26 Aprile 2021
Lunedì 26 aprile 2021. Il giorno dopo una celebrazione, ad inizio settimana, dopo un periodo piuttosto lungo di restrizioni. L’ennesimo, perché nonostante sia passato più di un anno dallo scorso marzo 2020 e la campagna vaccinale proceda, seppur con fatica, l’emergenza sanitaria continua a pervadere la nostra quotidianità. Il “decreto riapertura” arriva inaspettatamente a riportare la cittadinanza in una dimensione molto più vicina alla quotidianità a cui eravamo abituati, e coinvolge, anche qui in maniera del tutto inaspettata, il mondo universitario, costretto ad una chiusura totale o parziale per moltissimo tempo. Il nuovo Dpcm prevede infatti la riapertura, in zona gialla e arancione, degli Atenei italiani, e la ripresa di tutte le attività in presenza da svolgere “secondo i piani di organizzazione della didattica e delle attività curricolari predisposti nel rispetto di linee guida adottate dal Ministero dell’università e della ricerca”. Saranno quindi, come dichiarato dalla ministra dell’Università e della ricerca Maria Cristina Messa, i singoli atenei a valutare in che modo riprendere le attività in base alla capienza e al flusso di persone che prevedibilmente arriveranno nelle strutture. In zona rossa, può essere possibile invece continuare a svolgere attività in presenza essenziali o almeno rivolte soltanto a chi frequenta i primi anni di corso. La linea adottata dall’Università degli Studi di Salerno, al di là del colore della regione in cui si trova, sembra seguire proprio questa linea d’azione. In zona gialla, l’Unisa prevede il ritorno in presenza per la classe studentesca iscritta ai primi anni, per chi svolge il tirocinio e per chi svolge attività laboratoriali utili alla produzione delle tesi di laurea e/o di dottorato. Continuano a svolgersi in presenza anche le attività formative dei medici in formazione specialistica e le attività di tirocinio dei corsi di studio relativi alle professioni sanitarie. Per quanto riguarda le sedute di laurea, sono previste in presenza soltanto quelle dei corsi di laurea magistrale. Tutte le attività non incluse tra quelle ripristinate, saranno garantite a distanza con le stesse modalità in cui si sono svolte fino ad adesso. Le linee guida a cui l’Unisa aderisce, non sembrano quindi differire da quelle adottate da settembre 2020 durante la prima riapertura dopo la fase 1.
Tutti coloro che raggiungeranno i campus dell’università di Salerno dovranno rispettare le misure di sicurezza adottate dall’Ateneo e contenute nel Protocollo di Sicurezza in materia di prevenzione e contrasto al COVID-19. L’accesso sarà consentito attraverso i varchi previsti: terminal, multipiano, sud e nord per il campus di Fisciano, mentre per quello di Baronissi è solo uno il varco previsto. A questi ingressi verrà rilevata la temperatura e agli student* e visitator* estern* verrà richiesto il codice QR-Code ottenuto tramite la prenotazione da effettuare obbligatoriamente il giorno prima – entro le ore 17 – di recarsi in Ateneo attraverso l’apposito link, mentre il personale tecnico amministrativo dovrà esibire il badge. Per tutta la durata di permanenza nei campus si dovrà indossare la mascherina, rispettare almeno un metro di distanza (due durante il consumo di cibo e/o bevande), igienizzare frequentemente le mani soprattutto prima e dopo l’ingresso in aula o l’utilizzo di un distributore automatico, per farlo sarà possibile usufruire dei dispenser messi a disposizione dall’Ateneo. L’uso dei bagni sarà consentito ad un massimo di due persone per volta sempre mantenendo il distanziamento. Tranne per le persone con disabilità o con difficoltà motorie che necessitano di un accompagnatore, l’utilizzo dell’ascensore sarà permesso ad una persona alla volta ed è, in ogni caso, sconsigliato. Per le aule e i laboratori usati – con una capienza non superiore al 30% – per lo svolgimento delle attività didattiche e di tirocinio, al termine delle stesse sarà garantita la pulizia e la sanificazione degli spazi. Mentre le singole postazioni dovranno essere sanificate da ogni utente, indossando guanti e mascherina, con i disinfettanti a base alcolica messi a disposizione dall’Ateneo. All’interno degli spazi non sarà possibile usufruire degli appendiabiti, gli student* dovranno occupare solo i posti appositamente segnalati. Manifestazioni, eventi, convegni, spettacoli e cerimonie continuano ad essere sospesi. Solo le sedute di laurea magistrali con un massimo di due accompagnatori e i seminari dei corsi di dottorato di ricerca potranno svolgersi in presenza, garantendo comunque la possibilità di accedervi anche a distanza. Tra i servizi ripristinati dal 26 aprile rientra anche quello della mensa presente all’interno del campus di Fisciano, anche in questo caso si dovrà esibire lo stesso QR-Code presentato ai varchi d’accesso. Gli spostamenti all’interno dell’Ateneo dovranno essere limitati e per i corridoi si dovrà camminare mantenendo la destra. Rimane, ovviamente, vietata qualsiasi forma di assembramento in tutti gli spazi dei campus.
L’ateneo salernitano a partire da oggi ritorna ad una parziale normalità. La classe studentesca ritorna ad animare i campus di Fisciano e Baronissi, il personale della mensa si prepara a gestire di nuovo gli spazi adibiti alla pausa pranzo e gli autisti dei pullman si ripreparano a percorrere le tratte da e verso Fisciano. L’ateneo torna, ma a metà. Da oggi ci sono di nuovo le corse degli autobus ma meno di quelle che dovrebbero essere previste in tempi normali, le aule ritrovano l’atmosfera delle attività frontali ma solo per una piccola parte di iscritti all’ateneo. Torna tutto come prima, ma al 50%. E dopo oltre un anno di giornate interminabili trascorse al pc a seguire lezioni e sostenere esami, questa è una notizia che entusiasma molto meno rispetto alla prima volta in cui è stata data. Ad ottobre, quando le linee guida parlavano di una iniziale rimodulazione delle attività didattiche in presenza per le matricole e progressivamente per tutta la restante classe studentesca, la paura di un possibile contagio faceva ben volentieri spazio all’entusiasmo e all’euforia di immaginare di ritornare nuovamente tra i banchi. Ma i mesi che si sono susseguiti hanno lentamente demolito il sogno. Non solo il ritorno della restante parte della comunità studentesca non è mai stato previsto, ma spesso non è stato sembrato neanche possibile. È infatti difficile immaginare che in sole poche settimane si possa ottenere un reale potenziamento del servizio pubblico di trasporto, aspetto essenziale per far sì che la classe studentesca si senta un po’ più sicura nel raggiungere l’università con i mezzi pubblici. Qualcosa a cui forse si poteva pensare già prima era il ponderato ritorno in presenza per le attività di studio – non solo quelle inerenti alle lezioni che in ogni caso dovranno svolgersi anche a distanza – utilizzando un mezzo di prenotazione di posti, anche solo per consentire la fruizione del servizio di consultazione dei testi in presenza che è senz’altro un servizio mancato molto nell’ultimo anno. Ma al momento nulla di tutto ciò sembra essere possibile o raggiungibile. L’unica cosa consentita è la possibilità per le matricole di assaporare un po’ di vita universitaria in presenza: un po’ di corsa in autobus con un po’ di traffico e un po’ di persone sui mezzi, un po’ di lezione e un po’ di confronto con i colleghi e le colleghe. Tutto il resto, ossia tutto quello in cui una matricola può imbattersi moltiplicato per un numero indefinito di volte, resta fuori. Non più “almeno per ora”, ma ormai e ripetutamente “ancora una volta”.
L’apertura universitaria che una piccola porzione della classe studentesca dell’ateneo salernitano si prepara ad affrontare da oggi segna un punto di partenza. L’inizio, forse, di un reale ritorno alla normalità accademica. L’altra componente studentesca che resta fuori dal ritorno previsto per oggi non può che crogiolarsi nella speranza che questo possa essere un inizio per tutt* e non solo per le matricole. Il pensiero va inevitabilmente a quella che potrà essere la riorganizzazione di tutte le attività in presenza e quindi al potenziamento del servizio di trasporto pubblico, al proseguimento della campagna vaccinale, ad una più corretta ed opportuna riorganizzazione degli spazi d’Ateneo provando a garantire anche l’utilizzo delle postazioni delle biblioteche. Riappropriarsi della quotidianità abbandonata da oltre un anno è un’esigenza fortemente sentita dall’intera comunità accademica – oltre che dalle matricole desiderose di vivere pienamente il nuovo percorso intrapreso – stanca di vedere le proprie necessità continuamente rimandate a data da destinarsi.