10 Novembre 2022
Il 9 novembre un gruppo di studenti e studentesse dell’università degli studi di Salerno si è riunito a Piazza del Sapere, spazio di riferimento per la comunità accademica. Su quei gradini è iniziata l’assemblea antifascista organizzata dall’associazione Link-Fisciano. L’invito a partecipare era indirizzato a chiunque volesse dare voce alle proprie idee, discutere degli eventi che si sono verificati in Italia, riflettere sulla contrapposizione fascismo-antifascismo o anche solo ascoltare il punto di vista altrui.
Determinante per l’organizzazione dell’assemblea è stato ciò che è accaduto all’università della Sapienza di Roma. La mattina del 25 ottobre, il collettivo di Scienze Politiche aveva pianificato un presidio davanti al dipartimento per contestare la conferenza sul capitalismo organizzata da Azione Universitaria, componente studentesca di Fratelli d’Italia, che aveva invitato a parlare il giornalista Daniele Capezzone e il deputato di Fdi, nonché presidente di Gioventù Nazionale, Fabio Roscani. Quella che sarebbe dovuta essere una protesta pacifica è diventata uno scontro, come testimoniano i video virali sui social, tra studenti/esse e gli agenti di polizia che impedivano l’ingresso in facoltà. Trovandosi le porte sbarrate e le grate chiuse, il collettivo aveva espresso la volontà di entrare solo per appendere lo striscione che rivendicava l’esistenza di un’università antifascista, anticapitalista e transfemminista. La richiesta, come riportato nel comunicato presente sulla pagina dei collettivi della Sapienza, è stata negata con forme di violenza quali manganelli e cariche contro gli/le studenti/esse presenti. Come conseguenza di questi scontri, alcuni/e hanno riportato lesioni in vari parti del corpo (testa, spalle, gambe) come testimoniano le foto allegate al post comunicato.
Non essendoci una chiara presa di posizione da parte della rettrice dell’università della Sapienza, il Coordinamento Collettivi Sapienza ha occupato la facoltà di Scienze politiche chiedendo a gran voce le dimissioni della rettrice e la garanzia che non verrà più permesso l’entrata delle forze dell’ordine nell’ateneo. Gli/le studenti/esse non hanno intenzione di fermarsi, di rimanere indifferenti a ciò che è stato considerato a tutti gli effetti il divieto di esercitare il diritto alla libertà d’espressione. Un veto inaccettabile in un luogo che dovrebbe essere formativo per coloro che saranno il futuro dell’Italia.
L’episodio di repressione e violenza è stato decisivo nell’esternare la necessità di prendere una posizione per rivendicare il significato di antifascismo e come questo concetto sia la base per una democrazia che si reputi tale. Al silenzio preferito dalla dirigenza dell’Università degli studi di Salerno si è contrapposto il bisogno di esprimere il dissenso degli/lle studenti/esse iscritti/e all’ateneo. Interrogandosi sul motivo dell’assenza di comunicati da parte dell’università sulla condanna di quanto accaduto alla Sapienza di Roma, l’associazione di Link ha deciso di organizzare l’assemblea antifascista che ha preso vita a Piazza del Sapere nel campus di Fisciano.
Una cassa, un microfono aperto, un gruppo di studenti/esse iscritti/e a diversi corsi di laurea riuniti insieme. È ciò a cui ha assistito chiunque si sia trovato/a a passare in quella piazza durante le due ore di confronto e ascolto. Minuti scanditi dai diversi interventi che si sono susseguiti in modo spontaneo, nonostante i primi attimi di normale imbarazzo, mentre le lancette scorrevano senza che i presenti se ne rendessero conto. Chi ha partecipato e i/le curiosi/e che si sono fermati/e hanno portato con sé la consapevolezza che l’antifascismo non deve essere circoscritto ad una presa di posizione politica. È un principio che deve appartenere ad ogni individuo, a tutti i luoghi di formazione e istituzione. Per farlo bisogna iniziare ad interrogarsi in primis su se stessi e successivamente sulle realtà che ci circondano. Alimentando l’istruzione e la cultura si possono fronteggiare le critiche per cambiare un governo ed un sistema universitario che non rappresentano una gran fetta di cittadini/e, almeno sicuramente non coloro che hanno popolato i gradini di Piazza del Sapere.
L’assemblea si è conclusa con l’impegno e la promessa di rendere forse fissi questi momenti di aggregazione aperti a tutti/e per iniziare un lotta al cambiamento che parta dall’ateneo salernitano. Le tematiche affrontate e condivise hanno riguardato anche argomenti afferenti all’Università di Salerno come le inefficienze edilizie ai limiti della sicurezza e gli episodi di allagamento con la conseguente chiusura d’emergenza del Campus di Fisciano il 4 novembre ne sono una dimostrazione; le problematiche relative al servizio di trasporto da/per l’ateneo; la politica di “Unisa premio il merito”; la necessità di non vivere l’università come uno spazio circoscritto solo al conseguimento della laurea, ma un luogo performativo che dà l’opportunità di interfacciarsi con un’anteprima della realtà del mondo al di fuori delle mura accademiche.
Il bisogno di esprimersi e il diritto di farlo sono esigenze che gli/le studenti/esse non vogliono più ignorare perché l’indifferenza non è una risposta. Prendere posizione, approfondire, trovare un punto di connessione, sono le chiavi per iniziare a percorrere la strada verso un effettivo cambiamento chiesto a gran voce.
Annaclaudia D’Errico
Il video integrale della diretta dell’assemblea è disponibile sul canale Instagram Asinupress.