufruire con maggiore facilità, non solo il servizio trasporto, ma tutti quelli universitari, perché consentirà un’agevolazione degli spostamenti per tutti quelli che ne hanno bisogno. La costruzione di apposite pensiline garantirà la possibilità di attendere anche al riparo da eventuali piogge. Tutto questo però non può fare da contrappeso ad un disagio che nasce dalla non corretta attuazione del programma concordato e che si è trasformato in un servizio ridotto per chiunque vorrebbe transitare con la navetta lungo quelle fermate.
Antonella Maiorino