8 Marzo 2025
L’8 marzo è la giornata in cui si riaffermano le istanze femministe. Un giorno di celebrazione di tutte le lotte fatte, e un monito a tutte quelle che ancora sono necessarie.
Le libertà di cui godono le donne oggi sono state, tempo fa, lotte di altre donne. Il diritto al voto, l’accesso ai pubblici uffici e alle libere professioni, l’eliminazione del matrimonio riparatore (che consentiva agli uomini che abusavano delle donne di sposarle per non incorrere nella giustizia), il diritto all’aborto, la riforma della famiglia che ha comportato l’eliminazione del capofamiglia e l’uguaglianza dei coniugi, sono solo alcune delle istanze che hanno costruito l’emancipazione femminile.
L’uguaglianza salariale, l’eliminazione delle forme di violenza, l’effettività del diritto all’aborto, il riconoscimento dell’operato femminile sui luoghi di lavoro, sono solo alcune delle istanze da perseguire per l’eliminazione del divario di genere.
Ma le lotte femministe sono per definizione non egoistiche, tengono conto della presenza interna di soggettività più discriminate come le persone omosessuali, trans, non binarie, tutta la comunità lgbtqia+, le persone con disabilità e quelle razzializzate. È l’avvento del femminismo intersezionale che consente di individuare più livelli di discriminazione a cui opporsi.
Perché il femminismo non è solo l’insieme di specifiche istanze, è soprattutto un modo di guardare alla società, libero da costrutti sociali che ledono la dignità, sopprimono le esistenze e costringono alla marginalizzazione.
Ecco perché la lotta è quotidiana, trasversale e ci riguarda tuttɜ.