12 Ottobre 2022
Un gruppo di venticinque studenti/studentesse chiede un pullman per tornare a casa, e lo ottiene. Chi frequenta l’università non è abituato ad apprendere notizie di questo tipo. Di solito, i problemi che affliggono i pendolari si concludono con poche soluzioni e molti nulla di fatto. Non si è abituati a sentire una storia di rivalsa dei pendolari. Eppure, questa, almeno oggi, lo è.
Alle 19:00 di martedì 11 ottobre due pullman stanno per partire da Fisciano. A fermarli sono gli studenti e le studentesse che rischiano di restare bloccati all’università. Sui pullman non possono salire perchè i posti sono tutti occupati. Loro protestano, impedendo agli autobus di partire. Arrivano i carabinieri, gli autobus lasciano Fisciano e dopo mezz’ora un pullman, della stessa azienda, torna al terminal. Li preleva e li porta a casa.
Accade davvero, quindi. Un’azienda, molto probabilmente sollecitata dalle forze dell’ordine, manda un autobus a recuperare gli studenti/le studentesse lasciati a piedi al terminal.
Il sovraffollamento di questi mezzi è purtroppo un problema quotidiano per i pendolari dell’AirCampania. Le tratte in questione sono due: Boscoreale-Pompei-Nocera-Fisciano e Nola-Roccarainola-Fisciano. Gli autobus che transitano per la tratta Boscoreale-Pompei-Nocera-Fisciano durante il giorno sono soltanto cinque all’andata (due pullman alle 07:10, poi 07:25, 09:20, 11:30) e quattro al ritorno (14:25, 15:20, 16:45, 19:00). Con un numero così esiguo di corse, è inevitabile che gli studenti e le studentesse si ritrovino accalcati sui mezzi negli stessi orari.
La soluzione c’è e gli studenti/le studentesse di ieri lo hanno dimostrato: aggiungere più corse. Per un motivo banalissimo: servono. Cinque mezzi non sono abbastanza. Il numero degli studenti/le studentesse è maggiore dei posti messi a disposizione dalle quattro corse. La domanda supera l’offerta. È matematico. E dato che il diritto degli studenti/delle studentesse a frequentare regolarmente l’università non può essere intaccato (soprattutto dopo due anni di didattica a distanza), una soluzione va necessariamente trovata.
È bene ricordare che l’ateneo ha da oltre un anno attivato un questionario online per la denuncia di tutti i disservizi riscontrati sui mezzi. Compilarlo resta il miglior modo di far presente le proprie criticità a chi, nei relativi organi di governance, può farsi portavoce del problema e auspicare una soluzione a lungo termine.
L’episodio di ieri e la spontaneità con cui gli studenti/le studentesse hanno protestato sulla scia di un innegabile esigenza ricordano a tutti/e che per troppo tempo i reali problemi strutturali dei mezzi di trasporto sono stati messi da parte, rinviati o tamponati, ma mai definitivamente risolti.
Questa volta, però, qualcosa di straordinario è accaduto: l’azienda ha dovuto sottostare alle esigenze degli studenti/studentesse e far partire un autobus. Questa volta, almeno questa volta, l’istanza è stata accolta, il disagio superato. Ciò dimostra che migliorare il servizio è possibile, oltre che necessario. Chissà che questa volta non lo abbia capito anche l’azienda.