13 Giugno 2022
Il 15 giugno si vota per il CUR: Comitato Universitario Regionale (della Campania).
Si tratta di un organo che vuole costituirsi come punto di riferimento per la collaborazione tra le università della Campania. Ne fanno parte: Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, Università degli Studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa”, Università degli Studi di Salerno e Università degli Studi del Sannio.
L’organo è costituito dai sette rettori delle università campane, dal presidente della giunta regionale e da tre rappresentanti della classe studentesca.
Di questi ultimi, ne vengono scelti due tra: Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, Università degli Studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa”, e uno tra: Università degli Studi di Salerno e Università degli Studi del Sannio.
Le votazioni avverranno in un unico seggio elettorale che verrà costituito ad Unisa. Si voterà presso la Sala “Biagio Agnes” il 15 giugno dalle ore 9:00 alle ore 15:00. L’elettorato passivo e quello attivo coincideranno con l’insieme di tutti gli studenti universitari che sono stati eletti negli organi apicali (Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione) delle università campane.
L’organo nasce con l’obiettivo di creare una rete di comunicazione, sviluppo e progresso tra le università campane. Un modo per creare uno spazio comune, condivisibile, dove le potenzialità delle singole università si uniscono e interagiscono tra loro col fine di creare un sistema unitario di istruzione superiore.
Le università, accomunate dallo stesso territorio, possono sostenersi, collaborare e crescere assieme. Uno spirito controcorrente rispetto a quello che sembrava investire gli ambienti accademici troppo presi a valutare il proprio posizionamento in classifica. Le università possono non gareggiare, ma collaborare. È senz’altro un presupposto imprescindibile per la valorizzazione di un tessuto sociale (che è prima studentesco, e poi lavorativo) più favorevole al progresso socio-culturale ed economico.