13 Maggio 2021
L’espressione “Earth Overshoot Day” tradotta in italiano significa letteralmente “giorno del superamento terrestre”. Indica, pertanto, un rapporto e più precisamente il giorno in cui tale rapporto inizia a diventare diseguale. I protagonisti di questa relazione sono da una parte l’ammontare delle risorse che la terra è in grado di produrre e dall’altra l’impatto dell’agire umano su tali risorse. Un rapporto equilibrato vorrebbe che ci fosse una precisa corrispondenza tra quello che l’ambiente è in grado di dare e quello che il genere umano è in grado di prendere. L’associazione no profit Global Footprint Network calcola l’andamento di tale relazione attraverso una semplice operazione matematica che prevede la divisione dell’ammontare delle risorse per l’ammontare del fabbisogno umano. Il risultato viene poi moltiplicato per 365, in modo da conoscere la data precisa dell’Overshoot day; ossia del giorno in cui l’impatto della presenza umana diventa insostenibile per l’ambiente. Dal giorno indicato fino alla fine dell’anno l’umanità è in debito verso la terra che le ha già offerto tutto ciò che poteva offrirle.
13 maggio 2021 e l’Italia ha già sfruttato al massimo la Terra. Il suo overshoot day lo ha raggiunto proprio oggi, esaurendo tutte le risorse disponibili che il pianeta offre. Il nostro paese, in quanto a consumo, gioca d’anticipo rispetto allo scorso anno: in piena pandemia, l’overshoot day è arrivato il 14 maggio, ponendoci di fronte ad una realtà che descrive la nostra (e del mondo) incapacità di cambiare le carte in tavola per quanto riguarda la tutela dell’ambiente. Nel 2020, dopo un lungo e serrato lockdown in cui (teoricamente) sarebbe dovuta avvenire una riduzione netta del consumo, il giorno fatidico è arrivato dopo solo quattro mesi e mezzo su dodici e nonostante la sensibilizzazione sul tema fatta nei mesi precedenti e la retorica della “natura che si riprende i propri spazi”, la tendenza non è stata invertita: con un giorno d’anticipo, fino alla fine del mese di dicembre, tutto ciò che consumeremo sarà letteralmente superiore a quello che l’ecosistema può offrirci. L’Italia non è sola a “festeggiare” questo traguardo. La festa la condivide con il Portogallo, anch’esso in debito con la terra il 13 maggio. Il nostro risultato, insieme a quello degli altri paesi del mondo, è stato calcolato confrontando l’impronta ecologica degli/lle abititanti di una specifica parte di territorio (cioè il consumo di ogni abitante relativo alla produttività di risorse naturali di quella superficie terrestre) e la biocapacità globale (cioè la capacità del pianeta di rigenerare queste risorse). Entrambe le voci si esprimono in gha (ettari globali). Secondo i calcoli eseguiti, l‘impronta ecologica individuale dell’Italia è di 4,4 gha, mentre la biocapacità globale è di 1,6 gha a persona. Il 2021 ha 365 giorni. Il calcolo necessario per ottenere l’Overshoot Day Italiano è il seguente: 365 x (1,6 diviso 4,4 gha) = 132,7 (arrotondato a 33). L’Overshoot Day italiano cade quindi il 13 maggio, giorno dell’anno n 133. Per arrivare a fine anno mantenendo il nostro stile di vita, servirebbero le risorse di più di 2,7 Terre (4,4 diviso 1,6).
Come l’anno scorso, l’Italia ha anticipato i tempi. Nel resto del mondo, infatti, l’overshoot day è previsto per il 5 giugno, giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente. Data che comunque cadrà prima rispetto a quella del 2020, anno in cui il deficit ecologico a livello mondiale è stato registrato il 22 agosto. A battere l’Italia nella corsa all’esaurimento delle risorse sono stati il Giappone, la Germania e la Francia. In questi paesi, l’overshoot si è verificato rispettivamente il 5, 6 e 7 maggio. In Ghana, invece, è previsto tra cinque mesi. L’overshoot day viene segnalato prevalentemente nei paesi con un alto reddito, che rappresentando il 14% della popolazione terrestre, ma sfruttano il 52% delle risorse rinnovabili disponibili. Una volta esaurite le proprie, i paesi rimasti a corto iniziano a prenderle dalle nazioni più povere che non potendo sostenere la competizione a livello finanziario rimangono costantemente indietro. Se tutt* ci adattissimo allo stile di vita perpetrato dai paesi che vengono coinvolti nel deficit ecologico, passeremmo dal 173% al 367% di biocapacità globale sfruttata all’anno. Secondo Global Footprint Network, nel 1980, qualche anno dopo in cui si sono registrati i primi overshoot day, questo riguardava solo il 57% della popolazione mondiale, secondo una stima del 2017 la percentuale è aumentata fino al 72%, catturando nella trappola della povertà ecologica all’incirca 5,4 miliardi di persone.
Pretendere dalla terra più di quanto questa possa darci è solo qualcosa che danneggia innanzitutto noi stessi. Stressare l’unico pianeta in grado di offrirci le risorse di cui necessitiamo non farà altro che privarci ancora di più di una vita sana e in armonia con l’ambiente circostante. Affinché un rapporto sia efficiente è necessario che sia eguale, che alla domanda corrisponda un’offerta di entità medesima, che il genere umano sia in grado di fornire alla Terra lo spazio di cui ha bisogno senza soffocarla e reprimerla. Ridurre l’inquinamento e tutto ciò che in generale può limitare la capacità di vita ambientale del nostro pianeta è l’unico modo che abbiamo per tutelare l’ecosistema di cui, vale la pena ricordare, facciamo parte anche noi.
La Redazione