28 Novembre 2018
Ogni volta che un ente vuole istituirsi come università o ogni volta che un istituto accademico intende integrare al suo interno un nuovo corso di studio, il MIUR è tenuto ad analizzare la domanda per appurare la sussistenza o meno delle condizioni adatte per i relativi scopi. L’Anvur, delegata dal ministero per effettuare queste operazioni, nel 2014 ha introdotto il sistema AVA (Autovalutazione – Valutazione periodica – Accreditamento) volto a verificare che le strutture e i corsi di laurea soddisfino specifici requisiti e a tradurre tali analisi in giudizi.
L’accreditamento è un giudizio positivo che può definirsi “iniziale” se si tratta dell’istituzione ex novo di un ente accademico o di un corso di laurea, oppure “periodico” se si tratta della conferma della presenza dei suddetti presupposti. Trasparenza, verifica della composizione e qualificazione del corpo docente, limiti alla parcellizzazione delle attività didattiche, risorse strutturali messe a disposizione dei singoli Corsi di studio e la presenza documentata delle attività di autovalutazione, sono i principi generali attorno ai quali ruota il giudizio di accreditamento iniziale per i Corsi di Studio. Si aggiungono denominazione e organizzazione generale, dati amministrativi, sostegno economico e servizi per il diritto allo studio per il giudizio nei riguardi della Sede accademica.
I punti organizzativi che sono oggetto di valutazione da parte dell’Anvur non devono essere garantiti solo quando si effettua la prima verifica, ma devono essere sempre presenti. Ecco perché l’Agenzia, almeno una volta ogni cinque anni, effettua delle visite della sede e di alcuni Corsi di studio a campione. A recarsi presso la struttura è la CEV (Commissione di Esperti di Valutazione), composta da esperti disciplinari e strutturali, che, a seconda del numero dei corsi di laurea da visitare, si divide in un numero specifico di sotto-CEV. Quanto durerà la visita, quante sezioni saranno visitate e quante commissioni giungeranno, è deciso in base al numero dei corsi di studio attivi nella struttura accademica. Ogni anno l’Agenzia di Valutazione sceglie un numero specifico di strutture da esaminare. E quest’anno è la volta dell’Università degli Studi di Salerno.
La visita che riguarderà l’ateneo salernitano si terrà dal 3 al 7 dicembre e vedrà coinvolti numerosi corsi di studio. Secondo il sistema AVA, infatti, per le strutture universitarie in possesso di un numero di corsi di studio compreso tra 70 e 99 (l’UniSa dispone di 49 corsi di laurea triennali e magistrali a ciclo unico e 39 magistrali di specializzazione), i corsi di studio ad essere oggetto di valutazione saranno 9 e i dipartimenti 2. In particolare: Sociologia, Fisica, Ingegneria Civile e Ambientale, Scienze del Turismo come lauree triennali; Scienze ambientali, Ingegneria Chimica, Filologia moderna come lauree magistrali di specializzazione; Chimica e Tecniche Farmaceutiche e Medicina e Chirurgia come lauree magistrali a ciclo unico; DIPEM e DISES come Dipartimenti.
Le Commissioni giungeranno in ateneo per cinque giorni: nel primo si limiteranno ad incontrare gli organi di governo d’ateneo, nel secondo, terzo e quarto le commissioni visiteranno i corsi di studio accedendo alla relativa documentazione e nel quinto giorno presenteranno al Rettore la bozza di relazione.
A conclusione della visita sarà emesso un parere che potrà essere: molto positivo, pienamente soddisfacente, soddisfacente, condizionato e insoddisfacente. I primi tre comportano il rinnovo dell’accreditamento per l’università che, in genere, dovrebbe durare tre anni per i corsi di laurea e cinque per la sede. Nel caso di un esito condizionato, l’Anvur potrà chiedere all’università di adottare temporaneamente delle misure affinché si risolvano specifici problemi. In presenza di un giudizio insoddisfacente, invece, l’Anvur potrà suggerire al MIUR di sopprimere il corso di studio o da struttura.
Il modello AVA tuttavia non prevede solo la valutazione esterna dei soggetti accademici, ma anche, e soprattutto, interna. Tra gli oneri dei corsi di laurea e delle strutture accademiche incombe infatti un ulteriore obbligo: effettuare autovalutazioni interne e periodiche volte all’accertamento del rispetto delle condizioni inziali. Quali sono i protagonisti della valutazione, in che modo operano, secondo quali criteri, sono tutti punti focali della questione che saranno affrontati da ASINU nell’inchiesta che sarà contenuta nel prossimo bollettino informativo a breve online.
Antonella Maiorino