24 Maggio 2013
24 Maggio 1999.
Stazione di Piacenza: ormai è sera.
Il cielo ha preso il colore di un sogno infranto.
Occhi vuoti, anime dissolte in lacrime di spine e rabbia.
Tutti questi volti trasfigurati in quel triplice fischio,
piombato come un mantra nelle nostre teste:
“La Salernitana è retrocessa in B”.
L’esito che non avremmo mai voluto immaginare, si materializza: triste realtà.
Ora son le 8, è tempo di partire per Salerno: ammassati in questo vagone,
100, 1000 o forse più, a togliersi un fazzoletto d’aria a vicenda.
Quest’aria: vomito di erba e alcool ci conduce in questo viaggio infernale.
Si arriva a Bologna e il treno si ferma:
la violenza scende dal vagone, per poi risalire.
a Campo Marte, Firenze, la storia si ripete:
Quando finirà tutto ciò?
Quel sogno dell’andata, ha lasciato spazio a questo viaggio:
una corsa intervallata da attimi di delirio contro il raziocinio.
Una via crucis fatta di stazioni di follia.
La notte più lunga della mia vita, non so come: è passata.
Son le 4, a Roma Tiburtina si cerca di scendere e scappare:
scontri con la polizia,
si ritorna in questa atroce giostra.
Ormai ciò che mi succede intorno, sembra non avere più peso.
Anestetizzato dal dolore mi addormento di nuovo, mi risveglio a Nocera Inferiore.
Eccolo il Tunnel di Santa lucia, penso: “ormai l’incubo è finito”.
Ciò che successe lì dentro è una linea sottile che determina la vita e la morte.
Ciò che successe lì dentro è un ingorgo di lamiere e fuoco, sospeso nel tempo.
Con una frase potrei cambiare il corso degli eventi:
“Io c’ero quel 24 Maggio 1999, al Garilli di Piacenza, la Salernitana conquistò la Salvezza in A”.
Ma questa è una bugia.
Potrei dirvi che la vita continua a scorrere.
Questa è un’altra bugia.
Ora mi trovo qui, 24 Maggio 2013, seduto alla stazione di Salerno.
Ogni 24 maggio, di ogni anno, mi siedo qui alla stazione di Salerno;
guardo l’orologio, mi alzo e cammino, avanti e indietro, nell’attesa.
In attesa di cosa?
Nell’attesa che il tempo torni a scorrere: secondo per secondo, minuto per minuto,
ora per ora, giorno per giorno, anno per anno.
Nell’attesa che il Vagone 5 ritorni con: Simone Vitale, Ciro Alfieri, Vincenzo Lioi e Giuseppe Diodato.
Solo allora l’attesa sarà terminata e si concluderà questo lungo viaggio di ritorno.
Gian Luca Sapere