22 Agosto 2020
L’Earth Overshoot Day di quest’anno viene registrato oggi: 22 agosto 2020. L’Overshoot Day indica il giorno in cui l’umanità consuma interamente le risorse prodotte dal pianeta nell’intero anno. Il giorno del sovrasfruttamento terrestre viene calcolato sulla base della capacità della Terra di rigenerarsi in modo naturale rispetto al suo coefficiente di consumo sostenibile di ogni anno. Infatti, la data cambia a cadenza annuale e viene stabilita dall’organizzazione internazionale no-profit Global Footprint Network (GFN). L’anno scorso, ad esempio, l’Overshoot Day si è registrato il 29 luglio. Da oggi, per i restanti mesi dell’anno, sfrutteremo risorse che non abbiamo e questo inciderà sia a livello ambientale che economico. Fino alla fine dell’anno, quindi, le emissioni di CO2 saranno maggiori di quanto oceani e foreste potranno assorbire. E non solo. Riduzione della disponibilità di cibo, la diminuzione della fertilità del suolo e la crescente deforestazione sono tra le conseguenze devastanti e prevedibili. La popolazione mondiale sta consumando l’equivalente di 1,6 pianeti all’anno, cifra che potrebbe salire a 2 pianeti entro il 2030, in base all’andamento che si potrae dal 1970 (anno in cui abbiamo iniziato ad essere in debito con la Terra). Il budget concesso dalla Natura per quest’anno si è ufficialmente esaurito prima del previsto e non è la prima volta che accade.
Dagli anni ’70 il “gioco” dell’Overshoot, detto in passato anche Ecological Debt Day, è diventato una sorta di conto alla rovescia per un capodanno che ogni annata cambia data. Il compito è attualmente affidato al Global Footprint Network, un Think Thank fondato nel 2003 in Stati Uniti, Belgio e Svizzera. Secondo la statistica redatta dal Global Footprint Network nel 2017, nel 1969 e nel 1970 gli abitanti del pianeta sembrano non essere riusciti a consumare appieno le risorse a disposizione. Dal 1971 in poi, la popolazione sfrutta oltremodo le potenzialità della Terra con una richiesta a dir poco prosciugante. Tranne per alcuni anni nei quali il pianeta non ha avuto un overshoot di risorse ed altri periodi dal ’71 in poi in cui il pianeta terra ha guadagnato giorni rispetto all’overshoot day precedente, la cadenza si è sempre allontanata moltissimo dalla data iniziale (31 dicembre). Nel 2019 il giorno limite è stato il 29 luglio, mai così presto dagli anni’ ’70 in poi.
L’Overshoot day del 2020 era previsto per la fine di luglio. La data è slittata di tre settimane a causa del lockdown generale che ha costretto la società a riconsiderare i ritmi (evidentemente insostenibili) della quotidianità. Un periodo che abbiamo trascorso assistendo a casi di animali che si sono riversati tra le strade, corsi d’acqua più puliti, riduzione delle emissioni di CO2. La dimostrazione che se facciamo un passo indietro, la natura non esiterà a riscoprire il suo vigore. La dimostrazione che la “produttività ad ogni costo” (che nel caso dell’Italia ha comportato anche altri ingenti danni) è per la natura un concetto insostenibile. La giornata di oggi, così come quella degli Overshoot passati, ci spinge ad affrontare non un problema esclusivamente ambientale, ma principalmente sociale ed economico. Di rivalutazione del rapporto tra l’umanità e la natura. La nostra Terra non è più in grado di reggere il peso del nostro inquinamento. Ogni anno si stanca prima, ma noi continuiamo a pretendere. Ci stiamo molto lentamente avvicinando ad un nuovo concetto di sostenibilità ambientale che i dati, anche oggi, ci ricordano che ancora non basta.
La Redazione